Si è tenuta a Roma, presieduta dall’ambasciatore Vincenzo Petrone, l’assemblea degli associati e degli aggregati di Assonave, l’associazione che rappresenta l’industria navalmeccanica italiana. Nel corso di essa, a seguito della conclusione del mandato dell’ambasciatore Petrone, il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, è stato eletto per il triennio 2022-2025 al vertice dell’associazione di categoria del settore imprenditoriale navalmeccanico.
IL MERCATO RISPONDE POSITIVAMENTE, MA È IN DIFFICOLTÀ IN EUROPA
Il quadro emerso dalla riunione ha confermato, a fronte di un mercato mondiale in crescita spinto dall’aumento esponenziale degli ordini di portacontainer e gasiere, le difficoltà del comparto navalmeccanico europeo, già illustrate nel corso dell’assemblea dell’anno scorso. Difficoltà sono derivate dagli impatti che la pandemia ha avuto sul segmento delle navi da crociera, che costituisce oltre l’80% del portafoglio ordini europeo. Le ostilità tra Russia e Ucraina hanno inoltre comportato difficoltà nel reperimento dei materiali ferrosi, un incremento delle tariffe di energia e gas naturale, oltreché un aumento dei costi di trasporto. Tuttavia, la cantieristica italiana è riuscita a limitare al minimo le cancellazioni di ordini grazie a un rapporto virtuoso con gli armatori, assicurando così continuità produttiva ai propri stabilimenti produttivi e all’intera filiera produttiva.
SEGMENTO MILITARE IN CRESCITA
I dati e le prospettive relative al segmento militare sono nettamente in crescita, in virtù delle esigenze di sicurezza, e permetteranno di favorire lo sviluppo di lungo periodo dell’industria italiana del settore. Anche gli orizzonti futuri del mercato mondiale delle navi mercantili sono da considerarsi promettenti, con un ritorno del settore crocieristico ai livelli pre-pandemia atteso nel 2023. Inoltre, al fine di raggiungere i target di emissioni previsti dall’International Maritime Organization (IMO) e dalla Commissione europea, per il 2050, sarà necessaria una quasi integrale sostituzione della attuale flotta mondiale, il cui valore complessivo stimabile a costi attuali può superare i tremila miliardi di dollari. In tale contesto, Assonave ha continuato a implementare la propria mission, volta alla massimizzazione della capacità competitiva del settore navalmeccanico e delle industrie collegate, contribuendo a favorire la nascita di iniziative, complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), volte a stimolare la domanda nel breve termine.
LA CONCORRENZA DELL’EST ASIATICO
In tal senso, si ricorda il decreto «navi green», lo sviluppo di sistemi di propulsione marittima a basso impatto ambientale, di carburanti alternativi o sistemi di propulsione ibridi, le infrastrutture marittime green e digitali, e il cold ironing per i porti. A ciò si aggiungono i risultati della prima ondata di call della Co-Programmed Partnership on Zero-Emission Waterborne Transport, prima e unica iniziativa settoriale europea dedicata alla navalmeccanica, che ha assicurato ai soci italiani di Assonave l’accesso a contributi a fondo perduto per cinque milioni di euro. Assonave ha inoltre contribuito alla presa di coscienza da parte della Commissione europea riguarda alla strategicità del settore, ormai ben visibile in diversi documenti della Commissione e del Parlamento di Bruxelles e Strasburgo. Tale presa di coscienza è volta a creare iniziative per salvaguardare l’industria navalmeccanica europea, a partire dalla creazione di uno strumento legale, necessario da decenni, in grado di proteggere il sistema italiano dalle pratiche di concorrenza sleale strutturali provenienti dall’Est asiatico.
NUOVA POLITICA INDUSTRIALE
Sulla base di tale contesto, il neoeletto presidente, dopo aver confermato la mission dell’associazione, ha ritenuto necessario iniziare a tratteggiare, nella sua relazione introduttiva ai soci di Assonave, un ripensamento di strategia, che punti con convinzione a stimolare la creazione di una nuova politica industriale di settore in grado di generare un sostanziale rafforzamento competitivo dei cantieri e della filiera nazionale all’interno di una visione di un’Unione europea solida ed autonoma, capace di competere nei segmenti di mercato più strategici.