AMBIENTE, ricerca. Climatologia, l’osservazione dei mutamenti dal mare: i 25 anni della struttura ENEA di Lampedusa

Lo scorso martedì 6 dicembre ha avuto luogo a Roma il workshop sul quarto di secolo dell’Osservatorio climatico permanente sull’isolotto nel mezzo del Mediterraneo, che fornisce informazioni integrate su mare, suolo e atmosfera in unarea particolarmente critica per i cambiamenti climatici; insidertrend.it era presente con i suoi microfoni (A497)

Al centro dell’evento le evoluzioni di alcuni dei parametri monitorati come temperatura, CO₂, metano, i contributi alle principali infrastrutture di ricerca ambientali, anche internazionali, come il GAW WMO (Global Atmosphere Watch – Organizzazione Meteorologica Mondiale), ICOS (Integrated Carbon Observing System), ACTRIS (Aerosol, Clouds, and Trace gases Research Infrastructure) ed EMSO (European Multidisciplinary Sea Floor and Water Column Observatory); illustrati inoltre i risultati del progetto ES-PA per lo sviluppo sostenibile dell’isola. Ambiente, clima, sue mutazioni ed effetti sul riscaldamento terrestre: i ricercatori dell’ENEA da anni operano a Pantelleria allo scopo di ricavare informazioni importanti che gli scienziati in seguito analizzeranno.  Una osservazione sull’intero globo che viene effettuata da un punto ottimale quale è il Mare Mediterraneo.

L’UOMO HA CAMBIATO LA CHIMICA DELL’ATMOSFERA

Nell’Antropocene l’essere umano ha impresso alla chimica dell’atmosfera dei radicali mutamenti, soprattutto a partire dall’era industriale, cioè da quando il ciclo ha inciso in maniera maggiore rispetto, ad esempio, al grande caldo che si registrò nel Medio Evo o alla piccola era glaciale. Attualmente, osservano i ricercatori di ENEA e CNR, il riscaldamento globale ha assunto la caratteristica dell’omogeneità, di pari passo con l’incremento della CO₂ in atmosfera. La temperatura media globale aumenta, essi sottolineano con toni pacati che, tuttavia non celano una solida base di allarmismo: «Ormai a Cervinia non si scia più neppure con gli sparaneve e l’Italia, come un termometro, sta divenendo sempre più rossa».

OSSERVATORI ENEA A LAMPEDUSA E VENEZIA

Insomma, il messaggio è oltremodo chiaro: abbiamo ancora una finestra per scappare ancora aperta, però bisogna sbrigarsi. Intervenire sulle cause, dunque, e farlo sulla base delle informazioni ricavate da fonti quali le infrastrutture permanenti come quella dell’ENEA di Lampedusa e di Venezia, due siti differenti entrambi nelle acque del mare che bagna la Penisola. Nel workshop romano del 6 dicembre è stato sottolineato come Lampedusa sia ottimale per la raccolta dei dati e la loro successiva verifica dallo spazio, operazione quest’ultima resa possibile grazie ai satelliti lanciati in orbita nel quadro del programma Copernicus, essenziali anch’essi ai fini dell’osservazione e dell’analisi dei fenomeni in atto.

IL WORKSHOP DI ROMA

Temperature, correnti, clorofilla, salinità delle acque marine e molto altro sono i termini di riferimento che ormai da venticinque anni vengono presi in considerazione dagli scienziati. I lavori del workshop, che si è svolto presso Roma Eventi Fontana di Trevi, sono stati introdotti dal saluto, porto da remoto dal presidente di ENEA Gilberto Dialuce, che ha preceduto le quattro sessioni di interventi che si sono articolate nella mattinata e nel pomeriggio: L’Osservatorio di Lampedusa, un faro sul clima del Mediterraneo; L’Osservatorio climatico di Lampedusa e le infrastrutture di ricerca europea (ESFRI); L’Osservatorio di Lampedusa dalla scala mediterranea a quella globale; Interventi per lo sviluppo sostenibile sul territorio, il progetto ES-PA e l’Osservatorio.

Di seguito è possibile ascoltare la registrazione integrale dell’audio relativo alla seconda parte del workshop, inclusiva delle sessioni 3 e 4 (A496)

A497 – AMBIENTE, RICERCA: CLIMATOLOGIA: OSSERVAZIONE DAL MARE, i 25 anni della struttura ENEA di Lampedusa. Lo scorso martedì 6 dicembre si è svolto a Roma il workshop sul quarto di secolo dell’Osservatorio climatico permanente sull’isolotto nel mezzo del Mediterraneo, che fornisce informazioni integrate su mare, suolo e atmosfera in un’area particolarmente critica per i cambiamenti climatici;
insidertrend.it è in grado di offrire la registrazione della seconda parte dei lavori, quella pomeridiana, nel corso della quale hanno avuto luogo la sessione n.3 (L’Osservatorio di Lampedusa dalla scala mediterranea a quella globale) e la sessione n.4 (Interventi per lo sviluppo sostenibile sul territorio: il progetto ES-PA e l’Osservatorio). Sono intervenuti: GIANDOMENICO PACE (ENEA, moderatore), MASSIMO FREZZOTTI (Università Roma III; Il clima della Terra nell’ultimo milione di anni: forzanti naturali e antropiche), PAOLO BONASSONI (presidente di Proambiente, CNR; La rete nazionale per i gas a effetto serra), ROSALIA SANTOLERI (presidente della Commissione oceanografica italiana, CNR; Il Mediterraneo visto dallo spazio), VINCENZO ARTALE (già dirigente di Ricerca dell’ENEA; L’accoppiamento tra oceano e atmosfera nel clima); MARIO JORIZZO (ENEA, moderatore; Il progetto ES-PA: gli interventi integrati territoriali per lo sviluppo economico sostenibile), GIANDOMENICO PACE (ENEA; Il contributo dell’osservatorio climatico ENEA al progetto ES-PA), ELENA PRINCIPATO (Area marina protetta Isole Pelagie; Il ruolo dell’AMP nel contesto del cambiamento climatico), CHIARA LOMBARDI (ENEA; Governance partecipativa attraverso la conoscenza dei sistemi naturali, l’esempio del progetto ES-PA), SERGIO CAPPUCCI (ENEA; Gestione delle biomasse vegetali spiaggiate e sviluppo territoriale: le azioni di successo del progetto ES-PA), GIOVANNA ARMIENTO (ENEA, responsabile Divisione protezione e valorizzazione del territorio e del capitale naturale).
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