Paolo Petrecca (Direttore di Rai News 24) ha moderato gli interventi di Roberto Tottoli (Rettore Università Orientale di Napoli), Patrizia Lombardi (Presidente RUS – Rete Università Sviluppo Sostenibile), Santigie Paolo Kanu (Managing Partner K2 University), Luca Manera (Docente K2 University), Leonardo Becchetti (Direttore Festival Nazionale dell’Economia Civile e Co-fondatore NeXt) e Cristina Costarelli (Presidente ANP Lazio – Associazione Nazionale dirigenti e alte Professionalità della scuola).
L’IMPORTANZA DI «FARE RETE»
Per Tottoli «è importante fare rete e moltiplicare le possibilità di confronto, non solo all’interno delle università ma anche con le realtà della società civile, se si vuole costruire un sistema paese che funzioni e che proceda nella stessa direzione, caratteristica che manca in Italia. Recentemente è stato evidenziato il percorso informativo che gli studenti devono intraprendere, un dato che rappresenta un elemento estremamente importante e che indica una crescita sia a livello nazionale che internazionale».
UNIVERSITÀ CONNESSE E SOSTENIBILI
«Il 95% delle università – sostiene Lombardi – sono connesse e sostenibili. Dobbiamo cambiare paradigma per essere in linea con l’agenda 2030 e rispondere ad un nuovo patto sociale. Le diciassette guide di questa agenda, del resto, ci forniscono le metriche per misurare gli educatori e le università. Oggi gli atenei stanno cambiando per poter confrontarsi sempre più con il mondo produttivo e con i territori, ma hanno anche bisogno di imparare ad essere più proattive e per farlo siamo alla ricerca di nuove metriche».
NECESSARIO UN CAMBIO DI MARCIA
Becchetti ha specificato che siamo di fronte a una «stagione importante che richiede un cambio di marcia, soprattutto in termini culturali. Un nuovo paradigma, anche economico, che ci aiuti a creare valore e che non venga disperso e distrutto in crisi finanziarie, ma soprattutto che non crei diseguaglianze. Questo nuovo paradigma deve essere raccontato, condiviso e fare cultura, ecco perché in questo momento la comunicazione e i Festival sono così importanti. La domanda dei giovani è molto più forte di quella degli adulti, perché hanno davanti molti più anni e sono in grado di fornire know how. In questo senso l’economia civile ci aiuta sul fronte delle motivazioni. Dobbiamo istruire mondi del lavoro e mondi economici, facendo coniugare ricchezza del prodotto con ricchezza di senso delle azioni».
CONOSCERSI E CONFRONTARSI IN UN PERCORSO UNITARIO
«È fondamentale la presenza della scuola in questo festival. Scuola e università, infatti, devono conoscersi e confrontarsi, permettendo agli studenti di seguire un percorso unitario. Le superiori, in tal senso, investono energia e capitale umano nell’orientamento, facendo un lavoro importante per aiutare gli studenti a trovare la loro strada nel futuro», ha concluso Costarelli. Il Festival nazionale delle università è sviluppato e realizzato con la partecipazione di NeXt Economia, Festival nazionale dell’economia civile, SAFE, Universita.it e ANP Lazio.