DIFESA, spazio aereo. Velivolo civile tedesco perde contatto radio e interviene un caccia Eurofighter dell’Aeronautica militare italiana

Decollato dalla base aerea di Istrana, presso Treviso, sede del 51° Stormo, il caccia ha raggiunto e identificato un velivolo privato immatricolato in Germania che era decollato da Amburgo ed era diretto in Corsica. L’ordine di decollo immediato (scramble) è pervenuto dal Combined Air Operation Centre (CAOC) di Torrejon (Spagna), che ha agito in coordinamento con il Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico

Nella tarda mattinata di oggi, un velivolo caccia intercettore Eurofighter dell’Aeronautica militare italiana è decollato dalla base aerea di Istrana, presso Treviso, sede del 51° Stormo, per raggiungere e identificare un velivolo privato immatricolato in Germania che era decollato da Amburgo ed era diretto in Corsica, ma che durante la rotta aveva perso temporaneamente i contatti radio con gli enti nazionali del traffico aereo civile.

TORREJON ORDINA LO «SCRAMBLE»

L’ordine di decollo immediato (in gergo tecnico «scramble») è stato dato dal Combined Air Operation Centre (CAOC) di Torrejon, in Spagna, cioè dall’ente della NATO competente per l’area, che ha agito in coordinamento con il Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico e con gli enti della Forza armata preposti alla sorveglianza dello spazio aereo nazionale e dei Paesi membri della NATO. L’intercettazione e la «visual identification» (VID), ha avuto luogo non lontano dall’Isola d’Elba, ed è stata resa possibile grazie alle coordinate e alle informazioni fornite dal personale guida caccia da terra. Dopo aver scortato il velivolo per un ulteriore tratto di volo, l’Eurofighter italiano Stormo è rientrato alla sua base Istrana per riprendere il turno di prontezza a terra per il servizio di sorveglianza dello spazio aereo nazionale, mentre il velivolo civile ha proseguito sulla sua rotta prestabilita.

CONTROLLO DELLO SPAZIO AEREO

L’Aeronautica militare italiana assicura 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità, la sorveglianza dello spazio aereo nazionale, mediante un complesso sistema di difesa aerea integrato sin dal tempo di pace con quello degli altri Paesi alleati della NATO. L’ordine di decollo immediato (il citato scramble) viene impartito dal CAOC di Torrejon (responsabile del servizio di sorveglianza dello spazio aereo del sud Europa) alle sale operative dell’11° Gruppo DAMI di Poggio Renatico (località presso Ferrara) e del 22° Gruppo DAMI di Licola (presso Napoli). I due Gruppi sono posti alle dipendenze della Brigata Controllo Aerospazio, che svolge le funzioni di service provider e referente di Forza armata, per il tramite del Comando Operazioni Aerospaziali, nei settori di Difesa aerea missilistica integrata e di coordinamento e controllo del traffico aereo operativo.

GLI EUROFIGHTERS ITALIANI

Sono quattro gli Stormi dell’Aeronautica militare italiana che mediante i caccia Eurofighter schierati in linea assicurano il servizio di difesa aerea. Si tratta del 4° Stormo di Grosseto, del 36° Stormo di Gioia del Colle, del 37° Stormo di Trapani e del 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018, inoltre, nel sistema di difesa aerea nazionale sono stati integrati anche i velivoli F-35A del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, in virtù delle specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione possedute, alla difesa dei cieli italiani, primi velivoli da superiorità aerea di quinta generazione a essere stati impiegati dalla NATO allo scopo di sorvegliare lo spazio aereo dei Paesi membri dell’Alleanza in una operazione NATO di air policing.

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