Secondo il presidente di Federpetroli Italia Michele Marsiglia «negli ultimi mesi il costo industriale dei carburanti si è ridotto per via di una diminuzione delle quotazioni del greggio, tuttavia sussistono elementi che fanno ritenere che si andrà incontro a un’inversione di tendenza».
EMERGENZA FINITA?
Infatti, per parlare di emergenza finita bisognerebbe avere una stabilità del prezzo, con oscillazioni contenute in un range di cinque-dieci punti percentuali per un periodo della durata di almeno tre mesi. «Il gas non solo rischiamo di perderlo a favore di altri Paesi europei – aggiunge il presidente di Federpetroli Italia -, ma renderemmo evidente al mercato un gap infrastrutturale che porterà l’Italia a nuove difficoltà di approvvigionamento».
LA QUESTIONE CHIAVE: REPERIRE IL PRODOTTO
Per il riempimento degli stoccaggi la questione chiave è quella del reperimento del prodotto, «ma il fatto è che nei prossimi mesi non saranno disponibili maggiori quantità di gas naturale, anzi, con quello che sta succedendo a caudsa del “Qatargate” potrebbe essercene addirittura di meno. Diciamolo chiaramente: il mercato è ben lontano dal temere il price cap sul gas». È possibile leggere il testo integrale dell’intervista con Michele Marsiglia al seguente link: https://www.ilsussidiario.net/news/gas-petrolio-cosa-ce-dietro-le-nuove-impennate-tra-febbraio-e-marzo/2466191/