ENERGIA, scenari. Crisi: per Federpetroli Italia a febbraio situazione problematica per il Paese: «La richiesta della Meloni è un controsenso»

Michele Marsiglia, presidente dell'organizzazione imprenditoriale del settore energetico, muove alcune critiche all’esecutivo in carica, ritenendo che esso dovrebbe prioritariamente occuparsi delle infrastrutture energetiche: «Ora che abbiamo risolto il problema di dove prendere il gas permane quello di capire dove lo andiamo a trattare e immagazzinare. Federpetroli Italia non è mai stata favorevole al Pitesai approvato: l’apertura sulle trivelle è utile nel medio termine, ma di fronte a questa crisi energetica servono azioni immediate»

«L’apertura alle trivellazioni non basta, perché con l’inizio del 2023 potrebbe emergere un nuovo problema per l’Italia nonostante il gas naturale liquefatto che ci si è assicurati». Questa è l’opinione espressa da Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli Italia, che ritiene la richiesta del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni «un controsenso».

IL GIOCO DELLE TRE CARTE

«Siamo dunque al gioco delle tre carte – prosegue Marsiglia -, nel Mozambico Eni opera direttamente in loco, quindi non si comprendono le ragioni per le quali l’Italia debba puntare così tanto sul gas americano. Il gioco delle sanzioni sembra essere fatto apposta per essere aggirato, intanto il prezzo del Ttf di Amsterdam è tornato sopra i 120 euro MWh, però nessuno se ne occupa più».

INFRASTRUTTURE ENERGETICHE INADEGUATE

Egli ha quindi concluso affermando che «il Governo deve anzitutto occuparsi delle infrastrutture energetiche italiane. Ora che abbiamo risolto il problema di dove prendere il gas permane quello di capire dove lo andiamo a trattare e immagazzinare. Federpetroli Italia non è mai stata favorevole al Pitesai (piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, n.d.r.), approvato: l’apertura sulle trivelle è utile nel medio termine, ma di fronte a questa crisi energetica servono azioni immediate».

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