Lo riferisce il periodico specializzato “Africa e Affari” – https://www.africaeaffari.it/38725/nigeria-investimenti-afdb-milionari-nellindustria-cinematografica-di-nollywood – che sottolinea inoltre come in pochi avrebbero pensato che dal successo di cassetta della prima produzione del 1992 (Living in Bondage) sarebbe nato un colosso di proporzioni ormai simili all’americana Hollywood e all’indiana Bollywood. Già, poiché in termini di produzioni, Nollywood è oggi la seconda industria cinematografica al mondo, la terza se la si considera nei termini delle rimesse generate. Prima di lei ci sono soltanto gli americani e gli indiani.
TUTTO È CAMBIATO A NOLLYWOOD
Un successo che ha innescato una serie di interessi e di appetiti travalicanti i confini nigeriani, questo in concomitanza con il miglioramento degli standard di qualità delle produzioni, che adesso possono contare su un mercato fidelizzato, su tecnici meglio formati, su strumenti più moderni e su un parco di attrici, attori e registi quanto mai ricco, preparato e motivato. Di fondo, c’è l’elemento nuovo che Nollywood ha portato con sé fin dagli esordi, quello della voglia dell’Africa di raccontare sé stessa, oltre alla possibilità di farlo, poiché c’è un mercato che nel frattempo riesce ad assecondare tale spinta e continuerà a farlo dato che ne ha la forza dei numeri, ovvero una classe media in progressivo aumento.
VOGLIA DI SPERIMENTAZIONE E DI QUALITÀ
«La Nigeria ne è un esempio», ha al riguardo dichiarato ai cronisti di “Africa e Affari” Akim Mogaji, partner di New Media Networks e profondo conoscitore del fenomeno Nollywood. «L’industria cinematografica nigeriana – ha poi egli aggiunto -, con la sua voglia di sperimentare e la sua crescente qualità ha un valore in termini di qualità e messaggi trasmessi, molto distante dalle etichette riduttive all’interno delle quali in genere viene fatta ricadere. Il cinema e la televisione dell’Africa stanno crescendo, stanno cominciando a loro volta a influenzare il mondo esterno, ne è un esempio Black Panther, ed esigono un approccio molto semplice: get involved with Africa, not for Africa».
per approfondire la materia relativa ai nuovi mercati artistici in Africa: https://www.africaeaffari.it/rivista/larte-africana-ora-e-trendy