SPETTACOLI, drammi. Roma, Teatro Vascello: i vincitori del Fringe festival 2021-22

Lunedì 24 ottobre alle ore 21:00 Estudio e Piccola Città Teatro, drammaturgia Enrico Manzo; regia Luisa Corcione, con Noemi Francesca, opere in scena di Rosaria e Luisa Corcione, sound Design e musiche Marco Vidino, canzoni Peppe Voltarelli

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Ca/1000 vuole raccontare la storia di un’anima rappresentando i momenti salienti della vita di Camille Claudel, artista di fine Ottocento, dall’arrivo in manicomio a Monfavet fino alla sua uscita vittoriosamente perdente.

LA BELLEZZA E LA CRUDELTÀ DELL’ANIMO UMANO

Nelle sue opere, Camille Claudel è riuscita a scolpire l’animo umano, cogliendone la bellezza ma anche la crudezza e tutti quegli aspetti di cui solitamente non si vuole parlare. Gli elementi che accompagnano il personaggio di Camille in Ca/1000 sono rappresentati dal sonoro delle voci, che vengono percepite ora come una presenza assordante, ora come un tenero ricordo; da dipinti che rappresentano le compagne di viaggio di Camille (le “internate” del manicomio) che l’hanno accompagnata per trent’anni della sua esistenza, e da sculture. Si mette in scena il coraggio di Camille, la forza che l’hanno resa profonda ed autentica, ma anche logorata e ‘pazza’. Dopo l’abbandono di Rodin, Camille ha lottato moltissimo per affermare il suo talento in un periodo in cui la scultura era ancora appannaggio maschile; ha ceduto alla fine per le contingenze economiche insuperabili per una donna sola di quell’epoca.

ESISTENZA E FALLIMENTO

In Ca/1000 le vicende dell’esistenza personale e gli esiti dell’opera sono inestricabilmente mescolati e fusi nel comune fallimento. Molte delle sculture presenti in scena sono il suo diario, il grido disperato di un’anima che passa dalla felicità di un tormentato rapporto d’amore e quello che la legò per alcuni anni a Rodin, fino al rancore e alla rêverie di cui non è stato e mai potrà essere. Si metterà in scena l’esaltazione amorosa, l’illusione della felicità e delle promesse di fedeltà, dell’abbandono, del risentimento, della solitudine estrema, dell’amara consapevolezza di una ferita che mai potrà rimarginarsi. A lei fu data la dolorosa capacità di «dare forma alle proprie visioni interiori, di strappare all’ignoto che ci abita», il «salvame» del «nostro intimo» di cui parla Erik Maria Rilke nelle Elegie duinesi, brandelli di verità, di vedere più nitidamente ciò che altri potevano solo superficialmente intuire. Perché sono, le sue opere, sofferenza pagata.

INFO

Teatro Vascello: via Giacinto Carini, 78 Roma Monteverde

info, prenotazioni e biglietti:

065898031

065881021

promozioneteatrovascello@gmail.com

promozione@teatrovascello.it

https://www.vivaticket.com/it/ticket/ca-1000/191622

https://www.teatrovascello.it/stagione-teatrale-2022-2023/

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