Lo ha reso noto un comunicato stampa diffuso dal ministero delle attrezzature e dell’acqua di Rabat, ripreso e commentato dal periodico specializzato “Africa e Affari” – https://www.africaeaffari.it/39260/marocco-fondi-dal-governo-per-rafforzare-approvvigionamento-idrico-e-irrigazionec -, che specifica come i fondi verranno impiegati per accelerare il progetto di interconnessione dei bacini idraulici di Sebou, Bouregreg e Oum Er-Rbia, programmare nuove dighe e aggiornare i costi di una ventina di dighe la cui realizzazione è già stata pianificata. Il Programma marocchino include altresì l’implementazione dei progetti di mobilitazione idrica non convenzionale in fase di sviluppo e il rafforzamento delle capacità di approvvigionamento di acqua potabile nelle aree rurali.
SI RIDUCE LA DISPONIBILITÀ PRO CAPITE DI ACQUA
Una decisione assunta in un contesto critico che vede il Marocco subire tutto il peso degli effetti devastanti del riscaldamento globale. Sulla base di studi commissionati dalla Banca Mondiale, tra il 1960 e il 2020 la disponibilità annua di risorse idriche rinnovabili è passata da 2.560 a 620 m³ pro capite, ponendo il Regno nordafricano in una situazione di stress idrico strutturale.
Al riguardo è possibile approfondire l’argomento relativo alle risorse idriche in Africa al seguente link: https://www.africaeaffari.it/rivista/la-grande-sfida-dellacqua