ARTE, pittura. Non è pop art! Franco Angeli, Opere 1958-1988: la retrospettiva al WeGil di Roma

La personale dell’impegnato artista romano resterà aperta al pubblico fino al 26 marzo 2023 nell’hub culturale della Regione Lazio nel quartiere di Trastevere. Un luogo oggi polifunzionale a disposizione della cittadinanza che è stato recuperato e rigenerato nel rispetto delle sue storiche architetture razionaliste. Un ambiente oltremodo ideale per l’esposizione di un pittore che visse la città e la guerra in prima persona, traspondendo i significati percepiti; insidertrend.it era presente con i suoi microfoni e ha colto le impressioni della curatrice dell’evento, del presidente di LazioCrea e e del delegato regionale alle Politiche giovanili e culturali del Lazio (A498A e A498B)

L’esposizione, promossa dalla Regione Lazio e realizzata da LazioCrea, è curata da Silvia Pegoraro e nasce da un’idea del gallerista e collezionista Aldo Marchetti, in collaborazione con l’Archivio Franco Angeli di Roma (presieduto da Maria Angeli, figlia dell’artista), con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del grande artista romano, operativo a partire dalla seconda metà del XX secolo. La mostra intende, quindi, configurarsi come percorso antologico, attraverso settantaquattro opere uniche dell’artista, tra le quali figurano numerosi interessanti inediti, tutte provenienti da collezioni private. Esse spaziano dagli esordi informali del pittore (1957-58) al figurativismo geometrico e metafisico degli anni Ottanta, fino al 1988, anno della sua scomparsa.

LA NUOVA GENERAZIONE DI PITTORI ROMANI DEGLI ANNI ‘60

Angeli è una figura chiave di quella nuova generazione di pittori romani venuta impetuosamente alla ribalta all’aurora degli anni Sessanta, una generazione artistica «di maturazione precoce e con caratteri più organici e compatti delle due precedenti», come scrisse all’epoca il critico Cesare Vivaldi.  Quest’ultimo fece alcuni nomi, soffermandosi in particolare proprio su quelli di Angeli, di Tano Festa e Mario Schifano, tre degli artisti che meglio caratterizzano la cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo, spesso confusa con quella che viene definita erroneamente Pop art italiana. Quella di Angeli è una pittura inizialmente influenzata (alla fine degli anni Cinquanta) dall’espressività materico-gestuale dell’informale per poi volgere al monocromo, che rende la tela simile a uno schermo quasi neutro, appena animato da segni leggeri, da lievi vibrazioni luminose e da simbologie appena leggibili in trasparenza.

SUPERARE L’INFORMALE

La velatura del soggetto, per mezzo di garze, collant di nylon e tulle, diventerà per Angeli a partire dalla prima metà degli anni Sessanta, un nodo stilistico e tematico centrale, che si raccorda al senso della politica e della storia italiana e romana in primis. Egli, evocando le forme e i simboli del passato, supera dunque l’informale riportando la pittura alle sue apparenze figurali, seguendo la via di quella “metafisica dentro la fisica” indicata da De Chirico e Savinio, che si farà poi evidente nelle opere degli anni Ottanta. Per Angeli l’esperienza artistica è un’azione nel presente, ma radicata nel territorio della memoria: «I miei primi quadri sono la testimonianza del contatto quotidiano con la strada. Vidi i ruderi, le lapidi, simboli antichi e moderni come l’aquila, la svastica, la falce e martello, obelischi, statue, lupe romane, sprigionare l’energia sufficiente per affrontare l’avventura pittorica», scrisse l’artista.

L’ICONOSFERA URBANA DI FRANCO ANGELI

Una sorta di iconosfera urbana che rievoca quelle iscrizioni e quegli epigrafi ancora presenti su alcuni muri romani, che nel suo immaginario divengono icone di araldica intensità e di forte impatto visivo in grado di rappresentare la dimensione pubblica e civile del suo messaggio artistico e poetico. In particolare, nelle opere della fine degli anni Sessanta e Settanta, Angeli esprime una volontà di trasformazione e di lotta che carica la sua pittura di intensa partecipazione agli avvenimenti politici e sociali, dal colpo di stato in Cile alla guerra nel Vietnam, dalle proteste studentesche al golpe militare in Argentina, fino al rapimento di Aldo Moro e alla strategia della tensione.

UN VALORE PLASTICO E METAFISICO

Negli anni Ottanta si volge ancora indietro e nelle sue tele compaiono gli aeroplani, ricordi dei bombardamenti subiti dalla Capitale nel corso della Seconda guerra mondiale. Roma con i suoi obelischi e le sue piramidi, che a partire dal 1985 si caricano sempre più di un valore plastico e metafisico. Di contro la società dei consumi della pop art americana: Angeli riporta alla memoria la Città eterna con le sue stratificazioni culturali e il suo repertorio di immagini tipicamente italiano che «nella febbre del dipingere», come scrisse Vivaldi, diviene scrittura privata di un sentire profondamente poetico delle cose. Il catalogo della mostra è a cura di Edizioni Grafiche Turato, include testi di Maria Angeli, Laura Cherubini e Silvia Pegoraro, oltre ad alcuni appunti dello stesso Franco Angeli.

WEGIL: L’HUB CULTURALE A TRASTEVERE

Il WeGil è l’hub culturale della Regione Lazio nel cuore del quartiere Trastevere di Roma. Progettato dall’architetto Luigi Moretti nel 1933, il palazzo rappresenta un vero e proprio gioiello del razionalismo architettonico con le sue linee nette, i marmi chiari e le ampie vetrate. Il WeGil, che per quaranta anni ha versato in uno stato di profondo abbandono, è stato recuperato e restituito al pubblico il 7 dicembre 2017 grazie alle opportunità offerte da Art Bonus, il credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo a cui aderisce anche la Regione Lazio. Viene gestito dalla società regionale in house LazioCrea S.p.a., è uno spazio polivalente e polifunzionale adatto ad accogliere ogni tipo di evento, dalle manifestazioni culturali di ampio respiro (mostre, spettacoli, performance) agli eventi aziendali, le conferenze, i grandi e piccoli convegni.

RECUPERO E RIGENERAZIONE NELLE FORME DEL CENTRO POLIFUNZIONALE

Grazie a un importante intervento architettonico, la Regione Lazio sta gradualmente restituendo al pubblico nuovi spazi del WeGil. A luglio 2020, sono stati inaugurati nuovi quattro piani del palazzo che ospitano tre poli d’eccellenza della formazione: la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté, ACL- Accademia di Cybersicurezza Lazio e WeGil Food Lab – Accademia del Cibo ARSIAL. Nuovi spazi saranno presto a disposizione con il completamento delle opere di adeguamento funzionale, tecnico e tecnologico relative al corpo B del WeGil (in origine, le palestre all’aperto) che andranno ad ampliare anche gli spazi a disposizione della Scuola Volonté. Al completamento dei lavori verrà inaugurata al primo piano una sala cinema e aula magna di 130 metri quadrati con novanta posti per attività seminariali, incontri, lezioni interdisciplinari e proiezioni cinematografiche, e un ufficio di rappresentanza destinato alle riunioni del Comitato tecnico-scientifico e alla direzione artistica della Scuola Volonté. Il progetto prevede, inoltre, al secondo piano, la realizzazione di una grande sala polifunzionale dedicata a Luigi Moretti, uno spazio flessibile concepito al fine di accogliere convegni, conferenze e riunioni.

INFO

Franco Angeli, Opere 1958-1988;

luogo dell’esposizione: WEGIL Trastevere, Largo Ascianghi 5, Roma;

apertura al pubblico: dall’8 dicembre 2022; la mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 19:00, resterà chiusa il 25 dicembre 2022 e il primo gennaio 2023

www.wegil.it

info@wegil.it

3346841506 (tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 19:00)

ente promotore: Regione Lazio;

organizzazione: LazioCrea S.p.a. in collaborazione con galleria Marchetti e Archivio Franco Angeli; evento a cura di Silvia Pegoraro

Di seguito è possibile ascoltare la registrazione integrale dell’audio delle interviste con della curatrice dell’evento, del presidente di LazioCrea e e del delegato regionale alle Politiche giovanili e culturali del Lazio (A498A e A498B) 

A498A – ARTE, PITTURA: NON È POP ART!, Franco Angeli, Opere 1958-1988, la retrospettiva al WeGil di Roma.
La personale dell’impegnato artista romano resterà aperta al pubblico fino al 26 marzo 2023 nell’hub culturale della Regione Lazio nel quartiere di Trastevere. Un luogo oggi polifunzionale a disposizione della cittadinanza che è stato recuperato e rigenerato nel rispetto delle sue storiche architetture razionaliste. Un ambiente oltremodo ideale per l’esposizione di un pittore che visse la città e la guerra in prima persona, traspondendo i significati percepiti; insidertrend.it era presente con i suoi microfoni e ha colto le impressioni della curatrice dell’evento SILVIO PEGORARO e del presidente di LazioCrea LUIGI POMPONIO.                          
A498B – ARTE, PITTURA: NON È POP ART!, Franco Angeli, Opere 1958-1988, la retrospettiva al WeGil di Roma.
La personale dell’impegnato artista romano resterà aperta al pubblico fino al 26 marzo 2023 nell’hub culturale della Regione Lazio nel quartiere di Trastevere. Un luogo oggi polifunzionale a disposizione della cittadinanza che è stato recuperato e rigenerato nel rispetto delle sue storiche architetture razionaliste. Un ambiente oltremodo ideale per l’esposizione di un pittore che visse la città e la guerra in prima persona, traspondendo i significati percepiti; insidertrend.it era presente con i suoi microfoni e ha colto le impressioni di LORENZO SCIARRETTA, Delegato alle Politiche giovanili e culturali della Regione Lazio.
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