VATICANO, cammino sinodale tedesco. Il contrasto teologico tra Roma e i vescovi riformisti tedeschi

I punti di maggiore controversia con l'ala riformista dei cattolici tedeschi riguardano le strutture della Chiesa, il magistero delle ordinazioni sacerdotali e le sue condizioni di accesso, così come l'antropologia cristiana

a cura della Konrad Adenauer Stiftung Italia – La visita ad limina dei vescovi tedeschi a Roma si è conclusa con un comunicato congiunto della Santa Sede e della Conferenza episcopale tedesca. Nonostante la consueta diplomazia, il testo sembra mostrare pochi punti in comune.

I VESCOVI RIFORMISTI TEDESCHI

A parte le dichiarazioni rispettose sull’apertura dello scambio di idee, ciò che emerge sono soprattutto le divergenze di opinione e le controversie sui contenuti. Di certo non è passata inosservata la cancellazione data con breve preavviso di Papa Francesco, che dopo un primo colloquio, ha rinunciato a partecipare a un’altra sessione plenaria. A nome del Vaticano si sono espressi invece i cardinali Luis Francisco Ladaria (Congregazione per la Dottrina della Fede) e Marc Ouellet (Dicastero per i Vescovi), come pure il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, manifestando le preoccupazioni e le riserve sulla metodologia, i contenuti e le proposte del Cammino sinodale tedesco. I punti di maggiore controversia tra oltre Tevere e l’ala riformista dei cattolici tedeschi riguardano le strutture della Chiesa, il magistero delle ordinazioni sacerdotali e le sue condizioni di accesso, così come l’antropologia cristiana.

NESSUNA MORATORIA: VERSO UNO SCISMA?

Nelle discussioni, come hanno riferito i partecipanti, sono emerse chiaramente le riserve teologiche fondamentali espresse dal Pontefice riguardo ai cambiamenti sostanziali che il Cammino sinodale intende introdurre in Germania. L’avvertimento della Santa Sede è tale per cui «il Cammino sinodale in Germania non è autorizzato a obbligare i vescovi e i fedeli all’adozione di nuove forme di governance e nuovi orientamenti dottrinali e morali». La maggioranza dei vescovi non ha voluto rispondere alla proposta del Vaticano di introdurre una moratoria sul Cammino sinodale, ossia un’interruzione che serva a pausa di riflessione e di attenta considerazione delle preoccupazioni espresse. In questo modo ai vescovi tedeschi non resta che un margine d’azione estremamente risicato, a meno che non vogliano realizzare uno scisma con la Chiesa universale. Ora si trovano letteralmente in un vicolo cieco, con davanti le grandi aspettative che hanno suscitato in Germania.

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