INTELLIGENCE, operazioni psicologiche e disinformazione. Dezinformacija e misure attive: la narrativa strategica del Cremlino in Italia

Nella complesso delle operazioni riconducibili al conflitto scatenato in Ucraina, per Mosca lo «story telling» costituisce un’arma importante nel tentativo di condizionamento delle opinioni pubbliche occidentali, in particolare di quella italiana, che vive una fase di marcata polarizzazione sociale e politica. L’argomento verrà approfondito il prossimo 26 gennaio nel corso di un convegno organizzato a Roma dall’Istituto Gino Germani di Scienze sociali e Studi strategici

Durante la prima aggressione russa all’Ucraina, quando nel 2014 Mosca si annetté la Crimea e destabilizzò l’Ucraina orientale ricorrendo a forme di guerra ibrida, la macchina della propaganda interna e estera del Cremlino diffuse un crescente volume di «narrazioni strategiche» false o fuorvianti su quella crisi.

LE NARRATIVE STRATEGICHE DI MOSCA

Tra queste si ricordano il presunto genocidio perpetrato dal governo ucraino nei confronti dei residenti russofoni del Donbass, l’idea che l’Ucraina fosse governata da nazisti, la tesi secondo cui non esiste una vera e propria nazione ucraina distinta dal popolo russo, oltre alla teoria secondo la quale la rivoluzione di Euromaidan sia stata un colpo di stato ordito dai governi occidentali allo scopo di spingere Kiev nella NATO e, conseguentemente, utilizzare l’Ucraina come strumento per disgregare della Federazione russa. Questo genere di propaganda sarebbe stata in seguito aggiornata per trovare impiego al momento in cui si sarebbe reso necessario giustificare l’invasione militare dell’Ucraina il 24 febbraio del 2022.

CONFONDERE E DISORIENTARE OPINIONI PUBBLICHE E DECISORI

Questa immagine del conflitto promossa da Mosca rinvengono i loro fini, da un lato nella creazione di una realtà alternativa agli occhi della popolazione russa, dall’altro a confondere e disorientare le opinioni pubbliche e i decisori politici occidentali circa le cause e gli sviluppi della guerra, ingenerando in loro un’immagine distorta della politica estera russa e dei suoi reali obiettivi. Nell’immediatezza dell’attacco militare russo, l’ecosistema della disinformazione e della propaganda che il Cremlino aveva iniziato a sviluppare a partire dall’inizio del millennio, produsse e diffuse mediante molteplici canali un’ampia gamma di narrative strategiche.

IL CREMLINO E IL CONTROLLO DELLE MENTI

Tra di esse si ricordano gli assunti che definivano il conflitto in atto, non come una guerra tra Mosca e Kiev, bensì tra gli Stati Uniti d’America (e dunque la NATO) e la Federazione russa, «una guerra che da tempo la NATO voleva scatenare». Inoltre: «Le forze armate ucraine intendono dotarsi di armi nucleari per attaccare la Russia»; «Kiev intende ricorrere al terrorismo nucleare contro la popolazione russofona in Ucraina»; «in Ucraina vi sono laboratori segreti preposti allo sviluppo di armi biologiche finanziati dagli Usa»; «l’operazione speciale russa in Ucraina prende di mira soltanto obiettivi militari e non infrastrutture civili ed edifici residenziali abitati dalla popolazione civile»; «il massacro di Bucha è una fiction e potrebbe servire a ciò che sta emergendo sui bio-laboratori finanziati dagli Usa in Ucraina».

MESSE IN SCENA E FAKE NEWS

E ancora: «L’allargamento della NATO a Oriente è la causa principale della guerra in Ucraina»; «il Battaglione Azov ha usato i civili come scudi umani a Mariupol»; «le fotografie e le immagini del massacro di Bucha sono la solita messa in scena creata dal regime di Kiev a uso dei mass media occidentali, come è stato fatto a Mariupol con il finto ospedale ostetrico e il teatro, oltreché in altre città ucraine»; «l’economia e il sistema finanziario della Federazione russa stanno resistendo bene alle sanzioni imposte dall’Occidente»; «le sanzioni occidentali che avrebbero dovuto distruggere la Russia potrebbero invece portare alla disintegrazione dell’Unione europea»; «le sanzioni imposte da Washington e Bruxelles spingono l’Italia al suicidio economico».

GUERRA INFORMATIVA RUSSA IN ITALIA

Si ritiene che queste e molte altre narrazioni promosse dalla macchina russa di guerra informativa vengano sistematicamente amplificate in Italia, non solo da  media italiani di «informazione alternativa», ma anche da esperti e commentatori nei media mainstream attivi nel Paese. L’argomento relativo alle attività di disinformazione e propaganda poste in essere da Mosca verrà approfondito il prossimo 26 gennaio nel corso di un convegno organizzato a Roma dall’Istituto Gino Germani di Scienze sociali e Studi strategici. Nel corso di esso verranno approfondite le modalità di funzionamento di questi sofisticati strumenti frutto degli studi nel campo delle neuroscienze e della psicoanalisi e la loro concreta influenza esercitata sui dibattiti politici, mediatici e culturali in Italia; nell’occasione verrà presentato un rapporto analitico elaborato dall’Istituto Gino Germani sul tema.

IL CICLO DI CONFERENZE IN PROGRAMMA A ROMA

I successivi due incontri, sempre promossi e organizzati dall’Istituto Gino Germani, verteranno sui temi, rispettivamente, della narrazione strategica (filo) russa sulla NATO e delle politiche estere e di sicurezza dell’Occidente con i connessi rischi di scatenamento di una guerra nucleare (in calendario per il 27 febbraio 2023),  e  della narrazione strategica (filo) russa relativa alla democrazia liberale e alla decadenza delle società occidentali (in calendario per il 28 marzo 2023). La conferenza dal titolo Dezinformacija e misure attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia sulla guerra in Ucraina, avrà luogo il prossimo 26 gennaio a partire dalle ore 16:00 presso la Casa dell’Aviatore, in  Viale dell’Università n.20 a Roma.  I lavori potranno venire seguiti in presenza oppure in live streaming al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=4WCg6qv_jlU.

EVENTO DEL 26 GENNAIO 2023: PROGRAMMA

Introduzione al ciclo di conferenze: Luigi Sergio Germani (direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze sociali e Studi strategici); I fattori di efficacia in Italia della propaganda russa e le cause dell’indifferenza per voci del dissenso russo (Alessandro Vitale, Università di Milano); Panoramica delle narrazioni strategiche filo-Cremlino sulla guerra in Ucraina (Massimiliano Di Pasquale (Ricercatore associato e responsabile dell’Osservatorio Ucraina, Istituto Gino Germani di Scienze sociali e Studi strategici); Attacco alla Verità: costruzione di una narrazione alternativa del conflitto armato in Ucraina (Orio Giorgio Stirpe, colonnello in congedo dell’Esercito italiano specializzato in analisi operativa); Genocidio, de-nazificazione, golpe, eccetera: su alcune parole-chiave della propaganda russa (Maurizio Stefanini, giornalista free-lance); La manipolazione russa dei social media e la guerra ibrida nella Rete (Aldo Torchiaro, giornalista del quotidiano “Il Riformista”); modera: Nona Mikhelidze (Istituto Affari Internazionali).

www.fondazionegermani.org

fondazionegermani@gmail.com

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