Ha avuto luogo ieri presso il Polo Culturale WeGil a Roma l’evento “#Women4Digital”, organizzato da Open Gate Italia, società di consulenza specializzata in relazioni istituzionali, con il patrocinio della Regione Lazio.
ESPERIENZE DI LEADERSHIP FEMMINILE
Articolato in tre diverse sessioni focalizzate sui temi cardine del dibattito attuale in ambito digitale, #Women4AgendeDigitali #Women4Cybersecurity e #Women4UltraBroadband, l’incontro, che ha visto la partecipazione di rappresentati di istituzioni, aziende ed esperti del settore, ha avuto come oggetto le esperienze di leadership femminile, evidenziando le prossime sfide professionali in ambito tecnologico. Un’iniziativa che mira a sottolineare l’importanza e gli ostacoli del contributo delle donne alla trasformazione digitale in corso. A prendere la parola sono state leader femminili, locali e nazionali, su temi e scelte che già le vedono protagoniste, dirigenti e responsabili sul campo. Troppo spesso a queste responsabilità e risultati la società, le organizzazioni e l’ecosistema decisionale non fanno corrispondere poteri e riconoscimenti di fatto, linee di progressione delle carriere, continuità delle esperienze.
IL SELF EMPOWERMENT DELLE DONNE
Open Gate Italia, società fondata a guidata da una donna, Laura Rovizzi, con #Women4Digital ha voluto dimostrare che esiste un grande numero di talenti manageriali, imprenditoriali, pubblici e privati, che già portano avanti imprese, progetti, organismi e servizi innovativi che non starebbero in piedi, se non grazie all’affermazione e alla crescita dell’empowerment e self empowerment femminile anche e soprattutto in questo ambito. Nel corso della prima tavola rotonda, moderata da Massimo Micucci Public Affairs e Communication Senior Consultant di Open Gate Italia, alla presenza di Stefano Calabrese (Direzione regionale per l’Innovazione tecnologica e la Trasformazione digitale della Regione Lazio), Francesca Murru (direttore del Servizio Agenda digitale della Regione Sardegna), Layla Pavone (Head of the Board for Technological Innovation and Digital Transformation del Comune di Milano) e Paola Salomoni (assessore a Scuola, Università, Ricerca e Agenda digitale della Regione Emilia-Romagna), si è discusso nello specifico di agenda digitale e open data: la sfida europea sull’interoperabilità dei dati; Il passaggio dalle smart cities alla smart region; Il rapporto tra sostenibilità digitale ed impatto ambientale della tecnologia.
INIZIATIVE IN SARDEGNA
«In Regione Sardegna esiste una direzione generale che si chiama “Innovazione e Sicurezza IT”, appositamente costituita per promuovere l’innovazione all’interno della Regione – ha sottolineato Francesca Murru -, all’interno di essa c’è il servizio Agenda digitale che io dirigo. Ci occupiamo soprattutto di diffondere la cultura dell’innovazione, federando i comuni della regione e facendo in modo che anche essi promuovano a loro volta l’innovazione. Il ruolo delle donne in questo ambito è fondamentale perché mettono quel qualcosa in più nelle attività, la passione e la perseveranza. La trasformazione digitale passa attraverso le persone, quindi la sfida più importante è promuovere il cambiamento culturale perché la trasformazione significa anche sacrificio e impegno, abbandonare il vecchio per il nuovo. Lavorare sulla cultura dell’innovazione è il primo passo per giungere poi agli obiettivi prefissati».
CYBERSECURITY
Le novità derivanti dalla Legge 109/2021, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il rafforzamento delle infrastrutture legate alla protezione cibernetica del paese, le sfide delle cybersecurity per le imprese, sono stati alcuni dei temi discussi nel corso della seconda sessione focalizzata sulla cybersecurity. Il moderatore Riccardo Porcu (Direzione generale dell’Innovazione e Sicurezza IT della Regione Sardegna, docente presso l’Università degli Studi di Sassari) ha raccolto le testimonianze di autorevoli esperte del settore. Nunzia Ciardi (vicedirettore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale), Nicla Ivana Diomede –(direttrice del Dipartimento di cybersecurity e sicurezza di Roma Capitale), Paola Generali (presidentessa di Assintel), Sonia Montegiove (informatica e giornalista, membro del comitato direttivo di Women for Security), Emanuela Panero (Chief People Officer di Ermes), Sabina Strazzullo (Head of National and Digital Institutional Affairs di Tim e membro del consiglio di amministrazione di Telsy).
TEMI IMPORTANTI
«L’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale è nata solo da un anno, ma già si sta lavorando alacremente su tutta una serie di temi importantissimi per il nostro paese, a partire dalla resilienza del paese che le istituzioni in qualche modo devono curare e assicurare», ha commentato Nunzia Ciardi, che ha poi aggiunto come esista ancora «un gap di genere fortissimo», poiché «le donne che si avvicinano a questa materia e che operano in questo ambito sono ancora una quota ridotta e peraltro uno dei compiti dell’Agenzia nello stimolare la crescita di professionalità è anche quello di ridurre questo gap, che è penalizzante per le donne e per il paese, perché c’è bisogno di tutti gli apporti. Oggi la digitalizzazione è una necessità imprescindibile per ogni paese che voglia competere e quindi la sicurezza in questo campo è fondamentale».
IMPATTI DELLA DIGITALIZZAZIONE SUL MERCATO TELCO
Nel corso dell’ultima tavola rotonda della giornata, intitolata “#Women4UltraBroadband – gli impatti della digitalizzazione sul mercato Telco”, il focus è stato concentrato sui piani del governo per la banda ultra-larga: stato, criticità, opportunità e ruolo delle regioni; l’adozione dei servizi BUL e il loro impatto sulla domanda; gli assetti del settore e nuovi modelli di regolazione dei mercati. Laura Rovizzi (amministratrice delegata di Open Gate Italia e vicedirettrice del master in Relazioni istituzionali e Regolazione dei mercati presso l’Università LUMSA ha illustrato come l’obiettivo di oggi sia quello di «fare il conteggio», di vedere chi sono le donne impegnate nelle principali aree della Pubblica Amministrazione, «poi vedremo il mondo dei dati e della sicurezza informatica e il terzo incontro che sarà dedicato al quarto pilastro dell’obiettivo dell’Agenda, quello della costruzione delle infrastrutture a banda ultralarga sia fisse che mobili e della gestione dei dati». Ella ha quindi proseguito affermando di avere voluto questo evento «soprattutto per cercare di non dimenticarci che c’è questa parte del mondo che non può essere soltanto inserita nel mondo delle istituzioni o delle aziende come una rappresentanza di genere. C’è anche un lavoro che queste persone stanno facendo e io voglio che oggi venga riconosciuto, perché si deve capire che le donne lavorano veramente sodo per ottenere gli obiettivi che si danno e questo è un valore che dobbiamo riconoscere anche nel mondo digitale».
COLMARE IL «GAP» DI GENERE
Tra le altre, le testimonianze di Francesca Cipollaro (Head Of Regulatory Affairs, PostePay), Marzia Minnozzi (responsabile per la normativa e la regolamentazione di Asstel), Eleonora Fratesi (presidente di Infratel), Donatella Proto (dirigente della Divisione comunicazioni elettroniche a uso pubblico e privato del MiSe); a Enrica Onorati (assessore ad Agricoltura, Foreste, Promozione della filiera e della Cultura del cibo, Pari opportunità della Regione Lazio), è spettato il compito di concludere l’incontro. «I miei complimenti innanzitutto – ha dichiarato – per la lodevolissima iniziativa, fortemente voluta dall’assessore Lombardi, che ci ha riunito per fare il punto sulle cause delle disuguaglianze e per ragionare insieme, a vario titolo e su diversi fronti, sulle possibili soluzioni da proporre e attuare, partendo dall’elemento virtuoso della condivisione di esperienze. Oggi è un’occasione importante, perché siamo invitate a confrontarci sui concetti di gap e di divario, di genere e nel digitale, che trovano spesso una matrice comune culturale figlia della paura, della scarsa propensione a fare rete, della ritrosia al cambiamento, che in ogni modo vanno scardinati. Promuovere azioni che sottolineino la capacità delle donne di saper essere pienamente inserite nei contesti sociali e professionali, rivendicando il proprio ruolo e potendo ambire a posizioni centrali e apicali, deve essere impegno non solo delle Istituzioni ma di ognuno di noi, partendo dal presupposto che le piccole azioni messe insieme possono fare la differenza ed essere il terreno su cui incardinare azioni di sistema. La Regione Lazio è e sarà sempre una regione dalla parte delle donne».