SOCIETÀ, condizione femminile. Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne: promozione cultura del rispetto

Ad avviso del capogruppo di Demos all’Assemblea capitolina, nonché parlamentare della Repubblica, Paolo Ciani, «si rendono necessari percorsi di uscita per le vittime di violenza». La proposta in occasione di «una ricorrenza che già è segno di una profonda ferita sociale e culturale»

Questa dunque è la proposta espressa dall’onorevole Paolo Ciani di Democrazia Solidale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne celebrata ieri, «una ricorrenza che già è segno di una profonda ferita sociale e culturale», ad avviso del capogruppo di Demos all’Assemblea capitolina oltreché neoeletto parlamentare della Repubblica.

VIOLENZE IN AUMENTO IN ITALIA E A ROMA

«I dati sono in costante aumento – ha egli proseguito -, non solo a livello nazionale ma anche nella città di Roma. Per questo in Assemblea capitolina abbiamo approvato all’unanimità una mozione della collega Cicculli che vuole essere un segno concreto a sostegno delle donne che vivono nella nostra città. L’incremento di contatti e percorsi nei Centri anti violenza testimonia il coraggio di tante che scelgono di provare a uscire da questo incubo. Come amministrazione vogliamo sostenerle in ogni fase del loro cammino, aumentare i luoghi di accoglienza per la fase iniziale del percorso (cav, case rifugio, case di semiautonomia) e creare una concreta possibilità successiva che permetta alle donne man mano che ne sono in grado di ricostruire la propria autonomia personale, lavorativa, economica, abitativa, nei tempi di cui hanno bisogno».

SOSTENERE LE DONNE IN OGNI FASE

«Intendiamo incrementare l’apertura di luoghi di accoglienza e case rifugio, ma anche mettere a disposizione delle donne che possono psicologicamente uscire da una casa di semiautonomia, alloggi che garantiscano loro di poter intraprendere un percorso di ricostruzione del vissuto familiare, professionale, sociale. La legge permette l’assegnazione di una parte degli alloggi erp (edilizia residenziale pubblica, n.d.r.) a persone che si trovano in emergenza abitativa tra cui le donne vittime di violenza, e stiamo lavorando su questo, ma vogliamo anche attivare procedure innovative nell’ambito della disponibilità del patrimonio immobiliare di Roma Capitale attraverso l’impiego di beni confiscati alla criminalità organizzata, abitazioni degli ex addetti alla custodia dei plessi scolastici, immobili provenienti dall’allargamento delle quote di riserva erp per garantire alle donne in uscita dalle case rifugio e dalle case di semiautonomia in primo luogo un supporto abitativo a cui si aggiunge quello lavorativo tramite il microcredito sociale per l’attivazione di percorsi di autonomia, un patto con i Col e le agenzie per l’impiego, le aziende private, le associazioni di categoria, le sigle sindacali, gli enti di formazione».

PROMUOVERE LA CULTURA BASATA SUL RISPETTO

«Di fronte alla sofferenza, non solo fisica ma totalizzante, al terrore di perdere i figli se non possono mantenerli, alla paura generata dall’incertezza del domani, vogliamo porre un ponte, un percorso possibile attraverso il quale le donne possano tornare a vivere pienamente. Ma c’è anche un altro versante – ha quindi concluso Ciani – meno concreto ma non per questo meno importante: oltre all’impegno rivolto direttamente a loro, è determinante per le donne, anche quello rivolto all’intera cittadinanza, in termini di promozione di una cultura basata sul rispetto. Personalmente sono convinto che la violenza sulle donne sarà sconfitta quando non avremo più bisogno di una giornata per sensibilizzare, quando le campagne di comunicazione non saranno più necessarie. Oggi ancora lo sono. Ed è importante avviare percorsi con i giovani e i bambini, costruire e promuovere, a partire dalle scuole, una cultura del rispetto che possa permeare ogni ambiente sociale, e familiare. La violenza si vince con la pace, con l’educazione alla vera parità, al valore della persona nella sua unicità.  Ben vengano campagne, intitolazioni, opere artistiche, convegni: ogni forma di riflessione che possa portare all’edificazione di una vera nuova cultura di rispetto reciproco tra uomo e donna».

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