a cura di Italia Nostra Roma – A rischio questa volta è il doppio filare di pini che delimita il Parco dei Daini verso Via Pietro Raimondi e l’Hotel Parco dei Principi. Ne ha dato notizia il quotidiano roma.corriere.it (30 maggio 2023, agg. al 31 maggio 2023, nell’articolo a firma di M. Pelati intitolato “Lotta alla cocciniglia, un intero filare di pini da abbattere a Villa Borghese”). Il testo riporta le dichiarazioni di carattere generale, sempre condivisibili, di Flavio Pezzoli, presidente dell’Ordine degli Agronomi di Roma, ma nel corpo dell’articolo filtrano anche altre affermazioni preoccupanti che da tempo destabilizzano l’azione dell’apparato tecnico comunale e che, forse, determinano le incertezze e gli altalenanti interventi del Comune di Roma nella cura e conservazione degli alberi di prima grandezza.
AFFERMAZIONI PREOCCUPANTI CHE INGENERANO INCERTEZZE
Primo: ritorna la pericolosa affermazione che i pini a ottanta anni siano giunti a fine vita, quando gli esperti parlano della possibilità di raggiungere e tranquillamente superare i duecento anni specialmente nei parchi e nei giardini; secondo: per pini di tale importanza, plurivincolati, che si vogliono abbattere a decine, Italia Nostra Roma confida che il Dipartimento Ambiente del Comune abbia effettuato verifiche di pericolosità sulla base di tutte le prove tecniche di resistenza al vento e di trazione meccanica oggi disponibili e valutato su quali esemplari sia fattibile la stabilizzazione mediante ancoraggio delle radici. E naturalmente sugli effetti delle cure; terzo: da ultimo ci si attende una rassicurante comunicazione che le essenze non saranno cambiate anche se ci fosse da aspettare del tempo, mesi o anni, per giungere alle condizioni favorevoli per la messa a dimora di pini giovani, plausibilmente in grado di crescere e resistere al parassita.
LA VIOLENTA AGGRESSIONE DEL PARASSITA
Italia Nostra Roma, che ha profuso decennali energie per le sorti di Villa Borghese, a difesa dalle tante aggressioni e commercializzazioni ai danni della massima vetrina del verde storico di Roma, si appresta ad un accesso agli atti comunale per avere cognizione del corso completo delle istruttorie tecniche su ciascun esemplare. La violenta aggressione del parassita estesa su tutta Roma dura da tre anni e ora ci si attende una normalizzazione nelle procedure e che ponga fine alle perizie speditive a vista. Inoltre, che siano prontamente effettuate le cure in tutta Villa Borghese, sulla base delle metodologie endoterapiche più accreditate e che siano risultate le più efficaci. Esse prevedono l’endoterapia effettuata secondo precise regole e da personale esperto, con richiami annuali e non ogni sei mesi, come trapela dal citato articolo.
UN INTERVENTO ENDOTERAPICO
La questione della migliore scelta di intervento endoterapico sta diventando un passaggio ineludibile. Confidiamo che a valle delle esperienze raccolte durante un anno e passa di endoterapia gli organi scientifici preposti, dal Crea alle università, che hanno studiato più a fondo il problema (come la Federico II di Napoli, e quella della Tuscia) e a pieno titolo gli ordini professionali, siano chiamati a consulto per scelte definitive, che sono sempre più urgenti, con l’arrivo dell’estate.