POLITICA, sociale. Il “Cantiere Roma” di ACLI è un ponte di connessione con il territorio: le persone prima di tutto

Un’iniziativa che costituisce una fondamentale connessione con il territorio, partendo dal basso per il rilancio della città. Uno strumento di ascolto che consente la visione dei problemi, la raccolta delle idee e delle proposte, l’individuazione di soluzioni reali

Questa mattina nell’Aula Giulio Cesare in Campidoglio, la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli è intervenuta in apertura della presentazione del volume “Cantiere Roma: idee e proposte per il rilancio della Capitale”, realizzato dalle ACLI.

PRIORITÀ ALLE FASCE PIÙ DEBOLI E VULNERABILI

«Cantiere Roma – ha sottolineato la Celli – è un’iniziativa che rappresenta un ponte fondamentale di connessione con il territorio. Uno strumento di ascolto per avere la visione dei problemi, raccogliere idee e proposte e individuare soluzioni reali, partendo dal basso per il rilancio della città. Sono trascorsi poco più di dodici mesi dall’incontro in campagna elettorale con gli allora candidati alla carica di sindaco, un periodo ancora breve per le valutazioni e i giudizi finali, ma sicuramente già sufficiente per formarsi una percezione del grande sforzo che tutti insieme stiamo facendo in ogni settore per la città di oggi e del futuro, pronta ad accogliere e vincere le sfide che ci attendono. Stiamo agendo su un doppio binario: qello ambizioso della Capitale che vogliamo e immaginiamo nel prossimo decennio e quello delle risposte da dare alle sempre più evidenti emergenze ed esigenze attuali delle romane e dei romani, con priorità assoluta per le misure a sostegno delle fasce più deboli e vulnerabili».

LE ISTITUZIONI DEVONO ASCOLTARE LA GENTE

Ad avviso della presidente dell’Assemblea capitolina questo è possibile farlo attraverso due pilastri fondamentali: «Innanzitutto la sinergia – ha ella sottolineato -, quindi il lavoro di squadra, poiché da soli non possiamo andare da nessuna parte. Dunque è necessario condividere la medesima direzione: Istituzioni, mondo dell’associazionismo e del volontariato e delle professioni, sindacati, comparto produttivo e commerciale. E poi l’ascolto. Le Istituzioni non devono chiudersi “nel Palazzo”, nella torre d’avorio, ma devono essere e tornare per strada, nelle periferie, tra le persone, perché le persone prima di tutto. A noi quindi il compito di fare nostre le istanze, assumere impegni e trasformarli con determinazione in atti concreti, dando risposte in tempi certi. Grazie alle ACLI di Roma per questo lavoro e per tutte le attività che quotidianamente vengono realizzate e messe al servizio della nostra città».

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