Affermava con lungimiranza il leader socialista e Presidente del Consiglio dei ministri, Bettino Craxi, che «in Mediterraneo non dovrebbero esserci potenze egemoni e neppure Stati guida, né arabi né europei», parole che riascoltate oggi, alla luce delle più recenti dinamiche conflittuali in questo bacino marittimo, sì chiuso, ma certamente non regionale, dovrebbero indurre a più di una riflessione.
IL MAGHREB DALLE INDIPENDENZE A OGGI
E, uno stimolo a essa è derivato dall’interessante e articolato convegno promosso dalla fondazione che porta il nome dell’uomo politico che vide la fine dei suoi giorni proprio in Tunisia, dunque in un paese della sponda sud del Mediterraneo. Il Maghreb dalle indipendenze a oggi: dinamiche interne, relazioni internazionali e rapporti con l’Italia, questo il titolo dell’evento che ha avuto luogo ieri presso lo Spazio Europa della Rappresentanza della Commissione europea a Roma, in via IV Novembre, convegno articolatosi in cinque sessioni della quale, la conclusiva, è consistita in un dibattito tra esponenti del Governo Draghi, politici e diplomatici.
UNA LETTURA DIACRONICA DEI PAESI DELLA SPONDA SUD
Una capillare analisi delle dinamiche che hanno interessato la regione nordafricana dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri attraverso un ampio e dettagliato excursus storico seguito da un bilancio e dalla delineazione di possibili scenari regionali e globali, tra di essi strettamente interdipendenti, alla luce degli ultimi sconvolgimenti. Algeria, Marocco e Tunisia sono tre Paesi dalle moltissime affinità, che non andrebbero considerate univocamente, bensì attraverso la disamina delle loro peculiarità e dei loro percorsi, mediante una lettura il più possibile diacronica degli avvenimenti verificatisi negli anni sulla sponda meridionale del Mediterraneo.
PARTIRE DAL TENTATIVO DI FRONTE UNITO
Già, poiché per comprendere meglio le cause alla base dei fatti che si verificano oggi – come ad esempio il riaccendersi della crisi per il Sahara occidentale tra Algeri e Rabat o, ancora, il pericolosissimo vuoto apertosi nell’Africa subsahariana – è utile prendere avvio anche dalle relazioni inter-maghrebine instauratesi alla fine della Seconda guerra mondiale, quando si tentò di costituire un fronte unito che, per la verità, non alimentò tuttavia eccessive speranze di successo. Qualcosa che, inevitabilmente, si frantumò a causa di contrasti e rivalità sotto l’irresistibile pressione esercitata dal confronto bipolare tra le superpotenze di allora. Attori esterni alla regione, proprio come, mutatis mutandis, accade ora con attori in parte diversi.
UNA LETTURA COMPLESSA
Ecco quindi l’internazionalizzazione della Guerra d’Algeria e la successiva “Guerra delle sabbie”, con il contorno di episodi quali l’affaire Ben Barka e altri episodi che videro protagonisti i servizi segreti dei vari Stati che nella regione perseguivano interessi in varia misura. Ma oggi? Che lettura dare di una realtà a tal punto complessa, policentrica e priva di un baricentro geopolitico? Come fare fronte alla marcata proteiformità della situazione nel Mediterraneo e in Africa in una fase nella quale tutte le attenzioni, anche e soprattutto nella NATO, vengono rivolte al conflitto ucraino? Come approcciare le rotture a livello globali che generano o aggravano le crisi energetica, alimentare e umanitaria?
ADEGUATA ATTENZIONE AL MEDITERRANEO ALLARGATO
Da questo punto di vista l’Italia, in stretto concerto con i maggiori partner europei, a cominciare da Francia, Spagna e Germania, può adoperarsi al fine di promuovere in incontro risolutivo tra tutti i paesi del Mediterraneo allargato. Infatti nessun Paese europeo è in grado di vincere da solo questa sfida, dunque è necessaria la massima unità. Essi dovranno sforzarsi di comprendere che, se attualmente in primo piano c’è l’Ucraina con il suo bagno di sangue, risulta però innegabile che una parte non indifferente di quella mortifera e distruttiva dinamica ha luogo nel Mediterraneo allargato. Logica quindi vorrebbe che quest’area di importanza cruciale trovi un’adeguata ricollocazione nell’ambito delle attenzioni internazionali.
Di seguito è possibile ascoltare la registrazione audio integrale del convegno promosso dalla Fondazione Craxi (ente del terzo settore) svoltosi lunedì 10 ottobre 2022 (A486A-E)
A486A – Il MAGHREB DALLE INDIPENDENZE A OGGI: dinamiche interne, relazioni regionali e rapporti con l’Italia; a Roma l’articolato convegno promosso dalla Fondazione Bettino Craxi, evento che ha avuto luogo il 10 ottobre 2022 presso lo Spazio Europa della Rappresentanza della Commissione europea a Roma.
Esso si è articolato in cinque sessioni, della quale la conclusiva è consistita in un dibattito tra esponenti del Governo Draghi, politici e diplomatici. Una capillare analisi delle dinamiche che hanno interessato la regione nordafricana dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri attraverso un ampio e dettagliato excursus storico seguito da un bilancio e dalla delineazione di possibili scenari regionali e globali, tra di essi strettamente interdipendenti, alla luce degli ultimi sconvolgimenti.
I lavori sono stati introdotti da LEILA EL HOUSSI (Università La Sapienza di Roma), CATERINA ROGGERO (Università degli Studi Milano Bicocca) e da NICOLA CARNOVALE (Fondazione Bettino Craxi ETS).
Sessione I – I movimenti di liberazione e le indipendenze maghrebine. Moderatrice: ANNA BALDINETTI (Università degli Studi di Perugia); interventi di: CATERINA ROGGERO (Università degli Studi Milano Bicocca), BRUNA BAGNATO (Università degli Studi di Firenze), ROBERTO CANTONI (Universitat Autònoma de Barcelona), FRANCESCO TAMBURINI (Università degli Studi di Pisa); segue dibattito.
A486B – Il MAGHREB DALLE INDIPENDENZE A OGGI: dinamiche interne, relazioni regionali e rapporti con l’Italia; a Roma l’articolato convegno promosso dalla Fondazione Bettino Craxi, evento che ha avuto luogo il 10 ottobre 2022 presso lo Spazio Europa della Rappresentanza della Commissione europea a Roma.
Esso si è articolato in cinque sessioni, della quale la conclusiva è consistita in un dibattito tra esponenti del Governo Draghi, politici e diplomatici. Una capillare analisi delle dinamiche che hanno interessato la regione nordafricana dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri attraverso un ampio e dettagliato excursus storico seguito da un bilancio e dalla delineazione di possibili scenari regionali e globali, tra di essi strettamente interdipendenti, alla luce degli ultimi sconvolgimenti.
Sessione II – Gli anni Sessanta e Settanta: il Maghreb tra rivoluzione e conservatorismo. Moderatore: ALBERTO TONINI (Università degli Studi di Firenze); interventi di: DANIELA MELFA (Università degli Studi di Catania), GIULIANO GARAVINI (Università degli Studi Roma Tre), LEILA EL HOUSSI (Università La Sapienza di Roma); segue dibattito.
A486C – Il MAGHREB DALLE INDIPENDENZE A OGGI: dinamiche interne, relazioni regionali e rapporti con l’Italia; a Roma l’articolato convegno promosso dalla Fondazione Bettino Craxi, evento che ha avuto luogo il 10 ottobre 2022 presso lo Spazio Europa della Rappresentanza della Commissione europea a Roma.
Esso si è articolato in cinque sessioni, della quale la conclusiva è consistita in un dibattito tra esponenti del Governo Draghi, politici e diplomatici. Una capillare analisi delle dinamiche che hanno interessato la regione nordafricana dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri attraverso un ampio e dettagliato excursus storico seguito da un bilancio e dalla delineazione di possibili scenari regionali e globali, tra di essi strettamente interdipendenti, alla luce degli ultimi sconvolgimenti.
Sessione III – Gli anni Ottanta e Novanta: le prime rivolte popolari e le transizioni alla “democrazia”. Moderatore: ANTONIO VARSORI; interventi di: LUIS MARTINEZ (CERI-Sciences PO Paris; intervento in lingua francese), MASSIMILIANO TRENTIN (Università Alma Mater Studiorum di Bologna), IRENE BONO (Università degli Studi di Torino), ANDREA SPIRI (Università LUISS Guido Carli di Roma); segue dibattito.
A486D – Il MAGHREB DALLE INDIPENDENZE A OGGI: dinamiche interne, relazioni regionali e rapporti con l’Italia; a Roma l’articolato convegno promosso dalla Fondazione Bettino Craxi, evento che ha avuto luogo il 10 ottobre 2022 presso lo Spazio Europa della Rappresentanza della Commissione europea a Roma.
Esso si è articolato in cinque sessioni, della quale la conclusiva è consistita in un dibattito tra esponenti del Governo Draghi, politici e diplomatici. Una capillare analisi delle dinamiche che hanno interessato la regione nordafricana dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri attraverso un ampio e dettagliato excursus storico seguito da un bilancio e dalla delineazione di possibili scenari regionali e globali, tra di essi strettamente interdipendenti, alla luce degli ultimi sconvolgimenti.
Sessione IV – A dieci anni dalle Primavere arabe: un bilancio. Modera: ROSITA DI PERI (Università degli Studi di Torino); interventi di: ESTER SIGILLÒ (Università Alma Mater Studiorum di Bologna), SARA BORRILLO (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), GIORGIO MUSSO (Università degli Studi Roma Tre); segue dibattito.
A486E – Il MAGHREB DALLE INDIPENDENZE A OGGI: dinamiche interne, relazioni regionali e rapporti con l’Italia; a Roma l’articolato convegno promosso dalla Fondazione Bettino Craxi, evento che ha avuto luogo il 10 ottobre 2022 presso lo Spazio Europa della Rappresentanza della Commissione europea a Roma.
Esso si è articolato in cinque sessioni, della quale la conclusiva è consistita in un dibattito tra esponenti del Governo Draghi, politici e diplomatici. Una capillare analisi delle dinamiche che hanno interessato la regione nordafricana dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri attraverso un ampio e dettagliato excursus storico seguito da un bilancio e dalla delineazione di possibili scenari regionali e globali, tra di essi strettamente interdipendenti, alla luce degli ultimi sconvolgimenti.
Sessione V – Tavola rotonda: il Maghreb oggi, domani. Introduzione di NICOLA CARNOVALE (Fondazione Bettino Craxi ETS) e MARGHERITA BONIVER (già parlamentare della Repubblica e sottosegretario agli Affari Esteri, attuale presidente della Fondazione Bettino Craxi ETS); interventi di: STEFANIA CRAXI (parlamentare della Repubblica), FERDINANDO NELLI FEROCI (già diplomatico, attuale presidente dell’Istituto Affari Internazionali – IAI), MARCO MINNITI (già parlamentare della Repubblica e ministro dell’Interno) MARINA SERENI (sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale).