GERMANIA, penetrazione cinese. Cosco si assicura ¼ della proprietà del porto di Amburgo

Ora possiede il 24,9% del capitale della maggiore infrastruttura portuale tedesca, seconda per importanza in Europa dopo Rotterdam. Il gruppo sinopopolare è il quarto al mondo nel settore del trasporto marittimo e della logistica, esso controlla, tra gli altri, gli scali di Valencia e Bilbao in Spagna, Anversa e Zeerbrugge in Belgio, Pireo in Grecia e molto altro. Intanto il cancelliere tedesco Olaf Scholz si prepara ad andare a Pechino da Xi Jinping

In Germania divampa lo scontro politico sulla partecipazione del gruppo statale cinese Cosco al porto di Amburgo, i leader di tutti i partiti tedeschi hanno mosso non pochi rilievi e criticità riguardo all’ingresso dei cinesi, temendone l’influenza indesiderata sulle intere infrastrutture della Repubblica federale. Mentre il ministro dell’economia e vicecancelliere Robert Habeck (Verdi) si è detto contrario alla cessione, mentre è stato chiaramente a favore il cancelliere Olaf Scholz (SPD), che per altro è l’ex sindaco della città anseatica oggetto delle attenzioni e dei desideri infrastrutturali di Pechino. Il leader della CDU Friedrich Merz ha invece criticato severamente il capo del governo, ponendo in risalto gli aspetti politici e strategici della vicenda, dato che l’ingresso di Cosco, a suo avviso, «costituisce una questione di principio assoluto degli interessi di sicurezza della Germania».

SCHOLZ SI PREPARA AD ANDARE IN CINA

Il dibattito potrebbe anche far passare in secondo piano la visita inaugurale di Scholz nella Cina Popolare, in calendario per i primi giorni del prossimo mese di novembre, una viaggio ufficiale che, tuttavia, verrà ridotto al minimo a causa delle severe regole anti-pandemiche attualmente in vigore in Cina. Il cancelliere verrà accompagnato anche da una delegazione di esponenti dell’economia tedesca, seppure finora nell’elenco non figurino i nomi dei vertici di numerose importanti imprese del Paese, anche in ragione del forte contraccolpo negli investimenti provocato dalle dinamiche generate dalla guida (ormai assoluta) della Repubblica Popolare, Xi Jinping. La Cancelleria continua a respingere le critiche al viaggio, che invece viene ritenuto «assolutamente necessario e giusto».

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