Entro la fine del mese di dicembre sono previste 3.900 assunzioni di personale, 14.540 nel periodo da oggi al febbraio 2023. Queste alcuni dei dati resi noti grazie ai report del sistema informatico Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal).
UN BICCHIERE MEZZO PIENO
Nella regione dell’Italia centrale nel mese in corso registrato il segno negativo soltanto nel settore manifatturiero, tuttavia non si tratta di un picco drammatico, seppure traspaiano forti preoccupazioni a causa del notevole calo delle assunzioni previste per l’intero trimestre. Si scorgerebbero, comunque, alcuni segnali indicativi dell’auspicato incremento del tasso di innovazione del sistema economico-produttivo locale, dunque, se la situazione del prossimo trimestre non dovrebbe essere rosea, non pochi settori continueranno ad assorbire manodopera.
I FANTASMI DELLA STAGNAZIONE E DELLA RECESSIONE
Afferma Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio umbra, «il colpo di reni delle imprese umbre, che mostrano sempre più grinta nel recupero post-pandemia, scaccia per ora i fantasmi della stagnazione e della recessione, che finora, va detto, non si sono visti né in Italia né tantomeno in Umbria, una regione che mostra indicatori tutti di segno positivo e che sull’occupazione evidenzia cifre e andamenti di gran lunga migliori della media nazionale, come dimostra l’ultima rilevazione Excelsior. Tutto ciò evidenzia la vitalità delle nostre aziende, il loro sforzo, che ormai inizia a trasparire bene, di cercare una via della crescita innalzando i livelli di innovazione».
MALE IL MANIFATTURIERO, BENE SERVIZI E TURISMO
«Alcune difficoltà che mostra il manifatturiero umbro – prosegue il presidente della Camera di Commercio -, che in ogni caso finora ha tenuto bene, sono state più che compensate a livello occupazionale e non solo, dai servizi e dalle costruzioni. Siu primi vanno evidenziati due aspetti: la crescita di quelli forniti alle imprese, che rientra nel quadro degli innalzamenti degli standard innovativi, e quella dei servizi legati al turismo, settore che si è ancora una volta dimostrato un formidabile acceleratore di generazione di reddito e occupazione, capace di attivare un numero elevato di filiere. Al riguardo basti pensare a come in Umbria il turismo abbia trainato il commercio in senso stretto».
CENTRO ITALIA: RISULTATI POSITIVI PER UMBRIA E LAZIO
Rispetto allo stesso mese del 2021, nel dicembre in corso in Umbria si registra un incremento delle richieste di assunzione di personale da parte delle imprese (+17,5%), un dato che si pone in netta controtendenza con la media nazionale (-6,9%), una performance che la pone al primo posto tra le regioni del Centro Italia, laddove le Marche registrano un dato negativo (-0,9%), al pari della Toscana (-1,2%), ma non del Lazio, che seppure meno dell’Umbria cresce comunque dell’8,3 per cento.