a cura di Ecopneus – Non si tratta dell’ultimo passaggio formale, ma la votazione del 26 aprile scorso a Bruxelles ha segnato un punto di non ritorno per la filiera del riciclo degli pneumatici fuori uso (PFU) in Italia. Ogni anno, grazie a un efficiente sistema nazionale di rintracciamento, raccolta e riciclo, 400.000 tonnellate di pneumatici per autovettura, autocarro e motociclette vengono trasformate in prezioso materiale riutilizzabile in molteplici applicazioni dalle elevate prestazioni, dagli asfalti stradali, alle superfici sportive, pavimentazioni antitrauma, fino ai sistemi antivibranti.
IL RECUPERO DEI PNEUMATICI FUORI USO
Ecopneus, il principale operatore della gestione e recupero dei PFU in Italia, esprime la propria preoccupazione in merito alla prospettiva che vedrà, venire meno la principale applicazione per utilizzo di gomma riciclata, in Italia e in Europa: le superfici sportive in erba sintetica, soprattutto i campi da calcio, calcetto, rugby, utilizzate e fondamentali per la pratica sportiva dilettantistica, ma anche professionistica. Il periodo di transizione indicato è di otto anni, ma le conseguenze sono attese molto prima della scadenza di esso. Si tratta di 5.000 impianti sportivi nel Paese, dei quali oltre 1.600 omologati da parte della Lega nazionale dilettanti, quindi realizzati sulla base dei più avanzati requisiti tecnici e di sostenibilità, anche per quanto attiene l’abbattimento del rischio di dispersione del materiale di intaso prestazionale, solitamente costituito da granuli di gomma riciclata.
IL PROFONDO STRAVOLGIMENTO IMPOSTO AL SETTORE
Grazie, infatti, all’utilizzo di barriere fisiche, griglie, spazzole e percorsi obbligati (adozioni in parte previste già dai capitolati di omologazione della Lega), tale rischio può essere abbattuto fino ad oltre il 97 per cento. A dimostrarlo sono i sempre più numerosi studi realizzati in Italia e all’estero, in particolare in Spagna e Danimarca, che evidenziano l’efficacia di tali dispositivi, che sono altresì di facile installazione e presentano inoltre costi sostenibili per un impianto. Nonostante il lavoro svolto da Ecopneus e numerosi altri soggetti della filiera nazionale del riciclo dei PFU, delle aziende produttrici e utilizzatrici del granulo in gomma riciclata, l’approvazione della proposta di bando da parte del Comitato REACH europeo del 26 aprile 2023 impone al settore un profondo stravolgimento. Questo mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità della filiera dei PFU, che ogni anno recupera, sotto forma di materia o energia, oltre il 100% del target imposto dalla legge.
RESTRIZIONI EUROPEE E MESSA A RISCHIO DELLE IMPRESE
La proposta di restrizione, che sarà oggetto di scrutinio e voto anche da parte del Parlamento europeo e in Consiglio nei prossimi tre mesi, avrà conseguenze rilevanti anche sulla sopravvivenza delle imprese attive nel trattamento che nel Paese rappresentano una filiera solida, che negli ultimi anni ha lavorato in qualità e investimenti. Infine, vanno poi sottolineati gli impatti sulla pratica sportiva in Italia, che si rifletteranno su migliaia di associazioni dilettantistiche, in prospettiva obbligate a sostituire eccellenti campi in erba sintetica sui quali si sono disputate fino a oggi anche competizioni sportive di livello europeo, con tecnologie alternative che attualmente non sono in grado di garantire disponibilità sul mercato, durabilità nel tempo, giocabilità tutto l’anno e sostenibilità.
PROFONDA CRITICITÀ
«Lo scenario attuale è di profonda criticità per il sistema nazionale di riciclo dei pneumatici fuori uso, per la sopravvivenza delle aziende della filiera e per la pratica sportiva dilettantistica e professionistica, sia in Italia che in Europa – ha dichiarato il direttore generale di Ecopneus, Federico Dossena –, riteniamo che il provvedimento approvato dal Comitato REACH, così come formulato attualmente, possa avere un impatto sproporzionato rispetto al rischio di dispersione associato, rischiando di generare un danno maggiore rispetto al problema che si intende risolvere. È fondamentale prendere in considerazione i benefici ambientali e cercare soluzioni alternative sostenibili per valorizzare i PFU e promuovere l’economia circolare». Proprio per affrontare queste tematiche cruciali, Ecopneus e Unirigom, i principali rappresentanti della filiera di gestione e riciclo dei PFU, hanno convocato un incontro a Roma il prossimo 23 maggio, al quale parteciperanno tutti gli stakeholder tecnici e istituzionali.
L’INCONTRO DI ROMA IL PROSSIMO 23 MAGGIO
L’obiettivo è quello di presentare proposte per il futuro dell’intero settore e chiedere alle Istituzioni competenti un impegno concreto per intervenire tempestivamente a sostegno di un settore cruciale per lo sviluppo dell’economia circolare del Paese. Attualmente, circa il 90% dei campi da calcio artificiali in Europa si avvale dell’utilizzo di intasi polimerici riciclati da pneumatici fuori uso, poiché nessun’altra soluzione tecnologica è in grado di sostituire la gomma per quanto riguarda prestazioni e disponibilità sul mercato. Si stima che nel Vecchio continente siano presenti oltre 21.000 campi da calcio regolamentari in erba artificiale soggetti a omologazione da parte degli enti competenti, oltre a 72.000 campi non soggetti a omologazione, più del 95% di questi utilizza materiale polimerico come riempitivo.
RISPETTO DEGLI STANDARD FIFA E WORLD RUGBY
Le superfici sportive realizzate con questa tecnologia rappresentano un’applicazione di altissima qualità e prestazioni che soddisfa le esigenze della pratica sportiva a tutti i livelli. Inoltre, consentono di risparmiare fino al 75% dell’acqua necessaria per irrigare e mantenere i campi in erba naturale, preservando il benessere degli atleti. Tali superfici rispettano i criteri sportivi e di sicurezza stabiliti dagli standard europei e da organizzazioni di riferimento come FIFA e World Rugby. Grazie alle loro caratteristiche prestazionali, offrono numerosi vantaggi, tra cui una straordinaria restituzione dell’energia elastica agli atleti, l’assorbimento degli impatti, l’attenuazione dei microtraumi e una resistenza garantita in qualsiasi condizione meteorologica.
I BENEFICI COMPARATI DELLA GOMMA COME RIEMPITIVO A INTASO
Un divieto sull’uso del granulo di gomma riciclata nei campi da calcio comporterà una drastica diminuzione delle quantità di PFU destinate al recupero di materia, con un significativo spostamento verso il recupero energetico su impianti che già evidenziano una limitata capacità di assorbimento. Ciò porterà a significative perdite dei benefici ambientali derivanti dal riciclo della gomma. Si stima infatti che l’utilizzo della gomma come riempitivo intaso nei campi in erba artificiale permetta di evitare l’emissione di 371.000 tonnellate di CO₂ equivalente all’anno nell’Unione europea, quantità equivalente a quella assorbita da 231.000 ettari di terreno forestale. Tale beneficio è da 4,3 a 4,9 volte superiore rispetto a quello del recupero energetico, come dimostrato da studi condotti sul ciclo di vita dei PFU.
ECOPNEUS
Ecopneus è la società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia, cui nel tempo si sono aggiunte molte altre aziende. Ogni anno Ecopneus gestisce raccolta, trattamento e recupero di mediamente circa 200.000 tonnellate di PFU, trasformate in preziosa gomma riciclata per tantissime applicazioni nello sport, nelle infrastrutture, per il benessere animale, nell’arredo o impiegate per il recupero energetico.