SIDERURGIA, Piombino. Tormentato rilancio del sito produttivo: per la Fim Cisl «le buone intenzioni e i proclami di JSW non risolvono le crisi, servono invece certezze»

L’attenzione ritorna su Piombino, ma non a causa del controverso rigassificatore del quale si attende la messa in opera, bensì per un tema oltremodo «caldo» e atavico per questa città a vocazione siderurgica fin dai tempi degli etruschi: il futuro degli impianti dell’acciaieria. Una città città che, a seguito della crisi del settore, negli ultimi decenni è stata oggetto di vari tentativi di rilancio economico, da quello inperniato sul turismo e i beni culturali, che vedeva nel Parco di Populonia un possibile volano per uno sviluppo alternativo all’acciaio, a quello residuale della commessa delle Ferrovie per i binari delle nuove linee dell’alta velocità. Una ipotesi rimasta aperta, ma che fatica a venire espolorata anche in tempi di Pnrr. Al riguardo, di seguito viene riportata la preoccupata dichiarazione congiunta resa dal segretario nazionale e da quello toscano del sindacato dei metalmeccanici, Valerio D’Alò e Paolo Cappelli

Apprendiamo con stupore la serenità con cui la JSW, attraverso le dichiarazioni stampa del suo vicepresidente, ci comunica che non dobbiamo avere dubbi circa l’affidamento della commessa RFI e i vincoli ad essa subordinata. Si racconta di interlocuzioni tra Governo, azienda e Istituzioni locali che probabilmente trascurano (o dimenticano troppo velocemente) che sono anni che si da fiducia a piani industriali mai realizzati e che proprio insieme alle Istituzioni locali, in questa occasione, chiedevamo, durante l’assemblea pubblica del 4 maggio 2022, di vincolare l’affidamento della commessa RFI a JSW a un piano che desse certezza ai lavoratori del sito e di conseguenza al territorio.

INCERTEZZE RIGUARDO A FORNO ELETTRICO E LAMINATOI

Sapere che «è vincolato alla firma dell’accordo di programma» non può essere per noi motivo di tranquillità dato che la discussione di tale atto non ci vede coinvolti come parti sociali. Servono certezze sulla realizzazione del forno elettrico e sulla marcia dei laminatoi che attualmente restano fermi sfruttando la cassa integrazione I lavoratori vengono esclusi dalle discussioni che poi alla fine ricadono su di loro. Chiediamo pertanto al ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMiT) Adolfo Urso di farsi carico di una celere convocazione, come da noi richiesto senza aver ricevuto risposta, per discutere dei contenuti dell’accordo di programma e, soprattutto, di quali vincoli rendono l’affidamento della commessa RFI una reale certezza per i lavoratori.

IN ATTESA DI UNA RISPOSTA DAL GOVERNO

In assenza di convocazione, come già comunicato tramite lettera delle Segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm dello scorso 30 marzo, i lavoratori si autoconvocheranno presso la sede del Ministero per far si che la loro voce e le loro preoccupazioni vengano ascoltate dal Governo.

https://www.fim-cisl.it/2023/04/03/jsw-piombino-buone-intenzioni-e-proclami-non-risolvono-le-crisi-servono-certezze/

Condividi: