ROMA CAPITALE, rifiuti. Termovalorizzatore: i fautori hanno interpellato l’assessore Sabrina Alfonsi

L’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti risponde a tre domande formulatele da “Daje!”, il comitato a favore della realizzazione del controverso impianto. I quesiti vertono sugli sviluppi della realizzazione dell’opera, componente clou del Piano rifiuti della Giunta Gualtieri, tre aspetti ritenuti essenziali ai fini dell’accettabilità sociale dell’impianto di Santa Palomba

a cura di Daje!, Comitato termovalorizzatore di Roma – Non basta che la proposta tecnica assecondi le più avanzate soluzioni tecniche impiantistiche disponibili e che sia sottoposta ai più stringenti controlli ambientali, si pretende anche che il progetto architettonico rispetti canoni estetici tali da consentire un’importante riqualificazione dell’area.

BRUCIARE I RIFIUTI

Bruciare rifiuti rispetta le indicazioni comunitarie in tema di economia circolare quando si recupera l’energia. Sono dunque previste delle destinazioni d’uso del calore generato dal nuovo termovalorizzatore? Infine, come risolvere la questione logistica già sollevata dal presidente della regione Francesco Rocca. Il traffico dei conferimenti di ecoballe all’impianto non può essere la causa di ulteriori appesantimenti della già congestionata via Ardeatina. Le risposte di Sabrina Alfonsi, al netto dell’incertezza che sconta la fase attuale di verifiche amministrative della proposta di manifestazione d’interesse presentata da Acea Ambiente, confermano l’allineamento con il cronoprogramma del piano. Bene, anzi, meglio. Infatti, trapela che i tempi si siano accelerati. La pubblicazione del bando di gara potrebbe avvenire con diverse settimane di anticipo sul termine fissato del 31 luglio.

LA ALFONSI RISPONDE AI CITTADINI

DAJE! – Nella valutazione delle proposte che parteciperanno al bando per la costruzione del termovalorizzatore quale importanza si intende attribuire al progetto architettonico anche al fine di valorizzarne un uso ricreativo o di riqualificazione territoriale?

SABRINA ALFONSI – In questa fase, come previsto dall’iter della manifestazione d’interesse pubblicata,  la Commissione tecnica istituita allo scopo sta valutando l’unica proposta pervenuta, quella dell’associazione di imprese costituita da Acea Ambiente, Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori e Suez. Se la proposta sarà giudicata rispondente ai requisiti tecnici ed economico-finanziari richiesti dall’Amministrazione, essa costituirà la base del progetto che sarà messo a gara pubblica. Soltanto in questa seconda fase, quindi, la qualità del progetto architettonico potrà assumere rilevanza ai fini della valutazione complessiva delle proposte progettuali che parteciperanno alla gara. È ovviamente nell’interesse dell’Amministrazione che tale livello di qualità sia il più elevato possibile.

Quali destinazioni sono previste per l’utilizzo del calore prodotto dal termovalorizzatore? Cosa si sta facendo per cercare gli utilizzatori interessati o gli utilizzi possibili?

La domanda è un po’ prematura rispetto allo stato di avanzamento della procedura nel suo complesso, molto dipende anche dalla proposta tecnica che è stata presentata. In generale, la previsione di utilizzo della componente calore derivante dall’attività dell’impianto riguarda il teleriscaldamento ad uso domestico o industriale, con maggiore propensione rispetto alla seconda ipotesi visto che ci troviamo all’interno di un comprensorio industriale molto attivo. Per avere una idea più precisa al riguardo occorrerà attendere l’esito delle valutazioni  in corso, che riguardano anche la necessità di realizzare una adeguata rete di distribuzione locale.

Qual è il piano di viabilità previsto per il trasporto fino all’impianto di Santa Palomba degli scarti della raccolta differenziata che non possono essere ulteriormente lavorati e destinati a incenerimento?

Anche in questo caso la risposta non può essere nel dettaglio, perché ci sono ipotesi in corso di valutazione ed è prematuro parlarne. Le indicazioni politiche che sono state fornite ai tecnici riguardano il minor carico possibile di mezzi rispetto alla via Ardeatina, con l’individuazione di un mix di percorsi alternativi che utilizzino il Grande raccordo anulare e la via Laurentina. Soprattutto, c’è il progetto, già annunciato dal sindaco, di utilizzare la ferrovia per il trasporto delle eco balle fino a Santa Palomba, con verifica della possibilità di far arrivare i vagoni direttamente all’impianto. Attendiamo che siano compiuti tutti i passaggi tecnici e burocratici del caso, per poter adottare le decisioni conseguenti.

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