Il cancelliere Olaf Scholz (Spd), il ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi) e il ministro delle Finanze Christian Lindner (Fdp) hanno denominato la misura «scudo difensivo economico contro le conseguenze della guerra di aggressione russa», si tratta dell’imposizione di un tetto al prezzo del gas e dell’elettricità, la riduzione dell’Iva sul gas e la tassazione degli extra-profitti.
UN MAXI INTERVENTO DA 200 MILIARDI
La copertura finanziaria del maxi intervento in sostegno di imprese e famiglie sempre più gravate dagli aumenti dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, pari a 200 miliardi di euro, è stata rinvenuta in parte attraverso la riattivazione del fondo di stabilizzazione economica, istituito nel 2020 allo scopo di salvare la compagnia aerea di bandiera Lufthansa. Ricorrendo a esso il governo finanzierà il massimale del prezzo del gas, la liquidità, nonché le sovvenzioni che si rendono necessarie al per mitigare il prezzo dell’elettricità.
APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO E TETTO AI PREZZI
Berlino promuoverà le energie rinnovabili, costruirà terminali per la rigassificazione del GNL, cercando all’estero nuovi giacimenti di gas naturale e premendo in sede europea al fine di ottenere incrementi degli investimenti comunitari nella realizzazione di gasdotti compatibili con l’idrogeno. Per quanto concerne il cosiddetto «tetto» al prezzo dell’elettricità esso verrà applicato, ma soltanto temporaneamente, mentre i consumi di base verranno sovvenzionati a beneficio di famiglie e piccole e medie imprese, quelli aggiuntivi fatturati sulla base dei prezzi di mercato correnti.
TASSAZIONE EXTRA PROFITTI E TAGLI FISCALI
Il governo tasserà gli extra profitti a breve termine realizzati da alcune imprese del settore energetico grazie alla crisi. Non verrà introdotta la tassa sul gas al consumo, che avrebbe invece dovuto entrare in vigore in ottobre. L’Iva sul gas verrà ridotta dal 19% al 7% nel periodo fino alla primavera del 2024, taglio fiscale che verrà esteso anche al teleriscaldamento. Nel tentativo di soddisfare il proprio fabbisogno energetico Berlino si impegnerà nella promozione delle energie rinnovabili.
REAZIONE NEGATIVA DEI MERCATI
Nel mese di settembre in Germania è stato registrato un tasso d’inflazione del 10%, questo a causa dell’incremento a dismisura dei prezzi dell’energia (+43,9%) e della crisi energetica in atto. La reazione dei mercati all’annuncio del provvedimento di sostegno da parte dell’esecutivo guidato dal cancelliere Scholz non è stato positivo, infatti la borsa di Francoforte ha segnato un calo dell’1,77 per cento.