Come evolve la guerra nel XXI secolo e di quali strumenti e competenze dovranno dotarsi le forze armate in ragione dell’ampliamento delle dimensioni del loro intervento da quelle tradizionali (terrestre, marittima e aerea) a spazio, cyberspazio e spettro elettromagnetico? E inoltre, come mantenere adeguata la preparazione degli operatori della Difesa alla luce dei nuovi orizzonti di guerra che si vanno profilando? Nella ricerca della superiorità tecnologica rispetto al potenziale (o attuale) avversario si imporrà sempre più di inseguire i progressi non soltanto nello sviluppo di sistemi d’arma, ma anche di altri componenti e fattori decisivi ai fini del successo, cioè in ultima analisi della sopravvivenza.
ROME NATO CA2X2 2022
In questo sforzo rientra l’addestramento al combattimento dei singoli militari e delle unità di cui nel loro complesso essi fanno parte, nonché del valore aggiunto nel senso della predittività in supporto ai decisori. Ebbene, digitalizzazione e war fighting, argomenti che costituiscono attualmente il core task della NATO, sono stati al centro del confronto che ha avuto luogo il 27 settembre scorso al XVII CA2X2 Forum, presso l’Hotel Barceló Aran Mantegna di Roma. Il Computer Aided Analysis, Exercise, Experimentation è stato sponsorizzato dall’Allied Command Transformation (NATO ACT, con sede a Norfolk, Usa) e organizzato dal Modelling and Simulation Center of Excellence (NATO M&S COE) che ha sede nella Città militare della Cecchignola.
TRASFORMAZIONE DIGITALE DELLA DIFESA
Esso, svoltosi “in presenza” dopo due anni di blocco delle attività causa pandemia, ha registrato la sinergica partecipazione di militari, di esponenti della ricerca (università, istituzioni) e dell’industria. Il forum innovativo ha aggregato attorno al tema della modellazione e della simulazione anche attraverso il ricorso a interessanti dimostrazioni e presentazioni delle ultime tendenze della tecnologia. Come accennato, tema del 2022 è stato la trasformazione digitale della NATO «now and beyond», con particolare riferimento al wargaming digitale e al retrain warfighting functions, mediante simulazioni “live”, nonché il supporto decisionale ottenuto grazie l’impiego di sistemi che implementano la common operating picture (COP) di comandanti e decisori, dal livello tattico a quello strategico.
PUNTI DI FORZA
Hanno partecipato al forum oltre trecento tra ufficiali e sottufficiali in servizio con forze armate di diversi Stati alleati, esponenti governativi e del mondo dell’industria, accademici, sponsor ed esibitori (16); essi hanno formato settantasei gruppi di lavoro nei quali sono state approfondite, tra le altre, le tematiche concernenti il supporto del M&S nelle fasi di pianificazione e condotta delle operazioni militari attraverso specifici applicativi, piattaforme e strumenti in favore di formazione e addestramento, prontezza operativa, sperimentazione, lessons learned ed effetti della pandemia. E, ad avviso di uno degli organizzatori dell’evento, il colonnello dell’Esercito italiano Francesco Pacillo, che del M&S COE è direttore, «sono proprio la partecipazione internazionale e le inter-agenzie nel mondo i punti di forza di questa iniziativa».
IL PUNTO DI VISTA DEI MILITARI: MODERNIZZARE GRADUALMENTE
«Quella su cosa si cerca realmente, se la superiorità tecnologica e la capacità predittiva, è stato uno dei primi quesiti che ci si è posto chi si occupa di digital transformation: essa sarà “il sacro Graal” che ci permetterà di vedere tutto? Ovviamente no, questo non sarà possibile, è impensabile di arrivare a quel livello», questa la premessa del brigadier generale Didier Polomé (ufficiale dell’Aeronautica belga attualmente Assistant Chief of Staff Strategic Plans and Policy – ACOS SPP ACT). «Il primo passo da fare è modernizzare ciò che già abbiamo per farlo funzionare in un modo più efficiente e adeguato alle necessità, prima ancora di introdurre nuovi tools digitali all’interno dell’organizzazione; il secondo passo sarà quello relativo all’ottimizzazione dell’impiego dei nuovi tools ancora prima della loro introduzione; il terzo passo sarà quello della trasformazione: pensare alle tecnologie come a un game changer, dunque prima ancora che queste vengano implementate, preparando il terreno a quest’ultima attività prima che lo facciano i nostri avversari».
PER L’INDUSTRIA IL «MUST» È CATTURARE LE TECNOLOGIE EMERGENTI
Ad avviso dell’ingegner Agatino Mursia, di Leonardo SpA, la tecnologizzazione sempre più spinta e assorbente di uno strumento sofisticato quale quello difensivo ha reso parallele le evoluzioni della tecnologie e quella della simulazione, concepita per supportare la preparazione delle forze sul terreno, «aspetto di importanza fondamentale, perché mentre in passato si è assistito a un traino da parte dell’universo militare, ora accade il contrario. Quindi siamo chiamati a catturare le tecnologie emergenti, cioè quelle oggi note come Emerging Disrupting Technologies (EDT), e ricondurle nell’universo della Difesa». In ogni caso, egli ha sottolineato, «il man in the loop non potrà scomparire neppure di fronte ai progressi dell’intelligenza artificiale».