AUTOMOTIVE, mobilità e digitalizzazione. Fleet Management: gli indicatori di sostenibilità per le flotte aziendali

In un’epoca in cui i bilanci delle imprese non sono più solo finanziari, monitorare i parametri che impattano sull’ambiente (dal consumo di carburante al valore delle emissioni di anidride carbonica) è la base per ottimizzare la gestione di una flotta aziendale in termini di efficienza e sostenibilità

a cura di Massimiliano Collino, Area commerciale e sviluppo di DRIVEvolve – Gli indicatori di sostenibilità sono particolari indicatori ambientali che consentono di misurare gli obiettivi di sviluppo sostenibile. In un’epoca in cui i bilanci delle imprese non sono più solo finanziari, monitorare i parametri che impattano sull’ambiente (dal consumo di carburante al valore delle emissioni di anidride carbonica) è la base per ottimizzare la gestione di una flotta aziendale in termini di efficienza e sostenibilità.

BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ AZIENDALE

Qual è la definizione di bilancio di sostenibilità aziendale? L’Unione europea nel Libro verde della Commissione, che risale al 2001, definisce il bilancio di sostenibilità come «l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate». Concretamente, si tratta di un documento attraverso il quale un ente pubblico, un’azienda o un’associazione comunica la propria attività da un punto di vista che non è solo economico contabile. Quel documento contiene dunque i dati sull’impatto anche ambientale e sociale dell’azienda.

QUANDO DIVENTA OBBLIGATORIO

Non sono poche negli ultimi anni le imprese che hanno costruito e consolidato programmi di responsabilità sociale d’impresa. Dal 2017 il bilancio di sostenibilità è diventato obbligatorio per un ristretto numero di soggetti. Secondo il dettato della Direttiva comunitaria 95 del 2014, recepita in Italia con il Decreto legislativo 254 del 30 dicembre 2016, l’obbligo riguarda le aziende o i gruppi di grandi dimensioni (numero di occupati pari o superiore a cinquecento e stato patrimoniale superiore a venti milioni o totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a quaranta milioni). Chi non risponde a questi requisiti ha comunque la possibilità di redazione della dichiarazione non finanziaria su base volontaria.

UN ESEMPIO

Per redigere un bilancio di sostenibilità è necessario che la dichiarazione non finanziaria entri nel merito di questi punti: Modello di gestione e organizzazione aziendale; politiche praticate e i risultati ottenuti; utilizzo di risorse energetiche, con distinzione tra rinnovabili e non rinnovabili; emissioni inquinanti in atmosfera conseguenti all’attività d’azienda; aspetti sociali legati alla gestione del personale, iniziative di welfare aziendale; azioni per il rispetto dei diritti umani e per la lotta contro la corruzione; mobilità sostenibile per flotte aziendali. In quest’ultimo caso, cioè nello specifico delle flotte aziendali, il tema chiave è quello della riduzione delle emissioni inquinanti.

MOBILITÀ SOSTENIBILE

Per puntare a una mobilità sostenibile è fondamentale da un lato un parco macchine moderno, con l’inserimento nella flotta aziendale della componente elettrica, dall’altro il supporto della tecnologia. Un software di analisi e gestione della flotta, integrato con un software di localizzazione Gps-Canbus sono la base per cambiare approccio, limitare le emissioni di CO², affrontare il tema della mobilità sostenibile per flotte e auto aziendali, rispettare gli indici di sostenibilità. Un’azienda che investe nella misurazione del proprio impatto sull’ambiente, con l’obiettivo di ridurlo e che, poi, lo «racconta» all’interno di un bilancio di sostenibilità, è un’azienda più trasparente, più attenta alle tematiche non finanziarie, più al passo con le normative comunitarie. Crea anche più consapevolezza all’interno del proprio organico.

I VANTAGGI

In un’ultima analisi, se presentare un bilancio di sostenibilità non è un obbligo di legge per la maggior parte delle imprese, redigerlo è una scelta virtuosa che dimostra la capacità di considerare la propria attività non solo da una prospettiva economica. A fare la differenza sono oggi anche le scelte sulle materie prime utilizzate e sui comportamenti che riducono l’inquinamento. DRIVEvolve mette a disposizione gli strumenti per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità. Parliamo dell’aiuto che ci fornisce la telematica e nello specifico di Fleerun, software di Localizzazione Gps & Canbus che permette di recuperare dai veicoli i dati di consumi ed emissioni.

L’AIUTO DELLA TELLEMATICA NELL’OTTIMIZZAZIONE

Tutto questo permette l’analisi dei dati e la verifica delle strategie aziendali volte sempre di più ad avere una flotta green. A questo DRIVEvolve unisce le funzionalità del Software Di Gestione Fleeway: che permette l’analisi di tutti i costi e scadenze della flotta attraverso l’integrazione automatica dei dati. E c’è poi Fleedrive, servizio di formazione di guida dei driver. Una guida più consapevole, oltre a ridurre gli incidenti e la frequenza delle manutenzioni, è un’azione primaria per diminuire l’inquinamento. Un corso di formazione per una guida più consapevole comporta un notevole risparmio per l’azienda in termini di costi, ma è anche un valore aggiunto per la sostenibilità ambientale.

ABOUT MASSIMO COLLINO

Laureato in Studi giuridici presso l’Università Cattolica di Milano, opera da dieci anni nel settore del fleet management occupandosi principalmente di formazione per i drivers e seguendo lo sviluppo delle tecnologie da applicare alla gestione della flotta aziendale. Appassionato al mondo automotive, segue l’evoluzione tecnologica dei mezzi e dei loro stili di guida, applicando quindi alla gestione gli innovativi metodi di lean ai fini di una visione maggiormente integrata e snella dei processi di gestione aziendali.

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