Il festival, ideato dall’Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico, nasce da una riflessione sulla funzione degli archivi audiovisivi e cinematografici nello sviluppo dell’arte, della cultura e degli immaginari contemporanei. Il suo intento è quello di raccogliere e mostrare opere che, a partire dal riuso delle immagini (la pratica del found footage) sperimentino forme e linguaggi in modo libero, sinergico, anche spericolato, interrogandosi sul senso e la funzione degli archivi, suggerendo letture critiche e consapevoli del nostro presente.
RIUSO DELLE IMMAGINI E SPERIMENTAZIONE
In un momento storico in cui il riuso delle immagini nutre orizzonti cinematografici di grande sperimentalità, creare nuove opere partendo da frammenti d’archivio catalizza la ricerca espressiva di cineasti e videoartisti, animatori e performer, archivisti e curatori d’arte, in una contaminazione di linguaggi e pratiche capaci di dar vita a sorprendenti forme filmiche. Una rivoluzione estetico-tecnologica in cui il found footage assume sempre più le caratteristiche di un’esperienza pervasiva e multiforme, in grado di sollevare nuovi interrogativi sul significato delle immagini e sul loro rapporto con la storia e con la memoria. La direzione artistica del festival è affidata a Alina Marazzi, regista che fin dal film “Un’ora sola ti vorrei” ha dato l’avvio a una nuova e moderna riflessione sul riuso dei materiali d’archivio, e a Marco Bertozzi storico del cinema e regista a sua volta, autore di ricerche importanti sul documentario e sulle teorie e pratiche del riuso audiovisivo.
COME SI ARTICOLERÀ LA MANIFESTAZIONE
Diverse le sezioni che compongono la manifestazione: il Concorso internazionale, con lungometraggi e cortometraggi selezionati da tutto il mondo; il Fuori concorso, con opere dedicate al lavoro di grandi maestri, con retrospettive, anteprime cittadine e produzioni di giovani autori che hanno sperimentato il riuso d’archivio in percorsi di formazione e di residenza artistica; le Live Performance, dedicate all’interazione tra esibizione musicale dal vivo e immagini del passato; una selezione di installazioni, dove si rinnova il dialogo tra spazi e immagini. La programmazione è accompagnata da momenti di confronto, panel e tavole rotonde che coinvolgono artisti, curatori, addetti ai lavori e che provano a ripercorrere gli orizzonti del riuso d’archivio, dalla conservazione all’accessibilità dei materiali, dalla formazione alle complesse sfide produttive. Tutto ciò alla presenza di importanti ospiti internazionali, che accompagneranno le loro opere in un aperto dialogo con il pubblico.
UNARCHIVE FOUND FOOTAGE FEST
Un programma articolato che verrà presentato presso alcuni spazi significativi nel cuore di Roma nel quartiere Trastevere: le tre sale del Cinema Intrastevere ospiteranno le proiezioni di film; il locale Alcazar sarà dedicato alle performance audiovisive dal vivo, l’Accademia di Spagna ospiterà i panel e le tavole rotonde e, nell’adiacente e prestigioso Tempietto del Bramante, le installazioni artistiche. UnArchive Found Footage Fest è ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), in collaborazione con Archivio Luce, il sostegno del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e di altre istituzioni pubbliche e private.