ARTE, esposizioni. Tracé sur l’eau: gli acquerelli di Joan Mirò alla Galleria delle Arti di Roma

La mostra verrà inaugurata il 18 gennaio alle ore 18:00 e resterà aperta al pubblico fino al 5 marzo

Dopo il successo delle tre esposizioni dedicate alla Divina Commedia, con le 101 opere firmate da Salvador Dalì, La Galleria delle Arti, storico ritrovo culturale del quartiere romano di San Lorenzo, esporrà a partire da mercoledì 18 gennaio la mostra di Joan Mirò, “Tracé sur l’eau”, una serie di quattordici acquerelli stampati ad acquaforte su onion skin paper du Marais in un’edizione limitata, pubblicata nel 1963 nelle forme di libro d’artista.

DALL’ESPRESSIONISMO ASTRATTO AMERICANO AL DRIP PAINTING

Le opere in mostra testimoniano quanto Miró attinga da diversi stili e movimenti artistici, in particolare dall’espressionismo astratto americano, con un chiaro riferimento al drip painting di Pollock, il quale a sua volta si ispira al movimento Surrealista. Al primo sguardo, lo spettatore è catturato dalla natura caotica della composizione; la contrapposizione di rosso, blu e verde con i toni muti del grigio e marrone e l’uso di linee e forme fluide creano un senso di movimento ed energia. Nonostante l’apparente caos si viene pervasi da un senso di calma ed equilibrio, come se differenti elementi volteggiassero insieme armoniosamente.

JOAN MIRÒ I FERRA

Joan Miró i Ferrà, artista spagnolo, viene considerato uno dei più ferventi esponenti del surrealismo del XX secolo; nato a Barcellona nel 1893, inizia a studiare arte sin da giovane alla scuola di belle arti della sua città. Negli anni Venti trasferisce a Parigi dove entra in contatto con il circolo di Tristan Tzara e con artisti come Salvador Dalí e Pablo Picasso. L’influenza del movimento dadaista, ma ancor di più della poesia surrealista, porta l’arte di Miró verso l’astrazione, riducendo la realtà all’essenziale. «Assassinare l’arte convenzionale» è la sua missione, che tenterà di compiere per tutta la sua vita, a partire dagli anni Venti fino al raggiungimento della celebrità negli anni Cinquanta, quando conquista il premio per la grafica alla Biennale di Venezia (1954) e il Premio internazionale Guggenheim (1958).

POLIDRICITÀ DI FORME E MEZZI ESPRESSIVI

La sua produzione artistica si avvale di una poliedricità di forme e mezzi espressivi, dalla pittura alla ceramica fino all’opera grafica, che gli hanno permesso di esprimere il suo spirito innovativo, attraverso segni, colori e superfici. Miró dà vita a una delle vicende artistiche più significative e fertili del Novecento e dedicò la sua vita alla sperimentazione di nuove tecniche e alla ricerca di un linguaggio universale, immediatamente comprensibile da tutti. Mirò muore a Palma di Maiorca nel 1983.

LA GALLERIA DELLE ARTI

La costruzione del quartiere di San Lorenzo risale al periodo tra il 1884 e il 1888, durante il grande sviluppo urbanistico che ebbe la città di Roma a seguito dell’Unità d’Italia, e si sviluppò in un’area oltre le Mura aureliane, precedentemente agricola. La sua edificazione avvenne per accogliere gli alloggi di ferrovieri, operai ed artigiani giunti a Roma alla fine del secolo XIX per lo sviluppo urbanistico della città a cavallo tra i due secoli. Nasce quindi con una connotazione popolare che si rispecchia nelle particolari tipologie abitative. Durante tale periodo, nel 1885, viene costruito l’edificio che ospita La Galleria delle Arti. Inizialmente destinati agli scantinati del palazzo ad uso privato, gli spazi occupati dal locale furono utilizzati dagli abitanti del quartiere come ricovero antiaereo durante la Seconda guerra mondiale, anche durante i disastrosi bombardamenti del 19 luglio 1943, a seguito dei quali persero la vita tremila persone. Dalla fine degli anni Quaranta il locale venne trasformato in una fabbrica di sedie, la ditta Croppo, che esercitò quell’attività in quel luogo fino alla fine decennio successivo. Fu quindi una balera e, alle fine degli anni Sessanta, con la nascita di una nuova tipologia di fruizione del cinema che vide diffondersi sale interamente dedicate alla cinematografia d’essai, divenne il Cineclub Sabelli, uno dei più importanti esempi di questa nuova tendenza insieme al Filmstudio 70 e il Monte Sacro a Roma.

GLI ANNI SETTANTA E OLTRE

Il Circolo Gianni Bosio, fondato a Roma nel 1972, aprì la sua prima sede a via dei Sabelli 2; in quel periodo veniva animato in modo particolare da Paolo Pietrangeli, i componenti del Canzoniere del Lazio, un gruppo di teatro e di musica che si era chiamato Collettivo Gianni Bosio, e varie persone sparse gravitanti nel modo della scena artistica e politica degli anni Settanta. Dal 1986 al 1989 divenne la galleria “Artista casa delle Arti”, nel 1990 trasformata nella prima galleria d’arte aperta di notte a Roma ospitando mostre d’arte ma anche spettacoli di poesia contemporanea e musica etnica. Nel corso degli anni Novanta aprì in quelle sale il DDT, storico locale della Movida Romana; a seguire il Lost’n’found e il Mads, storico locale della capitale della scena underground e punk che ospitava una ricca programmazione teatrale, le cui attività si sono concluse a metà del decennio scorso. Ristrutturata nel 2019, la Galleria delle Arti è oggi un vasto e versatile spazio che ha mantenuto le caratteristiche strutturali del basamento di un edificio di fine XIX secolo: una sequenza di archi costituiti da mattoncini in laterizio, pietra e tufo, intervallati da ambienti di diversa grandezza che, esaltati come elementi architettonici, ne creano il fascino. La struttura degli spazi si configura come una lunga e monacale galleria di archi e volte che viene contrastata dagli arredi in velluto e oro dai rimandi agli anni Venti e Trenta.

TRACÉ SUR L’EAU: L’EVENTO

Date: dal 18 gennaio al 5 marzo 2023;

apertura al pubblico: mercoledì, giovedì e domenica dalle ore 18:00 alle ore 22:000; venerdì e sabato dalle ore 18:00 alle ore 23:00;

luogo: Galleria delle Arti, via dei Sabelli, 2 Roma;

ingresso con formula “Up to You”

+393757223987

www.lagalleriadellearti.it/ 

www.facebook.com/lagalleriadellearti/

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