Come riferiscono Mohamed Chakir Alaoui e Abderrahim Ettahiry in un articolo pubblicato recentemente da “le360” – https://fr.le360.ma/economie/exclusivite-le360-autoroute-de-leau-au-coeur-du-megaprojet-qui-acheminera-400-millions-de-m3-deau_5SZRUUGNANBEVC5VMZDT32MTIQ/ -, in Marocco è in fase di realizzazione il primo tratto della cosiddetta autostrada dell’acqua, una infrastruttura lunga sessantasei chilometri che porrà in collegamento Oued Sebou (località sita a nord-est della cittadina rurale di Sidi Yahia El Gharb, ottanta chilometri a nord di Rabat) alla diga di Sidi Mohammed Ben Abdellah, sempre nei pressi di Rabat.
QUINDICI METRI CUBI D’ACQUA AL SECONDO
I quattrocento milioni di metri cubi d’acqua che verranno reindirizzati ogni anno forniranno acqua potabile alla popolosa città di Casablanca e alla regione circostanze. L’opera, che consentirà il flusso di quindici metri cubi d’acqua al secondo e che dovrebbe venire completata nel prossimo mese di settembre, viene realizzata grazie a un investimento di sei miliardi di dirham (seicento milioni di dollari), finanziato quasi interamente dallo Stato marocchino e dalle Regioni interessate dal tracciato. Quattro le imprese, tutte del Paese nordafricano, assegnatarie dell’appalto: SGTM, SNCE, Società di ingegneria civile del Maghreb e Consiglio di ingegneria e sviluppo.
LO SVILUPPO DELL’INFRASTRUTTURA
La stazione appaltante delegata è l’Ufficio regionale per lo sviluppo agricolo (ORMVA), che ha competenze nella supervisione dei lavori. Dalla Turchia sono stati importati i tubi giganti necessari al trasporto dell’acqua, si tratta di manufatti realizzati in acciaio aventi un diametro di poco più di tre metri, una lunghezza di tredici metri e uno spessore di parete pari a diciotto millimetri. Di essi, lungo i sessantasei chilometri della condotta ne verranno posati, sepolti in trincee profonde sette metri. Lungo la condotta funzioneranno due stazioni di pompaggio.