LIBANO, cristiani e Santa Sede. Il premier Mikati ricevuto dal cardinale Bechara Rai, patriarca dei maroniti

Si riteneva che il viaggio di Bergoglio a Beirut potesse avere luogo già nello scorso mese di giugno; esso avrebbe dovuto includere anche una tappa a Gerusalemme, in Israele, tuttavia non ebbe poi luogo alla luce della difficile situazione politica interna nel Paese dei cedri. Prima del viaggio romano, il primo ministro e il patriarca dei cristiano maroniti si sono consultati sulle tematiche relative agli equilibri e alla stabilità interna libanese, all’Accordo di Taif al cosiddetto «file presidenziale»

Lo scorso 16 marzo il primo ministro libanese Najib Mikati è stato ricevuto in udienza dal Pontefice. Lo riferisce Andrea Gagliarducci, vaticanista dell’agenzia giornalistica ACI Stampa, che aggiunge come da tempo Papa Francesco accarezzi l’idea di un viaggio pastorale nel Paese di cedri, in particolare a seguito della tragica esplosione verificatasi nel porto di Beirut nell’agosto del 2020, a seguito della quale incarico il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, di recarsi in Libano nelle vesti di suo inviato.

IL RINVIO DEL VIAGGIO DI BERGOGLIO IN LIBANO E A GERUSALEMME

Si riteneva che il viaggio di Bergoglio potesse avere luogo già nello scorso mese di giugno (esso avrebbe dovuto includere anche una tappa a Gerusalemme, in Israele), tuttavia, esso non ebbe poi luogo, alla luce della difficile situazione politica interna libanese. Riguardo al cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca dei cristiano maroniti, va rilevato come sia una personalità molto ascoltata nel suo paese, egli, nel corso delle sue omelie, va da tempo richiedendo una neutralità attiva per Beirut. non costituirebbe dunque una casualità il fato che il viaggio del premier libanese Mikati in Vaticano sia stato preparato da un incontro avuto il 14 marzo scorso da quest’ultimo con il cardinale Rai.

UNA SERIE DI INCONTRI AD ALTO LIVELLO

Dopo l’incontro con la guida spirituale dei cristiano maroniti, il primo ministro libanese ha conferito con i membri del proprio gabinetto, una serie di incontri che egli ha considerato «necessari», ma che alcuni settori dell’opposizione politica nel Paese hanno invece considerato «illegittimi». Nel corso dell’incontro, Rai e Mikati hanno affrontato gli aspetti relativi all’Accordo di Taif, al file presidenziale e, appunto, alla visita dello stesso Mikati in Vaticano. «Il patriarca – ha successivamente dichiarato il primo ministro  libanese – ha descritto i recenti dialoghi settari come un’isteria politica».

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