Roma, 14 novembre 2022 – Ha preso avvio l’iter per la realizzazione del Museo della Scienza di Roma negli spazi delle caserme di via Guido Reni, al quartiere Flaminio, dismesse dal Ministero della Difesa.
PRESENTAZIONE PRESSO LA SALA DELLA PROTOMOTECA
Infatti, è stato presentato questa mattina nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, il concorso internazionale di progettazione. L’evento ha avuto luogo alla presenza del sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, dell’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, di quello alla Cultura Miguel Gotor, dal Premio Nobel e presidente del Comitato scientifico, professor Giorgio Parisi, del direttore immobiliare di Cassa depositi e prestiti, Giancarlo Scotti, del presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Alessandro Panci e della presidente del II Municipio di Roma Capitale, Francesca Del Bello.
FASI PROCEDURALI DEL CONCORSO
Il concorso, indetto dall’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, è aperto a progettisti italiani e stranieri, e si articola in due fasi: la prima finalizzata all’acquisizione di proposte ideative mentre la seconda finalizzata all’acquisizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, scelto tra i primi cinque classificati nella prima fase. I cinque finalisti e il vincitore del concorso verranno selezionati da una giuria competente composta da cinque membri super partes nominata a seguito della consegna degli elaborati del primo grado concorsuale. Al vincitore verrà corrisposto un premio di 150.000 euro, ai restanti quattro concorrenti un rimborso spese di 20.000 euro. Il concorso si concluderà entro il maggio 2023 e avrà luogo sulla piattaforma informatica messa a disposizione dall’Ordine degli Architetti di Roma, strumento che garantirà l’anonimato dei concorrenti e lo svolgimento ordinato della procedura. Tutta la documentazione è reperibile su di essa sul sito web del Comune di Roma agli indirizzi: https://museoscienza.competitionarchitecturenetwork.it/
www.comune.roma.it/concorsi/concorso.museodellascienza
RIGENERAZIONE URBANA AL FLAMINIO
«Oggi è un giorno storico per la Capitale – ha dichiarato stamani il sindaco Gualtieri -, poiché inizia ufficialmente il percorso che porterà Roma ad avere il Museo della Scienza. Un progetto atteso da oltre trent’anni che arricchirà il patrimonio del sistema museale romano e dà il via ad un importantissimo intervento di riqualificazione urbana delle ex aree militari di Via Guido Reni, che si aggiunge ad altre azioni urbanistiche e che contribuirà, in maniera decisiva, a cambiare il volto dell’intero quadrante Flaminio. Il Museo, oltre ad avere straordinarie potenzialità divulgative e didattiche, consentirà l’integrazione di tutte le discipline scientifiche in raccordo con le altre formidabili risorse culturali della città: l’archeologia e l’arte. Ringrazio per questo straordinario lavoro il professor Parisi e tutto il Comitato scientifico, oltre all’Ordine degli Architetti e Cassa depositi e prestiti per la collaborazione che hanno garantito in questi mesi».
UN MUSEO DELLA SCIENZA È NECESSARIO PER LA CITTÀ
«Un museo della scienza a Roma è necessario al fine di rappresentare i contenuti delle diverse discipline scientifiche, la loro storia, quanto il loro divenire, fornendo così un’illustrazione ricca, interattiva e formativa del metodo scientifico che riesca ad appassionare il visitatore sullo sviluppo passato, presente e futuro delle scienze e che possa essere anche un punto di partenza per approfondimenti ulteriori», queste le parole pronunciate nella medesima occasione da professor Giorgio Parisi, presidente del Comitato scientifico del nascente museo, che ha quindi aggiunto: «Trasmettere l’entusiasmo per la scienza: questa è la sfida. Il Museo della Scienza di Roma dovrà costituire uno strumento di formazione, di rappresentazione e di diffusione del metodo scientifico e della cultura scientifica nel suo insieme. Deve avere inoltre il compito di conservare e valorizzare la memoria della storia e dei progressi scientifici. Questa prospettiva dovrà essere finalizzata anche al potenziamento dell’aspetto didattico attraverso un’apertura agli studenti di tutti i livelli scolastici e diventare uno strumento per favorire l’azione di orientamento indispensabile per il potenziamento delle discipline STEM».
75 MILIONI DI INVESTIMENTO
«Con la pubblicazione del concorso di progettazione e un investimento previsto di settantacinque milioni di euro, il Museo della Scienza di Roma diventa finalmente realtà – ha commentato l’assessore all’Urbanistica Veloccia -, oggi, dunque, è una giornata storica poiché il tentativo di dare vita a questo Museo risale al momento stesso della proclamazione della città a capitale del Regno d’Italia. Dopo decenni di dibattiti dunque si parte, con l’idea di un museo moderno, un polo dedicato a promuovere, diffondere e rendere accessibile la cultura tecnico-scientifica in tutte le sue manifestazioni mettendo in rete lo straordinario patrimonio scientifico già esistente a Roma e garantendone la conoscenza e la divulgazione. La realizzazione di questa importante struttura, inoltre, contribuirà in modo sostanziale alla trasformazione in atto nel quadrante Flaminio, che da Villa Glori al Ponte della Musica, passando per l’Auditorium e il MAXXI, con il suo progetto di espansione fino recupero delle sponde del Tevere da parte di Poste italiane, è senz’altro uno dei più vivaci esempi di rigenerazione urbana in corso».
LA ROMA NASCOSTA: QUELLA DEL SAPERE SCIENTIFICO
«Il formidabile e stratificato patrimonio archeologico, storico, artistico e, più in generale, umanistico di Roma, nasconde un’altra città: quella del sapere scientifico, che non salta subito agli occhi, come messa in ombra dalla prima. Eppure, la nostra città ha avuto, e ha tuttora, un ruolo di primo piano anche in questo campo», si è così espresso l’assessore alla Cultura Gotor. «Roma – ha egli aggiunto – è infatti la città dove fu costruito uno dei primi veri osservatori astronomici d’Europa, la Torre dei Venti in Vaticano, dove nacque nel 1603 l’Accademia dei Lincei, e nella quale si è dispiegata nel corso dei secoli l’attività di personalità come Atanasius Kircher, Stanislao Cannizzaro, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Nazareno Strampelli, Vito Volterra, Edoardo Amaldi e Rita Levi Montalcini, solo per citarne alcuni. Ed è a Roma e nei suoi dintorni che si trovano enti ricerca di livello nazionale, accademie e società scientifiche. La possibilità di creare a Roma un centro di dialogo e di diffusione della cultura scientifica, come sarà il Museo della Scienza, consentirà quindi di recuperare e rendere finalmente visibile ai più la Roma “scientifica”, una grande realtà del passato e del presente che guarda dritto nel futuro».