ARTE, fotografia e diritti umani. Condizione femminile: Women in Love, video-mostra di Benedetta Paravia aka Princess Bee per contrastare la pratica delle mutilazioni genitali femminili

L’inaugurazione avrà luogo il prossimo 2 dicembre a Palazzo Bembo, Venezia, e durerà fino al 23 dicembre. Essa è realizzata in collaborazione con la galleria internazionale Itsliquid Group

Con un nuovo progetto di forte impatto sociale Benedetta Paravia, la Princess Bee del mondo arabo, prosegue nel suo impegno in salvaguardia dei diritti umani e delle donne, concentrando il proprio focus sulla situazione vissuta in Italia da novantamila donne che convivono dolorosamente con una delle tre mutilazioni genitali praticate. Ogni anno ottomila ragazze minorenni sono esposte a questo rischio, quattromila di esse ne divengono vittime.

WOMEN IN LOVE

Women in love nasce da un’idea dell’artista, avuta poco più che adolescente e rimasta nel cassetto per anni. Quest’anno, quale vicepresidente e ambasciatore di Angels (Associazione nazionale giovani energie latrici di solidarietà, onlus), Benedetta Paravia presenta in Italia la sua mostra-progetto con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali più altri patrocini istituzionali che si ritengono in arrivo. Lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle mutilazioni genitali femminili (clitoridectomia, escissione e infibulazione) al fine di contribuire a porre fine a questa violenza perpetrata su bambine e giovani donne, una violazione dei diritti umani (WHO 2008). Sono 125 milioni le donne nel mondo che convivono con una delle mutilazioni genitali esistenti, mentre sono quattro milioni le bambine che ogni anno rischiano di subirne una.

MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

Le mobilitazioni internazionali contro questo fenomeno hanno ridotto l’incidenza nelle nuove generazioni ma il problema è ancora gravemente diffuso. Le mutilazioni genitali femminili sono divenute target del quinto obiettivo di Sviluppo sostenibile: la parità di genere. Infatti, sebbene la pratica sia gestita dalle donne, è però sorretta da un sistema di valori e norme che esercitano una funzione culturale ed identitaria: l’attenuazione del desiderio femminile, l’aumento del piacere maschile ma soprattutto la sicurezza della fedeltà matrimoniale e la preservazione della verginità sono tra le motivazioni dominanti di natura sessuale. Le mutilazioni genitali femminili quindi non hanno alcuna base religiosa e sono praticate in molti paesi dell’Africa, del Sud della penisola araba, del Sudest asiatico e, appunto, anche in Italia.

LA TUTELA GARANTITA IN ITALIA DALLA LEGGE

Con la Legge n.7 del 9 Gennaio 2006 il Parlamento della Repubblica ha provveduto a tutelare la donna dalle pratiche di mutilazione genitale femminile in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione italiana e di quanto sancito dalla dichiarazione e dal programma di azione adottati a Pechino il 15 Settembre 1995 nella quarta Conferenza mondiale delle Nazioni unite sulle donne. Il 6 Febbraio infine è stata proclamata la Giornata Mondiale Contro le mutilazioni genitali femminili. La mostra Women in love contribuisce alla mobilitazione e al cambiamento culturale. Il progetto prevede la mostra personale dell’artista che esporrà sette video NFT che ritraggono ciascuno sette donne volontarie di nazionalità diverse, con la direzione fotografica di Daniele Pedone.

IMPATTO EMOTIVO SUSCITATO DALLE IMMAGINI

Le immagini suscitano impatto emotivo attraverso la rappresentazione di un vero orgasmo, ossia la forza della natura della donna in contrapposizione alla violenza del crimine delle mutilazioni genitali femminili. Lo spettatore è di conseguenza indotto alla riflessione e alla presa di coscienza delle profonde lesioni fisiche e psichiche inflitte alla donna e alla propria femminilità che le viene negata dopo aver subito queste pratiche. Il catalogo della mostra, realizzato in doppia lingua Italiana e inglese, conterrà alcune delle testimonianze più significative di donne impegnate da oltre trent’anni nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili, sia che siano state vittima, sia che siano scampate alla violenza. Al termine della mostra, i sette NFT verranno battuti durante un’asta benefica di cui parte del ricavato andrà a sostenere l’organizzazione non governativa The Girdle per l’empowerment delle donne in Africa e il resto verrà impiegato per una campagna mirata di educazione alla consapevolezza per le fanciulle tramite i social media Tiktok e Istagram, con una serie di conferenze itineranti sul tema mutilazioni genitali femminili e per la de-infibulazione e clitoridoplastica gratuite per le vittime mutilate.

BENEDETTA PARAVIA E DANIELE PEDONE

Artista poliedrica e creative producer, Benedetta Paravia aka Princess Bee è tornata in Italia dagli Emirati arabi uniti, dove lavora creando un ponte tra Medio Oriente ed Europa attraverso la cultura, la formazione universitaria, le canzoni (di cui una per la pace, Angels, patrocinata dall’Unesco), i libri, i programmi televisivi e cross mediali al femminile, le sfilate, le mostre d’arte e la solidarietà. È l’italiana più famosa nel mondo arabo, unica personalità a oggi autorizzata all’interno del Museo del Cairo a un servizio fotografico, oltreché icona della sua città d’adozione, Dubai. Daniele Pedone, fotografo e direttore della fotografia, ha collaborato con importanti personalità nel campo delle arti visive quali Peter Lindbergh, Bruce Weber, Mario Testino ed altri. Ha vissuto a New York, Londra e alle Isole Canarie. Di ritorno in Italia ha abbracciato il progetto artistico-culturale umanitario Women in Love.

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Princess_Bee

Instagram: @benedettaparavia

www.benedettaparavia.com

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