In tempi non sospetti, alla conclusione di una partecipata manifestazione sindacale a Milano organizzata dall’Unione sindacale di base, Giorgio Cremaschi, attuale portavoce di Potere al Popolo, salito su un palco improvvisato nel cassone di un autocarro, arringò la folla presente e concluse il suo intervento con un funesto presagio: «Vedrete compagni… presto il Partito democratico farà la fine del Pasok greco». Da quel tardo e grigio pomeriggio meneghino sono trascorsi alcuni anni e il Pd esiste ancora, seppure non goda certamente di ottima salute.
CANNIBALISMO POLITICO
Sono tempi difficili per alcuni partiti della cosiddetta Seconda Repubblica, poiché a sinistra, mentre nel Partito democratico si consumano gli scontri intestini nella lotta per la segreteria del dopo-Letta, i pentastellati di Conte assistono dalle loro posizioni apparentemente intransigenti a questa lenta agonia auspicando un assorbimento di una parte dell’elettorato, quello di sinistra. A destra, il cosiddetto Terzo polo ha già da tempo lanciato un’opa su una Forza Italia spaccata e guidata dal suo leader storico (almeno anagraficamente) destinato a una inesorabile uscita di scena.
SE SPARTA PIANGE ATENE NON RIDE
È il risoluto Calenda l’artefice di questa operazione, propedeutica, chissà, a trasformare la sua formazione politica che guida in condominio con Matteo Renzi, nel puntello del Governo Meloni qualora questo dovesse traballare per una crisi interna alla maggioranza che lo sostiene. Paradossi della storia: ai tempi di Almirante era il Movimento sociale italiano a venire considerato dalla sinistra come la «ruota di scorta» della Democrazia cristiana, adesso potrebbero essere alcuni ex democristiani figli di demitiani e pupilli di Confindustria a svolgere questa funzione in soccorso agli ex missini.
SALVIAMO IL SALVABILE
Il centro-sinistra è a rischio sconfitta, questo quelli di Democrazia solidale (Demos) non lo negano certamente, tuttavia la porta del dialogo con i riluttanti pentastellati non è ancora del tutto chiusa, dunque permangono praticabili operazioni politiche di recupero dei grillini che eviterebbero lo smembramento di una coalizione che, in regioni come il Lazio, è tuttora al governo. Ed ecco quindi la presentazione alla stampa e all’elettorato di Luca Bergamo, già assessore nella Giunta Raggi che da qualche mese ha aderito a Demos. A presentarlo pubblicamente, nella Sala del Carroccio al Campidoglio, è stato Paolo Ciani, giovane e brillante politico che dall’agone locale è approdato a Monte Citorio.
MOROTEI 4.0?
Qualcuno, con non troppa velata malignità, li ha definiti come i «morotei 4.0», o anche «democristiani di Sant’Egidio orfani di un centrismo d’altri tempi», ma loro su queste etichette ci ridono su e replicano sottolineando che dal 2018 hanno una presenza politica autonoma e una propria identità nel campo del centro-sinistra. «Non c’è un capo nel nostro simbolo – affermano quelli di Demos -, non c’è un uomo solo al comando, perché il nostro è un movimento orizzontale dove tutti fanno squadra: non ci si deve preoccupare delle definizioni, piuttosto delle proposte politiche». Un movimento che aspira ad assumere le forme di un vero e proprio partito che, in queste settimane, lavora alacremente per non perdere le prossime elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia.
EVITARE LA LACERAZIONE E RILANCIARE IL CENTRO-SINISTRA
Ed ecco il ricorso al «pontiere d’eccezione», quel Luca Bergamo che si spenderà per evitare che la sfilacciatura tra Pd e M5s non diventi una insanabile lacerazione. Egli aderisce a Demos con l’auspicio che, appunto, questo movimento si trasformi in partito politico strutturato, in modo da potersi confrontare meglio con la società, dialogando con essa attraverso atti concreti. «In questo senso apporterò il mio contributo in particolare per quanto concerne il mio campo, che è la cultura. I diritti culturali, cioè la libera partecipazione alla formazione della cultura», ha affermato nel corso della conferenza stampa di ieri mentre al suo fianco Ciani annuiva.
UNA FASE DI TATTICISMI SPINTI
«Questa è una fase di tatticismi spinti – ha proseguito -, i politici si autodefiniscono per differenze e il dibattito attuale assume una dimensione meramente tattica, con effetti soltanto sul piano dell’immagine e della comunicazione. Però bisogna immaginare uno spazio di politica, anche elettorale, che consenta di superare questa situazione». Dunque, la parola d’ordine è «ricomporre», seppure ci sia consapevolezza del fatto che i pentastellati al momento non manifestino una volontà al riguardo, accentuando il rischio di una frattura nel centro-sinistra, soprattutto a livello nazionale. «Sarebbe un suicidio – ha rimarcato Ciani -, soprattutto nel Lazio, regione nella quale stiamo lavorando assieme».
«LA FORZA DEL NOI»
«Sono felice che Luca entri a far parte della nostra squadra – ha poi aggiunto il neoparlamentare di Demos -, ha una storia amministrativa e politica in questa città molto rilevante, sia da ex assessore alla Cultura e vicesindaco, che in precedenza. La sua forza di pensiero e la sua passione politica costituiranno un grande apporto per Roma e per Democrazia solidale più in generale». Ad avviso di Ciani, “La forza del noi” è uno degli slogan che meglio descrive questa proposta politica, «una proposta che ha coinvolto anche lui, che come noi è un convinto promotore della partecipazione di tutti alla vita della città e del desiderio di costruire ponti partecipando al dialogo».
AUSPICI E CONVITATI DI PIETRA
«Sono convinto che insieme rafforzeremo la nostra proposta politica e realizzeremo grandi progetti per la nostra città», ha concluso il parlamentare di Democrazia solidale, che è anche capogruppo del suo partito all’Assemblea capitolina. Riuscirà il “pontiere Bergamo” a ricomporre lo schieramento di centro-sinistra? Le liste dei candidati per le prossime elezioni verranno presentate in gennaio, ma già ci si sta lavorando e, l’ex assessore della Raggi afferma che «valuteremo la mia candidatura». Tuttavia c’è un convitato di pietra: il termovalorizzatore che la Giunta Gualtieri intende realizzare a Santa Palomba, elemento perturbatore dei rapporti interni allo schieramento che vede fermamente contrari non soltanto i pentastellati, ma anche Europa Verde e Sinistra Italiana. Un pesante macigno sulla strada dell’intesa.
Di seguito è possibile ascoltare la registrazione integrale dell’audio della conferenza stampa di presentazione di Luca Bergamo da parte di Demos (A496)