AMBIENTE, climalteranti. COP27 Sharm el-Sheikh: metano, nuovo mercato per importatori ed esportatori per tracciare e commerciare gas a basse emissioni

Facendo seguito al Global Methane Pledge dello scorso anno, la nuova dichiarazione congiunta di importatori ed esportatori di energia sulla riduzione delle emissioni di gas serra dai combustibili fossili mira a creare un mercato per il gas naturale a bassa intensità di metano, incanalando un numero maggiore e migliore di dati sulle emissioni in politiche concrete, accordi commerciali e piani di mitigazione delle emissioni

L’11 novembre scorso, citando le duplici sfide del clima e della sicurezza energetica, il presidente statunitense Joe Biden ha rappresentato un nuovo quadro che investe Usa, Unione europea, Giappone, Canada, Norvegia e Regno Unito, poiché gli acquirenti e i venditori di gas naturale e altri combustibili scambiati a livello internazionale collaboreranno al fine di ridurre al minimo gli sprechi di emissioni di metano nelle catene di approvvigionamento di petrolio e gas.

BASSA INTENSITÀDI METANO

Facendo seguito al Global Methane Pledge dello scorso anno, la nuova dichiarazione congiunta di importatori ed esportatori di energia sulla riduzione delle emissioni di gas serra dai combustibili fossili mira a creare un mercato per il gas naturale a bassa intensità di metano, incanalando un numero maggiore e migliore di dati sulle emissioni in politiche concrete, accordi commerciali e piani di mitigazione delle emissioni.

LA POSIZIONE DI EDF

«Gli eventi recenti dimostrano che la sicurezza energetica e la sicurezza climatica sono inestricabilmente legate. I Paesi si stanno concentrando sul metano non nonostante la crisi energetica, ma a causa di essa. Invece di ritirarsi dagli impegni per ridurre gli sprechi e l’inquinamento da metano, stanno avanzando con decisione verso gli obiettivi fissati alla COP dello scorso anno. Al riguardo, il presidente di Environmental Defense Fund (EDF), Fred Krupp, ha dichiarato che: «L’inquinamento da metano è diffuso in tutto il settore dei combustibili fossili, con uno spreco di almeno ottanta milioni di tonnellate di gas naturale all’anno. Tenere questo gas fuori dall’atmosfera è la cosa migliore e più veloce che possiamo fare per proteggere il clima e allo stesso tempo contribuire a garantire che l’Europa e il mondo abbiano l’energia necessaria per gestire l’immediata crisi geopolitica, anche se acceleriamo la decarbonizzazione dei nostri sistemi energetici».

STANDARD TRASPARENTI

«La dichiarazione mette d’accordo gli esportatori e gli importatori di energia su standard di misurazione e rendicontazione trasparenti che rendono più facile per entrambe le parti ridurre gli sprechi e l’inquinamento non necessario – ha egli aggiunto -, utilizzando le risorse già esistenti attraverso l’Oil & Gas Methane Partnership e l’Osservatorio internazionale delle emissioni di metano, i partecipanti raggiungeranno i risultati più rapidamente e con maggiore certezza». Ad avviso di Flavia Sollazzo, Senior Director per la transizione energetica di EDF Europe, la dichiarazione degli importatori ed esportatori di energia annunciata dagli Stati Uniti e firmata da Unione Europea, Giappone, Canada, Norvegia e Regno Unito va accolta con favore, poiché «si tratta di un passo importante verso la riduzione delle emissioni di gas serra prodotte dalle attività petrolifere e di gas in tutto il mondo. In qualità di maggiore importatore mondiale di petrolio e gas, ci congratuliamo con Bruxelles per il suo ruolo di leadership nella lotta globale contro le emissioni di metano. Questa dichiarazione evidenzia la necessità di misure rapide e solide per ridurre le emissioni di metano, che possono aiutarci a rimanere entro gli obiettivi di Parigi di un riscaldamento di 1,5 gradi. È incoraggiante vedere che i Paesi uniscono le forze e rafforzano il loro impegno a ridurre le emissioni di metano, prima con il Global Methane Pledge (GMP) alla COP26, ora con la dichiarazione congiunta. Solo se i paesi lavorano insieme, il GMP e gli obiettivi di Parigi sono ancora raggiungibili».

AZIONI CONCRETE PER IL CLIMA

«Ora ci aspettiamo che tutto ciò si traduca urgentemente in azioni concrete per il clima – ha quindi concluso la Sollazzo -, sotto forma di obblighi stringenti per la misurazione, la rendicontazione e la verifica (MRV), il rilevamento e la riparazione delle perdite (LDAR) e il venting e il flaring (lo sfiato e la combustione di gas). Il prossimo anno sarà cruciale per dimostrare se i Paesi si stanno effettivamente adoperando per agire. Incoraggiamo dunque l’Unione europea ad adottare con urgenza il regolamento sul metano attualmente in fase di negoziazione. È necessario un quadro solido per affrontare in modo efficace le emissioni di metano nella catena di approvvigionamento di petrolio, gas e carbone, comprese le importazioni. Sfruttiamo questa opportunità per aumentare le nostre ambizioni e dare l’esempio con una forte regolamentazione del metano».

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