ISRAELE, territori palestinesi. Il capo di stato maggiore delle IDF mette seriamente in guardia sulla spaccatura

Lo sfogo pubblico del tenente generale Aviv Kohavi nei giorni immediatamente precedenti il suo pensionamento (lunedì prossimo verrà avvicendato al comando dal generale Herzi Halevi). Non pochi ufficiali israeliani temono le conseguenze sull’efficienza dello strumento difensivo in Cisgiordania della modifica della struttura dell’autorità militare nei Territori palestinesi, che attribuisce al ministro estremista Bezalel Smotrich le relative competenze. Quest’ultimo ha replicato con sarcasmo che Kohavi «sta preparando le condizioni opportune per una sua futura carriera politica»

Nell’imminenza del termine del suo incarico di capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Tsahal), nel corso di una serie di interviste rilasciate alla stampa il tenente generale Aviv Kohavi ha criticato il piano dell’attuale governo di destra, presieduto da Benjamin Netanyahu, di modificare la struttura dell’autorità militare competente per la Cisgiordania (West bank).

REDISTRIBUZIONE DELLE COMPETENZE SULLA CISGIORDANIA

L’alto ufficiale ha pubblicamente espresso serie preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze derivanti dal conferimento di competenze, spostandole dal Ministero della Difesa al leader del partito sionista religioso, l’estremista Bezalel Smotrich, che riveste oggi un ruolo preminente nel controllo degli affari civili in Cisgiordania. In particolare, Kohavi ha ammonito che questa sovrapposizione «danneggerebbe la struttura di comando dell’IDF ostacolandone al contempo la prontezza operativa». Infatti, in quanto ministro dell’Interno, Smotrich avrebbe l’autorità di scegliere i generali dell’esercito da inserire nel vertice di coordinamento ibrido (civile-militare) delle attività nei Territori palestinesi, sovraintendendo a numerosi delicati aspetti relativi agli insediamenti dei coloni e all’amministrazione civile, seppure le sue decisioni necessiteranno della previa approvazione del primo ministro Netanyahu.

BOTTA E RISPOSTA TRA KOHAVI E SMOTRICH

«Il comandante delle IDF riferisce a un ministro soltanto, quello della Difesa. Non ho dubbi che continuerà a essere così», queste le parole pronunziate da Kohavi in televisione, nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente Channel 12. Parole che hanno provocato la prevedibile caustica risposta di Smotrich, che ha a sua volta accusato il capo di stato maggiore uscente di essere «un populista» e di «gettare le basi per una sua futura carriera politica», concludendo (con un richiamo all’aforisma proprio del Pakistan e della sua potente classe militare) che «Israele è un paese che ha un esercito, non un esercito che ha un paese». Ma il tenente generale prossimo al pensionamento ha replicato sottolineando come le IDF siano responsabili «di tutto ciò che accade in Giudea e Samaria (nome biblico della Cisgiordania per gli Ebrei, quella che fino a prima dell’Anp chiamavano “West bank”, n.d.r.) ed è così che deve rimanere», in quanto «non ci possono essere due autorità di comando in quel luogo, perché «è probabile che ciò causerà danni e pregiudicherà la nostra prontezza al combattimento». Nella sua polemica al calor bianco con quei settori del nuovo esecutivo di destra, Kohavi ha ricevuto il sostegno dell’ex ministro della Difesa (anch’egli ex capo di stato maggiore delle IDF) Benny Gantz, che ha sottolineato come sia un dovere dei comandanti delle Forze armate evidenziare i possibili pericoli, anche se questo può essere spiacevole per i politici».

CHI SOSTIENE IL TENENTE GENERALE

«Il lavoro che sta svolgendo la Polizia di frontiera in Giudea e Samaria è ottimo e mi auguro che la situazione rimanga quella attuale, la catena di comando deve essere preservata», ha aggiunto Kohavi riferendosi ai piani che prevedrebbero la sottrazione del controllo della competenza alla polizia israeliana e la sua assegnazione al controllo diretto del ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir. «Non possiamo permettere che ci siano due eserciti con procedure diverse o pianificazioni diverse». È probabile che l’attuale ministro della Difesa, Yoav Gallant, concordi sui concetti espressi pubblicamente dal comandante delle IDF, un intendimento che parrebbe rinvenire una conferma in alcune sue dichiarazioni fatte al corpo ufficiali delle IDF nei giorni scorsi: «Nessuno si frapporrà tra me e il capo delle IDF, nemmeno un millimetro», questo avrebbe detto Gallant. Attualmente, il maggiore generale responsabile del COGAT (Coordinamento delle attività nei Territori palestinesi) viene nominato dal ministro della Difesa su raccomandazione del capo di stato maggiore delle Forze armate, mentre il generale di brigata che sovrintende all’amministrazione civile in Cisgiordania è nominato dal capo di stato maggiore.

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