Negli ultimi anni si è verificato un grande sviluppo della cybersecurity a causa del numero sempre maggiore di attacchi informatici. Da un recente rapporto pubblicato da Clusit, primaria associazione italiana che si occupa di sicurezza nella Rete, emerge infatti che il danno subito ogni anno dalle imprese italiane a causa di incidenti nella sfera digitale supera i dieci miliardi di euro. Tuttavia a essere nel mirino non sono soltanto i grandi gruppi, ma anche i singoli individui, poiché le violazioni e gli illeciti commessi online vanno dal revenge porn al sexting, dal bullismo all’appropriazione dell’identità altrui e non esauriscono il loro impatto solamente nel contesto sociale in cui si inseriscono, ma incidono profondamente nel campo morale ed etico. Del resto i dati ci dicono che queste attività sono in costante aumento: il solo fenomeno del cyber bullismo ha registrato un incremento pari al 13% tra l’anno 2020 e il 2021, soprattutto nella fascia di età dai quattordici ai diciassette anni.
UN’IMPRESA GIOVANE MA CON ESPERIENZA
In questo specifico settore interviene Kopjra, impresa avente la propria sede a Bologna costituita nel 2014 con l’intento di proteggere gli utenti del web da una serie di illeciti commessi sul web che ledono la sfera reputazionale e quella degli asset intangibili (diritti d’autore, marchi e brevetti), come ad esempio la pirateria, la contraffazione, la diffamazione, partendo da un processo di investigazione online realizzato con tecnologie proprietarie di cui Kopjra detiene oggi due due brevetti in Italia e negli Stati Uniti d’America, con un terzo in concessione. Dalla sua nascita ad oggi ha sviluppato tre linee di business: web intelligence per la gestione di approfondite investigazioni su clear, deep e dark web; web forensics, per l’acquisizione forense di contenuti disponibili online da produrre come prove nei giudizi; web sign, per la firma elettronica di informative e contratti. Tommaso Grotto, Matteo Scapin ed Emanuele Casadio sono le tre figure chiave dietro cui si sviluppa questo ambizioso progetto, un’idea nata tra i banchi universitari che è divenuta impresa quando questi ragazzi avevano venticinque anni. Nel tempo essa si è andata consolidando, grazie anche alle collaborazioni maturate negli anni con Sky, SIAE, Il Sole 24 Ore, Leonardo SpA e l’Arma dei Carabinieri, solo per citarne alcune.
INVESTIGARE I FENOMENI LESIVI
A oggi Kopjra ha ricevuto finanziamenti erogati da fondi di venture capital (circa 500.000 euro da Club Italia Investimenti 2, Club Digitale e Metide), dalla Regione Emilia-Romagna (50.000 euro) e dal Ministero dello Sviluppo economico (100.000 euro), nell’ambito del bando Brevetti+. Forte dei risultati ottenuti finora e consapevole dei successivi passi da compiere, Kopjra ha lanciato nel mese di novembre una campagna di equity crowfunding su Mamacrowd per continuare il suo percorso e fare ancora meglio. La campagna ha raggiunto in pochi giorni l’obiettivo minimo dei 400.000 euro e punta a ottenerne un milione entro la fine di quest’anno. Per mezzo di questa campagna entra nell’equity come lead investor Azimut con un investimento fino a 500.000 euro, mentre reinveste in maniera significativa Club Digitale, che rinnova così la fiducia nell’impresa, grazie ai risultati raggiunti. «Siamo partiti nel 2014 sviluppando una piattaforma in cloud per l’anti pirateria a supporto di aziende afferenti al settore media & entertainment – afferma Tommaso Grotto -, rispetto a un decennio fa oggi è possibile ottenere risultati tangibili in termini di rimozioni sul web. I soggetti coinvolti con cui dialogare sono molteplici e Kopjra ha imparato a gestire i rapporti con ognuno di questi: dagli hosting provider, ai motori di ricerca, ad Agcom, fino alle azioni congiunte con le Forze dell’Ordine. Per i pirati non è più sufficiente l’adozione di piccoli escamotage tecnici, tanto che oggi è facile lasciare tracce che possono essere utilizzate per investigare in maniera approfondita i fenomeni lesivi e individuare i soggetti responsabili e anche quelli che lo sono per via indiretta. La tecnologia di Kopjra può fare la differenza, supportando professionisti e aziende nell’identificazione rapida di attività illecite che possono ledere la loro reputazione o causare una perdita economica. Il processo investigativo è stato automatizzato rendendo, quindi, maggiormente democratica la possibilità di difendersi e reagire con tempestività a queste minacce sempre più sofisticate».
OBIETTIVI DELLA CAMPAGNA DI CROWFUNDING
La campagna, lanciata a novembre, ha come principale scopo la crescita commerciale della società: l’obiettivo è stato posto a un milione di euro al fine di consolidare le linee di business, aumentare le vendite in Italia e all’estero, e acquisire nuove figure chiave all’interno dell’azienda. Kopjra, infatti, si avvale di un team molto affiatato giovane e multidisciplinare composto da 8 persone con un’età media di trentadue anni. Sottolineano i tre fondatori che «fondare un’azienda vuol dire accettare di percorrere una strada sempre incerta, densa di ostacoli, non si tratta di un mestiere individuale ma un “gioco” di squadra. Essere imprenditori vuol dire condividere, trasferire agli altri la passione per questo lavoro, affinché sempre più persone possano costruire qualcosa di unico di cui essere orgogliose, per sé e la propria squadra. Siamo davvero felici dei risultati ottenuti finora ma non vogliamo fermarci proprio ora».