ARTE, esposizioni. Trieste: Mauro Martoriati. Bora e Tergesteo

Dal 28 agosto al 25 settembre 2022 al Magazzino 26 del Porto Vecchio, un evento promosso dall’associazione MART e realizzato in co-organizzazione con il Comune di Trieste; curatela e allestimento sono dell’architetto Marianna Accerboni. Venerdì 26 agosto alle ore 11:30 avrà luogo la conferenza stampa di presentazione, l’inaugurazione il giorno successivo

S’inaugura sabato 27 agosto alle ore sette della sera nella Sala Leonor Fini del Magazzino 26 al Porto Vecchio di Trieste la mostra “Mauro Martoriati. Bora e Tergesteo”. L’evento è promosso dall’Associazione MAR-T (Movimento Artistico Roma – Trieste, realizzata in co-organizzazione con il Comune di Trieste e curata da Marianna Accerboni che si è avvalsa del contributo di Maria Clara Palazzini Finetti per quanto concerne l’organizzazione generale, mentre la linea grafica di Riccardo Moro testimonia l’intenso lavoro svolto dall’artista a Trieste.

L’ATELIER DI VIA RITTMEYER

Infatti, nella città giuliana l’artista si trasferì nel 2013 e vi aprì uno scenografico atelier in via Rittmeyer. La mostra tardo agostana permetterà la visione di una trentina di dipinti di ampio formato, oltre a un ciclo di sculture realizzate ricorrendo ad assemblaggi metallici, opere alte due metri e mezzo, proposte concettualmente come una sorta di selva umana. E ancora: tavoli/scultura di cristallo e metallo, opere tridimensionali di misura più contenuta, complementi d’arredo e oggetti di design che sono pezzi unici di surreale originalità, tra cui una rivisitazione dell’Ursus e uno straordinario capodoglio.

ROMA TRIESTE MITTELEUROPA BERLINO

Egli stesso ha descritto il sentimento che lo ha portato a scegliere Trieste, «poiché è un luogo di confine che mi permette di essere nella mia Italia da romano, ma di avvicinarmi nel contempo a conoscere la Slovenia, l’Ungheria, l’Austria, la Romania, la Croazia, la Germania e Berlino, nel cui tessuto artistico sono entrato creando vari progetti anche di scambio, momentaneamente rallentati dalla pandemia. A Trieste si sta molto spesso sconfinati, come per esempio lo fu a fine Ottocento il console inglese Richard Burton, un animo errante come me». Burton sarà protagonista nella giornata di sabato 17 settembre di uno degli eventi collaterali alla mostra, nel quale verrà proiettato il documentario dedicatogli da Riccardo Cepach (40’, Comune di Trieste, 2010).

LA MOSTRA E GLI EVENTI COLLATERALI A ESSA

Appuntamenti a cui, nel corso della rassegna, verranno affiancati vari laboratori di pittura e disegno condotti dall’artista e aperti ad adulti e giovanissimi. Ma il vero coup de théâtre è costituito dall’inedita scultura cinetica di grandi dimensioni (m. 3.57×2) intitolata “Bora e Tergesteo” e assemblata da Martoriati nel Parco delle sculture di Prosecco (Prosek) dell’artista Robin Soave. In occasione della mostra l’opera accoglierà i visitatori davanti al Magazzino 26: una scultura che l’artista ha ideato ispirandosi alla città e rifacendosi a un’antica e poetica leggenda dedicata all’amore di Bora, figlia del Vento, per l’argonauta Tergesteo; una unione tuttavia invisa al padre di lei, che fece perciò uccidere quest’ultimo, il cui sangue, come racconta l’artista, si tramutò nelle foglie di sommaco, mentre le lacrime di Bora divennero le pietre del Carso, che fino ad allora era invece una sorta di paradiso terrestre.

NUVOLE CINETICHE

«La mostra – commenta la Accerboni – propone una riflessione contemporanea e originale, svolta attraverso una ricerca molto personale sul colore e sulla forma, suggerita a Martoriati da sottili e vitali intuizioni sui temi del quotidiano, sugli avvenimenti e sulla storia dei luoghi. Concetti declinati attraverso un linguaggio espressionista molto personale, un cromatismo in cui traspare spesso un’intensità di sapore fauve e l’energia di un segno mediante il quale Martoriati approda felicemente dalla pittura e dal design alla terza dimensione. E l’apice di tale produzione è testimoniata proprio dall’opera “Bora e Tergesteo”, creata espressamente per la mostra, di cui tale scultura è l’icona. Nella simbologia di Martoriati i due protagonisti sostengono una nuvola cinetica composta da elementi metallici di recupero dai colori brillanti, che si animano e si muovono con l’alzarsi del vento».

MAURO MARTORIATI

«Trieste – afferma l’artista – è una città a olio adagiata nel tempo alla quale non va di essere travolta dalla modernità, per questo ispira una pittura classica ma rinnovata». Instancabile e inesauribile sperimentatore e autore di un’arte poliedrica, dalla forte vis tecnica ma dall’impeto concettuale, Martoriati non è per altro nuovo all’arte scultorea urbana e monumentale contemporanea, come quella ispirata alla leggenda del “Guerriero degli Anguillara”, che l’artista ha costruito con i vecchi ferri forniti dai cittadini e collocato in uno spazio pubblico di Anguillara Sabazia o la monumentale scultura-fontana di 15 metri in ferro, rame e ceramica collocata nei giardini pubblici dello stesso centro laziale o il complesso degli Scacchi, 16 pezzi in ferro smaltato alti 2 metri per Marostica, o la scenografia per la Tosca di Puccini, progettata in grande scala per Roma.

DA PIAZZA DEL POPOLO A NEW YORK

Egli si forma sul campo, studiando e lavorando negli anni Settanta e Ottanta negli atelier dei migliori artisti e frequentando in particolare la famosa Scuola romana di Piazza del Popolo, con Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Giosetta Fioroni. Dopo essersi inizialmente dedicato all’architettura, al design d’interni e al restauro, sente di volersi dedicare completamente all’arte. Esordisce con la pittura, esprimendosi inizialmente attraverso l’acrilico a tinte forti e adottando quindi la tecnica a smalto ma, dalla fine degli anni Novanta, si espande anche nella terza dimensione. Viaggia moltissimo e nel 1993 incontra a New York l’action painting di Jackson Pollock: l’immensa Opera n°1 gli fa scoprire il dripping, che determina una svolta fondamentale nella sua arte dominata dal concetto di libertà. Al 1996 risale la prima personale incentrata su tale tecnica e di quel periodo è anche l’originale ciclo di sedici Scacchi in ferro smaltato, alti due metri, esposto nel 2004 con grande successo a Marostica in occasione della storica Partita a scacchi e che successivamente il Maestro riproporrà anche in forma pittorica.

APPUNTAMENTI COLLATERALI

Sabato 3 settembre alle ore 18:30 presso la sala espositiva: lettura scenica dell’attrice Marzia Postogna dedicata alla leggenda di Bora e Tergesteo;

sabato 10 settembre alle ore 18:30 presso sala espositiva performance Imperfectum ispirata alle sculture in mostra con la partecipazione attiva del pubblico;

sabato 17 settembre alle ore 17:00 presso la Sala Luttazzi proiezione del documentario Il leone e la leonessa. Vita di Sir Richard Francis Burton e di sua moglie Isabel (40’, Comune di Trieste, 2010) di Riccardo Cepach, dedicato al noto console britannico;

sabato 24 settembre alle ore 18:30 presso la sala espositiva presentazione del volume Mauro Martoriati. Trieste 2014 / 2021 di Franco Rosso, (testi in italiano e tedesco, edizioni FR)

Laboratori e visite guidate con l’artista: giovedì 1, 8, 15 e 22 settembre alle ore 18:30  visita guidata, domenica 4, 11, 18 e 25 settembre alle ore 10:30  visita guidata; dalle ore 11:00 alle ore 13:00 laboratorio di pittura e disegno.

INFO

info mostra, visite guidate e laboratori

+393289683335

+393293947761

info@mauromartoriati.it

mailto:info@mauromartoriati.it

info point: +393336133178

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