«I flussi di gas dalla Libia verso l’Italia sono stati interrotti a causa di una vasta ristrutturazione degli impianti di Mellitah, situati sulla costa nordafricana», questo è quanto riferito mediante una nota ufficiale dalla National Oil Corporation (Noc), l’ente petrolifero statale libico. «A seguito di diversi ritardi per vari motivi e circostanze – prosegue il comunicato -, e sotto le istruzioni dirette del presidente della Noc, Farhat Bengdara, si annuncia l’arresto totale delle operazioni presso il complesso industriale di Mellitah per operare una ristrutturazione».
BENGADARA ANNUNCIA L’ARRESTO TOTALE DEGLI IMPIANTI
L’ente di Stato libico ha quindi precisato che l’avvio dei lavori sarebbe iniziato il primo maggio, contestualmente a una revisione completa dei campi a gas offshore di Bahr al Salam e onshore di Wafa, operati da Mellitah Oil and Gas, cioè dalla società compartecipata pariteticamente da Noc e dall’Eni, quest’ultimo primo produttore di gas in Libia e principale fornitore di tale materia prima energetica al mercato locale, con una quota pari a circa l’80 per cento. GreenStream BV, azienda che gestisce il sistema di trasporto del gas naturale dalla costa libica fino a quella italiana, ha comunicato altresì l’indisponibilità della stazione di compressione «a causa di una manutenzione pianificata che dovrebbe durare almeno fino al 10 maggio».
IL GAP ENERGETICO CONSEGUENTE AL BLOCCO DI MELLITAH
Al fine di compensare il gap energetico provocato dalla chiusura totale del complesso di Mellitah, indispensabile per l’alimentazione degli impianti siderurgici e delle centrali elettriche della Libia, le autorità di Tripoli hanno riattivato il pompaggio di gas da Brega ad Al Khums dopo un periodo di dodici anni. Si ritiene che la chiusura totale di Mellitah dovrebbe durare tre settimane, mentre l’interruzione totale dei flussi di gas libico verso l’Italia iniziata il 30 aprile ha trovato conferma nei risultati delle analisi effettuate dagli specialisti della Snam sui flussi di materia prima energetica relativi ai punti rilevanti della rete di trasporto nazionale, comparati con i volumi registrati il giorno precedente al terminale di arrivo siciliano di Gela, pari a circa nove milioni di metri cubi di gas.
CARENZE PRODUTTIVE LIBICHE
La Libia è in grado esportare in Italia fino a dieci miliardi di metri cubi di gas all’anno attraverso il gasdotto Greenstream. Nel corso del 2022 Eni ha prodotto in Libia 9,3 miliardi di metri cubi di gas, dei quali 2,5 (pari a poco meno di un terzo del totale) sono stati esportati in Italia, mentre 6,8 hanno trovato impiego nel mercato domestico libico nella generazione di elettricità. Una inversione della tendenza nella produzione (e nella conseguente esportazione e nel consumo interno al Paese nordafricano) potrebbe verificarsi soltanto a seguito della scoperta e messa in produzione di nuovi giacimenti e della realizzazione di nuove centrali a ciclo combinato, ovvero di grandi impianti da fonti rinnovabili di energia, in particolare solare.