TERRITORIO, dissesto idrogeologico e disastri. Ischia frana: un appello dalla politica

Eventi naturali «anomali», terremoti, dissesto idrogeologico, bombe d'acqua, siccità, fiumi di fango che improvvisamente inondano le case e le strade e fanno straripare torrenti e fiumi in piena; ponti che crollano comunque anche se da anni si parla di cambiamento climatico: ma siamo sicuri che stiamo facendo tutto il possibile? Al riguardo l’opinione di Giordana Di Giacomo, responsabile nazionale Dipartimento ambiente, foreste, fonti energetiche, prevenzione calamità naturali della Democrazia Cristiana

a cura di Giordana Di Giacomo, responsabile nazionale Dipartimento ambiente, foreste, fonti energetiche, prevenzione calamità naturali della Democrazia Cristiana – Per evitare le vittime di questi eventi «inattesi», inclusi tra esse i soccorritori, che spesso per salvare le popolazioni colpite dalle calamità perdono la vita, si dovrebbero investire milioni di euro, se non miliardi, per dare una casa più sicura alle famiglie che vivono in zone a rischio e ricostruire più solidamente le abitazioni ove possibile, abbattendo quelle edificate in zone pericolose a rischio idrogeologico.

NEGLI ANNI OTTANTA…

Negli anni Ottanta il democristiano Giuseppe Zamberletti, considerato il padre fondatore e in seguito ministro per il coordinamento con delega alla Protezione civile, fece un ottimo lavoro di coordinamento dopo il terribile evento sismico del Friuli e, in seguito, dopo quello che devastò l’Irpinia. Questo grazie al sistema di protezione civile che nel frattempo si era evoluto anche grazie a lui. Ancora meglio oggi, con le Forze dell’Ordine, i Vigili del fuoco, la Guardia Costiera, l’Esercito, i volontari della Croce rossa italiana e altri, che verranno impiegati per la ricerca dei dispersi a Ischia, facendo ricorso a tutte le tecnologie disponibili (sensori, droni, satelliti, unità cinofile, eccetera) per ritrovare vivi i dispersi, e anche per ricostruire ove possibile e prevenire altri danni alle persone e alle cose, in previsione delle prossime piogge invernali.

IL RISPETTO PER L’AMBIENTE

Quando un torrente o un fiume straripa e trascina via un’auto o una casa la colpa non è del fiume, ma della casa costruita erroneamente lungo gli argini o dell’auto troppo vicina all’acqua, così come quando muore un albero perché è stata cementata la zona circostante impedendo alle radici di respirare, in realtà quel che manca è il rispetto per l’ambiente, per le risorse naturali che sono state sfruttate al massimo per trarne profitti da attività turistiche, con risultati a volte catastrofici.

FENOMENI METEOROLOGICI ESTREMI

Oggi siamo nel 2022 e tutti ci rendiamo conto del cambiamento climatico in atto, quindi in futuro avremo piogge più copiose, scosse di terremoto più intense, più frane anche dovute a causa della siccità estiva. Chi siamo noi per programmare su come prevenire le prossime calamità, ma possiamo però spezzare una lancia a favore delle persone che hanno famiglia e mettono a rischio la propria vita per salvare persone colpite da queste tragedie, la cosa sconcertante è che tanti di loro vengono sottopagati, lavorando addirittura senza assicurazione. Dunque, si rende necessario adeguare le loro condizioni, anche in termini retributivi, di fronte al cambiamento in atto e agli stati di calamità naturale sempre più frequenti in ogni stagione dell’anno.

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