L’Eurispes alla XXXI conferenza internazionale dell’Economic Forum di cui è partner, che si svolgerà dal 6 all’8 settembre a Karpacz, in Polonia.
Eurispes alla XXXI conferenza internazionale dell’Economic Forum
Si tratta della maggiore e importante conferenza internazionale dell’Europa centrorientale. Tre giornate nel corso delle quali avranno luogo trecento incontri e che vedranno la presenza di quattromila partecipanti. Ogni anno capi di Stato, ministri, commissari europei e altre figure di spicco della scena politica e della vita imprenditoriale in Polonia e in Europa prendono parte alla conferenza. Essi provengono da più di sessanta paesi di Europa, Asia e America (continua a leggere sul sito web www.eurispes.it).
A ottobre il VII incontro della Rete europea mercati regionali del lavoro
Si informa che l’incontro annuale internazionale della Rete europea sui mercati regionali del lavoro (ENRLMM), previsto la metà di settembre, è stato rinviato al 13 e 14 ottobre prossimi. La motivazione alla base di questa decisione riguarda la volontà di non interferire, direttamente o indirettamente, con la campagna elettorale in corso in Italia. È confermato che all’incontro sarà presente una folta delegazione di responsabili dei servizi per l’impiego provenienti da diversi paesi del Sud-Est asiatico e collegati con l’istituzione ASEAN. L’obiettivo della delegazione asiatica è approfondire la conoscenza dei servizi per il lavoro italiani ed europei. L’iniziativa ha il sostegno dell’agenzia tedesca di cooperazione GIZ. È confermato il programma già diffuso nelle scorse settimane, scaricabile al seguente link https://bit.ly/3KON9gj
Il metodo PNRR alla prova della crisi di Governo
Le elezioni politiche del prossimo 25 settembre individueranno il nuovo Esecutivo che dovrà inserirsi nel “treno in corsa” rappresentato dall’attuazione del PNRR, ma non solo. La crisi di Governo si è sviluppata in uno scenario che vedeva già una serie di criticità a minare la strada per la ripresa. Le prossime settimane saranno cruciali per la tenuta del percorso di profondo cambiamento socio-economico iniziato più di un anno fa con la presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una sfida segnata anche da ravvicinate ed importanti scadenze governative (continua a leggere sul sito web www.eurispes.it).
Principio di insularità: riflessi economici e fiscali
Lo svantaggio competitivo (dovuto, tra le tante altre questioni, a trasporti, costo dell’energia, gap infrastrutturale, mercato interno ritratto, ecc.) cui sono esposte le Isole, ha un costo rilevantissimo (migliaia di euro pro capite che, tenendo conto della popolazione, corrispondono a miliardi di euro di minore prodotto annuo). A oggi, mancano specifiche misure di vantaggio di ampio respiro, idonee a compensare lo svantaggio competitivo delle Isole. Uno dei punti fondamentali riguarda, dunque, il superamento del principio del prodotto interno lordo (Pil) come unico indicatore, attuando una strategia di fiscalità compensativa che non incorra nella disciplina in tema di aiuti di Stato (continua a leggere sul sito web www.eurispes.it).
Invisibili: tutte le facce dello sfruttamento del lavoro
Voci autorevoli dal mondo dell’Università, della ricerca, del sociale, del giornalismo d’inchiesta indagano il fenomeno dello sfruttamento del lavoro e lo analizzano nei settori specifici di propria conoscenza e competenza Un viaggio racchiuso in un valido vademecum dal titolo: “Articolo 1. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro sfruttato”, a cura di Marco Omizzolo, sociologo dell’Eurispes, presidente del Centro Studi Tempi Moderni, docente di Sociopolitologia delle migrazioni della Sapienza Università di Roma. Prosceni diversi uniti da fattori comuni: sfruttamento, emarginazione, privazione di dignità, negazione di diritti. Che siano le campagne italiane, i laboratori tessili, i cantieri edili, il mare aperto, la strada, gli esercizi commerciali fa poca differenza: si configurano tutti come “non-luoghi” di rispetto della dignità della persona che lavora. Tutt’altro. In essi si rimarcano, a tratti spessi, le linee del colore, del margine, dello sfruttamento, della schiavitù, della discriminazione, della forza e della violenza. (continua a leggere sul sito web www.eurispes.it).
Terra bruciata in Ucraina
Migliaia di persone, costrette dai bombardamenti e dall’artiglieria, hanno formato ondate di esuli. In tanti hanno dovuto lasciare le case, spesso distrutte e inagibili, riversandosi dove possibile, nei paesi europei confinanti e altrove. Il lockdown della pandemia ci aveva fatto sperimentare la separazione tra le persone, la rottura delle relazioni, la frantumazione del tessuto sociale. L’invasione del 24 febbraio ha dato origine ad un’epoca assai più cruenta di dispersione umana. Molte famiglie hanno perso sotto le bombe i loro cari, altre si sono divise a forza: gli uomini al fronte a combattere; le donne, gli anziani, i bambini in cerca di rifugi. L’attualità non cessa di contare il numero di morti e profughi, vittime della paranoia del potente vicino, che usa la popolazione civile come arma di pressione. Una parte di quell’umanità aggredita ha dovuto scegliere la lontananza, il distacco dai propri cari, l’esilio dalla terra che li ha visti nascere e vivere, senza alcuna certezza di ritornare. Sarebbero circa cinque milioni le persone rifugiatesi in paesi europei (continua a leggere sul sito web www.eurispes.it).