«Addestrare i piloti ucraini a pilotare caccia F-16 costituisce un passo fondamentale nella costruzione della futura forza aerea di quel paese», questo è stato il commento espresso oggi dal segretario all’aeronautica degli Stati Uniti d’America, Frank Kendall, nel corso di una tavola rotonda con la stampa che ha avuto luogo presso il Defense Writers Group. Egli, contestualmente, ha tuttavia aggiunto di dubitare che i Fighting Falcons possano mutare il corso della guerra in favore dell’Ucraina.
F-16: UTILI, MA NON RISOLUTIVI
A suo avviso, infatti, «gli F-16 conferiranno agli ucraini un incremento di capacità che in questo momento non hanno, senza però incidere sulle loro capacità militari complessive, in quanto non saranno in grado di alterare nella sua sostanza gli equilibri sul campo di battaglia». La sua osservazione basa sulla constatazione che le efficaci difese antiaeree approntate a terra hanno frustrato sensibilmente il potere aereo russo, che non è pesato in termini decisivi nelle operazioni di invasione del territorio ucraino, conseguentemente, si è registrato un limitato ricorso all’impiego dei velivoli da combattimento.
LA DECISIONE DI JOE BIDEN
Per più di un anno il governo di Kiev ha insistentemente richiesto a Washington e agli alleati europei degli americani la fornitura di F-16 di quarta generazione o, in ipotesi alternativa, di altri jet fighters, richieste che sono state però sistematicamente respinte. Ma negli ultimi giorni la situazione è mutata, poiché la scorsa settimana il presidente statunitense Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero sostenuto l’addestramento dei piloti ucraini allo scopo di porli nelle condizioni di venire impiegati a bordo degli F-16, aprendo così la strada a Kiev all’ottenimento dei caccia.
LA FUTURA FORZA AEREA DI KIEV
Kendall, nel suo incontro con la stampa, non ha comunque perso l’occasione per sottolineare che anche «altri pacchetti di armi forniti dall’Occidente all’Ucraina si sono dimostrati incredibilmente utili» al fine di contrastare la spinta iniziale dell’Armata russa in territorio ucraino, per poi respingerla indietro da buona parte del territorio occupato nei primi mesi di guerra. Si riferiva agli High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS) e a missili anticarro Javelin, facendo intendere quali sono le priorità per Washington rispetto alla costituzione di una futura moderna forza aerea ucraina. Questo seppure prima o poi Kiev dovrà sostituire le macchine che attualmente schiera in linea, cioè i Sukhoi Su-27 Flanker e i MiG-29 Fulcrum di fabbricazione russa, per dotarsi di velivoli di produzione occidentale.
EVITARE L’ESCALATION
Inoltre, la formazione di un numero sufficiente di piloti ucraini da impiegare operativamente sugli F-16 richiederà alcuni mesi, senza contare inoltre come la fornitura di questi velivoli da combattimento possa venire interpretata come una intenzione di alimentare l’escalation da parte americana. Insomma, per dirla con lo stesso Kendall, «l’Ucraina necessiterà di una suite completa di capacità militari, quindi è giunto il momento di iniziare a riflettere più lungo a termine su come potrebbero essere le forze armate di Kiev. Gli Stati Uniti e gli altri paesi partner lavoreranno assieme agli ucraini allo scopo di rinvenire un percorso per la fornitura dei jet fighters, ma questo non accadrà presto, poiché probabilmente ci vorranno almeno diversi mesi prima che questo accada.
PILOTI UCRAINI NELLA BASE AEREA IN ARIZONA
Molti dettagli devono ancora essere chiariti, ha aggiunto Kendall, come ad esempio da dove verranno gli F-16 e dove si addestreranno i loro piloti. Nel frattempo, in marzo i primi due piloti ucraini sono giunti nella base militare di Tucson, in Arizona, sede del 162nd Wing dell’Air National Guard, unità presso la quale i piloti dei vari paesi acquirenti dell’F-16 apprendono come condurre questi caccia avanzati.