PREVIDENZA SOCIALE, libri. Pasquale Tridico: Il lavoro di oggi la pensione di domani: perché il futuro del Paese passa dall’INPS

Il saggio analizza due facce della stessa medaglia, il lavoro e la pensione, evidenziando come la precarietà e i bassi salari dei giovani determinerà anche il loro futuro sul piano previdenziale, poiché «un lavoro povero frutterà una pensione povera». Esiste infatti un collegamento divenuto più stretto con l’introduzione del sistema contributivo e, ad avviso dell’autore (che è il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale) «andrebbero migliorate la quantità e la qualità dell’occupazione allo scopo di evitare per il domani pensioni povere e una massa di anziani da assistere», soprattutto in un quadro di preoccupante declino demografico

Martedì 28 febbraio alle ore 16:00 presso la Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze, in piazza di Firenze 27 a Roma, verrà presentato il saggio del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, realizzato a quattro mani assieme al giornalista del “Corriere della Sera” Enrico Marro. Il volume ha per titolo “Il lavoro di oggi la pensione di domani: perché il futuro del Paese passa dall’INPS”, ed è edito per i tipi Solferino (2023). Con l’autore interverranno anche il presidente della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi, quello della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Maria Zuppi e il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci; modererà il dibattito la giornalista Paola Severini Melograni. L’opera di Tridico e Marro analizza due facce della stessa medaglia: il lavoro e la pensione, evidenziando come la precarietà e i bassi salari che colpiscono i giovani determinino anche il loro futuro previdenziale, poiché un lavoro povero frutterà una pensione povera.

UN LAVORO POVERO FRUTTERÀ UNA PENSIONE POVERA

Ad avviso degli autori, «esiste un collegamento divenuto più stretto con l’introduzione del sistema contributivo e andrebbero migliorate la quantità e la qualità dell’occupazione allo scopo di evitare per il domani pensioni povere e una massa di anziani da assistere». Questo è vero tanto più in un quadro di preoccupante declino demografico come quello attuale. Ci sarebbe poi da affrontare anche un problema di natura strutturale, quello della differenziazione delle età di pensionamento sulla base del lavoro svolto, muovendo dalle risultanze statistiche, cioè dai dati che confermano come le persone povere muoiano prima di quelle ricche.

I RICCHI MUOIONO PIÙ VECCHI; CI VUOLE «LAVORO BUONO»

Infine una serie di cruciali e inquietanti interrogativi: i giovani vedranno mai la pensione? Come evitare che la precarietà si trasformi in una trappola? Perché le baby pensioni sono un capitolo di cui ancora in Italia si paga il prezzo? «Quota 103», il salario minimo e il Reddito di cittadinanza sono le risposte giuste ai problemi? Cosa è accaduto a seguito  dell’esplosione della spesa dovuta al Covid? Le risposte ha provato a fornirle Pasquale Tridico, dal 2019 a capo dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, nonché docente ordinario di politica economica. Nel suo saggio ha infatti spiegato come la sostenibilità previdenziale di domani dipenderà dalla creazione di «lavoro buono» oggi.

STATO SOCIALE: DECRETO «DIGNITÀ» E REDDITO DI CITTADINANZA

Non solo, egli ha altresì illustrato le ragioni alla base del «Decreto dignità» e del Reddito di cittadinanza, affrontando anche il tema relativo al suo istituto, l’Inps», un gigante che gestisce quasi la metà della spesa pubblica italiana, ma del quale tuttavia si conosce ancora poco. Infine, il futuro, che a suo avviso «passa necessariamente da un nuovo Stato sociale». Insomma, un libro che è un viaggio tra passato, presente e futuro dell’economia del Paese che riguarda ogni cittadino.

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