Roma, 17 maggio 2023 – È stato approvato dalla Giunta, riunita in sessione straordinaria, il Piano strategico per il diritto all’abitare 2023-2026 di Roma Capitale, il cui documento d’indirizzo è stato presentato oggi presso la Sala delle Bandiere in Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi, presente inoltre il presidente della Commissione Patrimonio e Politiche abitative del Comune, Yuri Trombetti.
UNA SFIDA COMPLESSA
Il principio informatore alla base dell’iniziativa della Giunta Gualtieri è quello di rimettere la grande questione abitativa al centro del dibattito pubblico, questo a seguito di una lunga fase nella quale il problema casa, articolato nelle sue diverse sfaccettature, non aveva più trovato adeguate risposte in termini di azione politico amministrativa. Si tratta di una sfida certamente complessa per una metropoli come Roma: uscire da un’emergenza divenuta ormai da troppo tempo cronica. Essa si declina in varie forme, delle quali le numerose occupazioni abusive di edifici ne rappresentano soltanto un elemento indice oltremodo evidente, ma come non riflettere in questi giorni sull’annoso problema del caro affitti che grava sugli studenti fuori sede e sulle famiglie di questi? Oppure sui famigerati CAAT (centri di assistenza alloggiativa temporanea), quei residence dove nel passato veniva temporaneamente tamponata l’emergenza alloggiativa in cui versavano persone sfrattate e senza casa, «parcheggiate» in pochi metri quadrati all’interno di fatiscenti palazzoni presi in affitto dall’Amministrazione comunale a fronte di onerosissimi canoni.
DIRITTO ALLA CASA
Ad avviso del sindaco «è necessario assicurare pieni diritti di cittadinanza rifuggendo dalle logiche emergenziali, bensì fornendo risposte di respiro strutturale e affatto settorializzate, investendo il tema in modo trasversale attraverso interventi di natura sociale, culturale, urbanistica e sul piano della rigenerazione urbana». Il Piano si pone l’obiettivo di rafforzare le politiche dell’Amministrazione per garantire il diritto all’abitare e consentire a tutti, in particolare agli aventi diritto in materia di edilizia residenziale pubblica (ERP), di disporre di una casa o di non perdere quella dove abitano. «Negli anni del Giubileo e del Piano nazionale di resilienza e ripresa, le politiche per l’abitare costituiranno, dunque, una componente fondamentale dell’azione di Roma Capitale per l’uguaglianza delle opportunità e la lotta contro le diseguaglianze. Gli interventi delineati contribuiranno anche a garantire il diritto allo studio, al centro della mobilitazione delle studentesse e degli studenti di questi giorni».
NUOVO PIANO CASA: ARTICOLAZIONE IN 4 DIRETTRICI DI INTERVENTO
La priorità viene rinvenuta nell’individuazione delle attività necessarie al soddisfacimento entro il 2026 dei bisogni abitativi dei 3.000 nuclei in graduatoria che versano in situazioni di maggiore fragilità. Lo scorrimento delle liste passa dall’acquisto di nuovi alloggi, dalla velocizzazione delle procedure di recupero e assegnazione e dall’aggiornamento digitale della graduatoria. Il Piano prevede inoltre un rafforzamento dei controlli con l’obiettivo di recuperare le case occupate abusivamente o inutilizzate, tutelando eventuali situazioni di fragilità. A questo scopo sarà rafforzata la sinergia tra il Dipartimento valorizzazione del patrimonio e Politiche abitative e il Corpo di Polizia locale di Roma Capitale. Quattro le direttrici di intervento attraverso le quali si articola il Piano strategico per il diritto all’abitare, tra loro strettamente collegate: reperimento di alloggi per incrementare l’offerta di abitazioni; rafforzamento dei programmi di recupero del patrimonio edilizio e dei progetti di auto-recupero; revisione delle misure di welfare abitativo; istituzione dell’Osservatorio della condizione abitativa a Roma e dell’Agenzia sociale per l’abitare.
LO SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE ERP
L’attuazione delle politiche per l’abitare partirà, quindi, dall’obiettivo di ampliare il numero di alloggi disponibili da destinare allo scorrimento della graduatoria ERP e alle situazioni di emergenza abitativa. Per fare ciò Roma Capitale ha già incrementato le risorse stanziando 220 milioni di euro nel 2022. L’impegno dell’Amministrazione è rendere questo investimento strutturale nel tempo, reintegrando la somma coerentemente con gli obiettivi del Piano. Essa intende infatti acquisire al patrimonio capitolino 1.500-2.000 nuove unità abitative, destinando a questo scopo circa metà delle risorse previste. Un ulteriore 30% verrà destinato all’acquisto delle unità immobiliari ora detenute in fitto passivo, mentre il restante 20% ai progetti di recupero e auto-recupero, nonché all’istituzione di un fondo di garanzia.
REPERIMENTO DI NUOVI ALLOGGI
Entro il 2023 l’Amministrazione vuole definire le procedure – all’esito delle verifiche istruttorie – per l’acquisto di diverse centinaia di appartamenti da enti pubblici e previdenziali, come già avvenuto per le 120 case dell’INPS per le quali l’Assemblea Capitolina ha già autorizzato l’acquisto. Gli enti previdenziali (INPS, fondazioni e casse) e assicurativi hanno storicamente svolto un ruolo calmieratore nel mercato immobiliare e sono stati interessati negli ultimi decenni da significativi processi di dismissione. La legge di bilancio 2021 è intervenuta per facilitare le acquisizioni da questi enti, stabilendo che esse possono avvenire con procedura diretta sulla base di una valutazione di congruità del prezzo effettuata dall’Agenzia delle entrate. Anche sul mercato privato possono essere individuate soluzioni per ampliare lo stock di case disponibili: è prevista la convocazione di un tavolo di lavoro con gli operatori e gli organismi rappresentativi dei proprietari privati per approfondire le dinamiche del mercato immobiliare a Roma con specifico riferimento agli immobili potenzialmente da destinare all’ERP. A questo approfondimento farà seguito la pubblicazione di un avviso pubblico con il quale gli stake holders (portatori di interessi) saranno invitati a presentare le loro offerte e nel quale saranno dettagliate modalità e condizioni degli acquisti. Nella scelta degli immobili verranno adeguatamente bilanciati diversi aspetti, come la sostenibilità economica e le ricadute sul benessere degli inquilini e della collettività, con particolare riferimento alla distribuzione territoriale.
RECUPERO E AUTO-RECUPERO
Roma Capitale opererà in forte sinergia con le altre amministrazioni pubbliche, in particolare con il Governo nazionale e la Regione Lazio, per l’individuazione di immobili dismessi e inutilizzati che potranno essere destinati all’ERP in un’ottica di rigenerazione urbana, reperendo le necessarie fonti di finanziamento, come già avvenuto per il PINQuA di Porto Fluviale con fondi europei. La realizzazione di tali operazioni dovrà consentire il passaggio da una situazione di illegalità a una di legalità e sviluppo. In considerazione dell’approccio integrato tra politiche abitative e politiche socio-culturali del Piano, nel corso del 2023 è intenzione dell’Amministrazione avviare gli studi di fattibilità dei progetti di recupero degli immobili in via Santa Croce in Gerusalemme, 55-59 (Spin Time) e via Prenestina 913 (MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz) come modello di sperimentazione delle nuove politiche abitative e di buone pratiche per lo sviluppo di interventi di recupero. Inoltre, si intende rilanciare l’auto-recupero attraverso l’approvazione di un nuovo regolamento, lo sblocco dei progetti già avviati e l’individuazione di ulteriori iniziative.
REVISIONE DEGLI STRUMENTI DI WELFARE ABITATIVO
Gli attuali strumenti di welfare appaiono antiquati e intervengono con ritardo rispetto all’emergere delle situazioni critiche. Oggi è necessario, invece, trasformarli con decisione in strumenti di natura preventiva. Il Piano si pone dunque l’obiettivo di individuare un nuovo dispositivo unificato e finanziato con importanti risorse, che consenta di intervenire in maniera rapida ed efficiente nel fronteggiare l’emergenza abitativa e che rappresenti una soluzione complementare rispetto all’assegnazione di un alloggio ERP. La misura, di cui sarà assicurata la più ampia pubblicità, sarà erogata in collaborazione con i Municipi, che garantiscono un miglior monitoraggio del territorio.
OSSERVATORIO CONDIZIONE ABITATIVA E AGENZIA SOCIALE PER L’ABITARE
Il Piano casa Gualtieri-Zevi prevede l’individuazione di nuovi strumenti, quali l’Osservatorio della condizione abitativa a Roma, con finalità di monitoraggio ed elaborazione di nuove strategie, e l’Agenzia sociale per l’abitare, destinata a essere il braccio operativo per gestire in maniera rinnovata il welfare abitativo, per attuare sperimentazioni e definire nuove linee di intervento sull’edilizia sociale. L’Agenzia avrà la funzione di intermediare il mercato anche attraverso la definizione di contratti a canone concordato, e tramite fondi di garanzia per gli affitti, rispondendo alle esigenze, tra gli altri, di nuclei familiari di nuova formazione, giovani in cerca di autonomia abitativa e studentesse e studenti fuori sede.
TRASFORMAZIONE URBANA E LEGALITÀ
Roma Capitale intende affermare il forte impatto che la realizzazione di politiche abitative virtuose può avere sul tessuto cittadino: non solo sul piano economico e sociale, ma anche su quello della trasformazione urbana. Il Piano strategico per il diritto all’abitare 2023-2026, che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea capitolina, e la direttiva del sindaco n. 1/2022, mediante la quale sono stati individuati i nuclei «meritevoli di tutela» ai quali è consentita l’iscrizione della residenza in deroga, rappresentano la volontà dell’Amministrazione di porre fine alle situazioni di illegalità e di tutelare la dignità di tutte le persone.