SOCIETÀ, analisi. Gli argomenti trattati questa settimana da Eurispes

Rapporto Eurispes su scuola e università; vademecum sul G20; un anno di EPPO; welfare e sindacati: l’opinione di Tiziano Treu; questione meridionale: il divario Nord-Sud; meridione e coesione territoriale: il punto sull’attuazione; Vincent Van Gogh, i colori che hanno influenzato il mondo

Disponibile online al seguente link http://bit.ly/3WYjiaV la videoregistrazione del seminario promosso dall’Osservatorio per le politiche educative dell’Eurispes su scuola e università per il futuro dell’Italia.

SECONDO RAPPORTO EURISPES SCUOLA E UNIVERSITÀ

Tra i relatori il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, il direttore dell’Osservatorio sulle politiche educative dell’Istituto, Mario Caligiuri, Nunzia Ciardi, vicedirettore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, il direttore della Svimez, Luca Bianchi, il presidente Invalsi, Roberto Ricci, quello di Anvur, Antonio Uricchio, Enrico Montaperto, dirigente Ufficio VI – DG Ordinamenti del Ministero dell’Università e della Ricerca, il vicedirettore dell’Osservatorio Politiche educative dell’Eurispes, Elena Ugolini, Andrea Chiaramonti, amministratore delegato di Giunti Scuola, Elisa Zambito Marsala, responsabile valorizzazione del sociale e relazioni con le università di Intesa Sanpaolo, Alberto Mattiacci, ordinario di economia all’Università degli Studi La Sapienza di Roma e presidente del Comitato scientifico dell’Eurispes. Il resoconto dell’incontro al link bit.ly/3GlUFii

VADEMECUM SUL G20

Proprio in concomitanza con l’apertura del G20 a Bali, riproponiamo un breve vademecum redatto ad opera del Consigliere Giovanni Tartaglia Polcini, membro del Comitato scientifico dell’Eurispes, utile per una conoscenza delle dinamiche e del funzionamento dell’esercizio G20 nel suo complesso (scarica il vademecum da www.eurispes.it).

UN ANNO DI EPPO, INCONTRO PROMOSSO DA EURGIT

Sabato 19 novembre a Roma presso l’Hotel H10 alle ore 10:00 avrà luogo il convegno dal titolo “Un anno di EPPO. La procura europea tra opportunità e criticità, per una revisione normativa” promosso dall’Associazione Giuristi italiani per la Comunità europea. Il programma dei lavori prevede i saluti di Marcello Pacifici, presidente onorario Eurgit. A seguire gli interventi di Giorgio Spangher, professore ordinario, già preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, Antonio Rinaudo, magistrato emerito DDA Procura di Torino e direttore della sede dell’Eurispes in Piemonte, Francesco De Angelis, avvocato e DG onorario della Commissione europea, Ludovica Tavassi, ricercatrice dell’Università Milano-Bicocca, Vania Cirese, avvocato cassazionista e segretario generale Eurgit.

WELFARE E SINDACATI: L’OPINIONE DI TIZIANO TREU

Quest’autunno si presenta come un periodo agitato da crisi internazionali, inasprimento dei prezzi energetici e conseguente instabilità sociale ed economica. La spinta inflativa, il caro energia, gli indici di bassa crescita e il preoccupante allargamento della fascia di povertà, denunciato da un recente Rapporto della Caritas, compongono un quadro socio-economico difficile per il nuovo Esecutivo, che ha già convocato i sindacati in agitazione. Non si tratta di un problema solo italiano, dal momento che in tutto l’Occidente il divario tra ricchi e poveri ha raggiunto livelli inaccettabili, e dunque non è un caso che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) indichi giovani, donne e Sud come primi punti di attenzione per le politiche sociali e del lavoro, soggetti che stanno pagando il prezzo più alto delle crisi in atto ma che rappresentano anche il motore di un’inversione di marcia. Tiziano Treu, Senatore della Repubblica, giuslavorista, già ministro del Lavoro, oggi presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, dialoga su welfare, lavoro e sindacati, forze sociali che hanno il dovere di combattere storture e divario economico (continua a leggere su www.eurispes.it).

QUESTIONE MERIDIONALE: IL DIVARIO NORD-SUD

Secondo il Direttore generale della Svimez, Luca Bianchi, la questione meridionale è stata messa da parte con la Seconda Repubblica, lasciando la centralità alla questione settentrionale e alla narrazione politica di un Paese disunito e con opposte rivendicazioni territoriali. Ma Nord e Sud, già prima della pandemia, erano più uniti e “interdipendenti” di come volevano le soluzioni adottate dalla politica, che continua ad offrire una visione del Paese come somma di due unità distinte, con relative soluzioni di parte. La Scuola è il primo tassello che pone le basi di un divario ancora irrisolto: secondo i dati dell’ultimo Rapporto Svimez, il 79% degli alunni del Mezzogiorno non hanno accesso alla mensa, contro il 46% del Centro-Nord, e solo il 18% circa degli allievi accede al tempo pieno, rispetto al quasi 50% del Centro-Nord. Numeri che evidenziano la scarsa centralità data non solo al Sud, ma in primis alla Scuola come Istituzione chiave per il futuro. Eppure, il Sud resta al centro dello sviluppo del Paese e della sua unità nazionale, non solo questione economica, ma anche etico-politica e il PNRR deve rappresentare una occasione per colmare il divario (continua a leggere su www.eurispes.it).

SUD E COESIONE TERRITORIALE: IL PUNTO SULL’ATTUAZIONE

Sud e coesione territoriale sono tra i punti fondamentali del Pnrr che il Governo Draghi aveva affidato al Ministero del Sud. Si tratta di quasi venti miliardi di euro destinati a politiche di inclusione e coesione, con una voce dedicata a interventi speciali per la coesione territoriale relativi al 10% del totale. La cifra è destinata a colmare i principali divari italiani, ovvero tra aree urbane e interne/rurali, nello sviluppo delle competenze e negli investimenti nelle aree del Meridione. Il lavoro svolto finora dal Ministero del Sud ha proceduto come da scadenze. Ora sarà compito del nuovo Esecutivo organizzare le competenze relative a questa importante componente del Pnrr, alla luce delle modifiche di competenze dei dicasteri recentemente introdotti (continua a leggere su www.eurispes.it).

VINCENT VAN GOGH, I COLORI CHE HANNO INFLUENZATO IL MONDO

La pittura di Vincent Van Gogh è entrata nell’immaginario collettivo, diventando oggetto di venerazione e culto. Nessun pittore ha alimentato come Van Gogh la fantasia, sconfinando dalle pagine dei libri e dalle pareti dei musei. Ogni settore della vita collettiva è stato contaminato da un’influenza contagiosa: arredamento, moda, pubblicità, persino la cultura pop, mentre in Rete è un trionfo di meme che hanno come soggetto l’artista. Una sorte bizzarra per un artista incompreso in vita: al fratello Theo lamentava che «i miei quadri non si vendono», confidando poi nel futuro: «la gente vedrà che valgono più del costo dei colori e della mia sussistenza». Una mostra al Palazzo Bonaparte di Roma, in occasione dei centosettanta anni dalla nascita, ne celebra il genio pittorico ed esplora il mistero di una fascinazione per il colore che ha conquistato intere generazioni.

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