Interverranno, tra gli altri, Enrico Ferraris, curatore del Museo Egizio di Torino, e Valentino Nizzo, direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, insieme ad altri esperti, ricercatori e rappresentanti di musei, soprintendenze, istituzioni culturali e piccole e medie imprese.
PROGETTO VADUS
Grazie a un’applicazione appositamente sviluppata dal progetto Virtual Access and Digitalization for Unreachable Sites (VADUS), sarà possibile effettuare la visita virtuale alla Casa di Diana a Ostia Antica. Inoltre, verranno illustrate soluzioni tecnologiche innovative, prototipi high tech e infrastrutture di eccellenza dell’ENEA per la protezione e valorizzazione del patrimonio culturale. Nello specifico, i ricercatori dell’Agenzia presenteranno l’offerta per la diagnostica, conservazione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, che si affianca a infrastrutture e competenze tecnico-scientifiche e allo sviluppo di tecnologie per la conservazione e la protezione delle opere, tra cui: soluzioni avanzate per la vulnerabilità del territorio e la protezione dagli eventi naturali, laser scanner e sensoristica per indagare lo stato di salute delle opere d’arte, radiazioni ionizzanti in soccorso di beni culturali degradati, piattaforme antivibrazioni, moto magnificato e tecnologie robotiche. A disposizione di imprese e centri di ricerca, anche le tavole vibranti che simulano i terremoti per testare tecnologie innovative per la protezione sismica e altre soluzioni a supporto delle attività di restauro, tutela e conservazione di beni culturali, archivistici e librari.
FRUIZIONE VIRTUALE 3D DEI BENI CULTURALI
Una metodologia innovativa per la fruizione virtuale 3D di beni culturali non accessibili, in grado di rivelare anche aspetti non visibili a occhio nudo, basata sull’integrazione di tecnologie 5G, cloud, servizi satellitari, fotogrammetria e informazioni multimediali. È il risultato del progetto VADUS condotto da ENEA, Università La Sapienza di Roma, parchi Archeologico del Colosseo e di Ostia Antica, Museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706, TIM, Next-Ingegneria dei Sistemi (coordinatore) e finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA)[2], che sarà presentato il prossimo 9 e 10 maggio presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati al workshop Ricerca, sviluppo e applicazioni per i Beni Culturali. Dai risultati del progetto VADUS alle future collaborazioni. Nello specifico, nell’ambito del progetto, sono state realizzate le visite virtuali alla Casa di Diana a Ostia Antica, all’Aula Isiaca nel Parco del Colosseo e al forte ipogeo Pastiss nel Museo Pietro Micca di Torino.
L’APP DI NEXT- INGEGNERIA DEI SISTEMI
Nel corso dell’evento, che vedrà la partecipazione di esperti, ricercatori e rappresentanti di soprintendenze, istituzioni culturali, musei e oltreché piccole e medie imprese, sarà possibile effettuare la visita virtuale alla Casa di Diana tramite l’app realizzata appositamente da Next-Ingegneria dei Sistemi e disponibile su tablet 5G. ENEA, con il Laboratorio di diagnostica e metrologia, ha arricchito la visita virtuale del fForte Pastiss, non visitabile, con i risultati delle analisi sui quadri del Museo Pietro Micca, che hanno rivelato particolari invisibili a occhio nudo o scomparsi, come stemmi e firme. Per la Casa di Diana del Parco Archeologico di Ostia Antica, ugualmente chiusa al pubblico, è stata realizzata invece una visita virtuale dei vari ambienti in cui i livelli multimediali creati da ENEA restituiscono informazioni sulle diverse fasi costruttive e di restauro dell’edificio. Per l’Aula Isiaca del Parco del Colosseo è stato anche possibile ricollocare virtualmente negli spazi originali una decorazione ad affresco conservata in altro luogo.
IL «PASSAGGIO»: UNA ESPERIENZA IMMERSIVA
«VADUS, che significa “passaggio”, permette un’esperienza completamente immersiva ad alta definizione, senza alcun vincolo spaziale e temporale nei percorsi di visita, declinata attraverso uno story telling multilivello, con contenuti multimediali di natura archeologica, storica e scientifica, supportati da ricostruzioni o ricreazioni virtuali», sottolinea Valeria Spizzichino, ricercatrice ENEA del Laboratorio di diagnostica e metrologia. «In questo modo – ella aggiunge – fungerà da abilitatore tecnologico ponendosi proprio come mezzo per superare ciò che non è raggiungibile in termini fisici e culturali, come le difficoltà legate all’accesso per ragioni ambientali, di preservazione del bene, a causa di barriere architettoniche o connesse alla ‘comprensibilità’ del bene culturale».
PROTOTIPI INNOVATIVI E MAPPE DIGITALI
ENEA ha contribuito al progetto con i suoi prototipi innovativi che, utilizzando sorgenti laser monocromatiche, possono lavorare ad alcune decine di metri dall’opera: il radar RGB-ITR (Red Green Blue Imaging Topological Radar), in grado di fornire per ciascun punto della superficie analizzata tre tipologie di informazione sul colore e due sulla distanza con risoluzione spaziale submillimetrica, ottenendo ricostruzioni 3D ad alta risoluzione, a colori e senza la necessità di supporto di immagini fotografiche; il sistema di Imaging LIF (Laser Induced Fluorescence) che consente, invece, di analizzare la composizione delle superfici, creando mappe di distribuzione dei materiali e, quindi, di proprietà non visibili a occhio nudo, IR-ITR (Infra Red Imaging Topological Radar) che permette di recuperare particolari scomparsi per effetto del degrado o coperti da successivi strati pittorici.
LE OFFERTE DEI QUATTRO DIPARTIMENTI DI ENEA
L’evento di Frascati sarà anche l’occasione per i quattro Dipartimenti sui quali si articola l’ENEA di presentare l’offerta per musei, imprese e Pubbliche Amministrazioni nel campo della diagnostica, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico e della promozione del territorio. Infatti, ENEA possiede competenze tecnico-scientifiche nel campo della sicurezza, restauro, tutela, conservazione, monitoraggio e controllo – anche da remoto – di beni culturali, paesaggistici, archivistici e librari, oltre a infrastrutture come le tavole vibranti del Centro Ricerche Casaccia (Roma), in grado di simulare terremoti nei test delle tecnologie innovative per la protezione sismica. Inoltre, sviluppa strumenti tecnologici per conservare e proteggere opere d’arte, soluzioni avanzate per la riduzione della vulnerabilità del territorio e la protezione da eventi naturali, prototipi hi-tech, nano e biotecnologie, sensoristica avanzata, microrganismi e prodotti bio-based.