SOCIETÀ, condizione femminile e violenza. A Santa Lucia al Clodio una veglia di preghiera per le donne uccise a Roma

Secondo il vescovo del settore Ovest della diocesi della Capitale «serve attenzione per il degrado morale che c'è dietro a questi fatti»; egli aggiunge che si tratta di «un’iniziativa per sollevare l’attenzione su una problematica sociale che è data non solo dall’uccisione di queste donne, bensì dal degrado morale che c’è dietro e vorremmo invitare tutta la comunità a riflettere su questo problema», queste le parole pronunziate dal vescovo ausiliare del settore Ovest di Roma, monsignor Baldo Reina

Giovedì 17 novembre tre donne sono state assassinate nel quartiere Della Vittoria, le cronache ne parlano diffusamente: due cinesi e una colombiana. Ma solo quest’ultima, al momento, ha un nome, mentre le altre due non sono state ancora identificate da nessuno. Tre donne doppiamente vittime: di tratta e sfruttamento sessuale, e poi del loro assassino. Gli omicidi sono stati perpetrati in due appartamenti situati via Augusto Riboty e in via Durazzo, a poca distanza l’uno dall’altro, nel territorio della parrocchia di Santa Lucia. La comunità parrocchiale, assieme al vescovo ausiliare del settore Ovest, monsignor Baldo Reina, e con la Rete antitratta dell’USMI, in memoria delle giovani donne assassinate e di tutte le vittime di tratta ha promosso una celebrazione eucaristica per lunedì 28 novembre alle ore 18:30 con veglia di preghiera. Sono state invitate la comunità cinese e qulla latinoamericana, così come tutte le parrocchie della prefettura.

ROMA VIOLENTA

«I fatti di cronaca accaduti in questi giorni in due delle vie del centro, in mezzo alle abitazioni e ai tanti uffici del territorio, hanno mostrato ancora una volta la povertà e il degrado che si consumano a discapito di povere anime usate e sfruttate senza considerare la loro dignità e la loro vita – riflette il parroco di Santa Lucia don Alessandro Zenobbi –; tre morti assurde, tre vite spezzate, quella di una mamma sud americana e quelle di due donne cinesi, cadute nella maglia della tratta delle donne abusate. Non si può restare indifferenti di fronte tanta miseria e degrado morale. Sono figlie, sorelle, nipoti, sono donne che hanno perso tutto, la loro dignità, la loro stessa vita. Anche per questo la comunità parrocchiale non vuole rimanere indifferente, siamo custodi dei nostri fratelli e per questo vorremmo che la nostra voce salga a Dio come preghiera per loro, e si propaghi nel mondo perché le Istituzioni e l’impegno civile di ognuno faccia corpo nel riuscire a mettere fine ad una piaga del nostro tempo, della nostra società».

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