Esso si apre con una introduzione che descrive il contesto di riferimento nel quale la decarbonizzazione potrebbe fungere da leva ai fini del raggiungimento di un livello di sicurezza energetica nel nuovo scenario internazionale che si è andato delineando negli ultimi mesi.
RIDUZIONE EMISSIONI CLIMALTERANTI
L’impegno per la decarbonizzazione – si afferma nel paper Utilitatis – , ovvero la riduzione di emissioni climalteranti allo scopo di mitigare gli impatti del cambiamento climatico, è ormai da diversi anni nell’agenda politica di tutte le economie sviluppate. L’Unione europea si è posta come capofila a livello mondiale di questo processo, dandosi l’obiettivo di raggiungere il livello di emissioni zero al 2050, e l’Italia, in qualità di Stato membro, è chiamata a partecipare a questo sforzo che trasformerà radicalmente il nostro sistema produttivo e di consumo. I servizi pubblici giocano un ruolo di primo piano in questa sfida, in quanto responsabili di una quota rilevante di emissioni ma anche per la loro natura trasversale a tutti gli ambiti della società: decarbonizzare l’erogazione di servizi essenziali come l’elettricità o l’acqua potabile significa fare un passo avanti significativo per tutto il sistema paese. Le aziende che gestiscono i servizi pubblici (le utilities) svolgono quindi un ruolo di primo piano nella decarbonizzazione, e più in generale nella transizione ecologica, che le sta portando a modificare in modo sostanziale le loro attività.
UTILITIES PROTAGONISTE DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Per approfondire le implicazioni per le proprie associate e delineare la propria posizione rispetto ai molteplici aspetti della sfida della decarbonizzazione, nel 2021 Utilitalia (cioè la federazione che riunisce e rappresenta oltre cinquecento aziende operanti nei settori dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas) ha realizzato un position paper dal titolo “Utilities protagoniste della transizione ecologica: la sfida della decarbonizzazione”. Il presente studio si colloca in continuità con il precedente paper del 2021, proponendosi di aggiornarne e ampliarne i contenuti alla luce delle profonde trasformazioni che si sono verificate nell’ultimo anno nello scenario in cui si svolge il processo di decarbonizzazione. Infatti, oltre alle evoluzioni delle policy attese lungo il percorso tracciato dall’Unione europea e dal Governo italiano, la drammatica situazione geopolitica scatenata dalla guerra in Ucraina ha determinato un vero e proprio terremoto nel settore energetico, con conseguenze dirette e indirette su tutte le filiere dei servizi pubblici.
EFFETTI DELLA GUERRA IN UCRAINA
La crisi ucraina, la minaccia di un taglio delle forniture di gas da parte della Russia e il conseguente aumento dei prezzi delle commodities energetiche, hanno messo in evidenza la dipendenza dell’Europa, e di alcuni paesi in particolare tra cui l’Italia, dal gas russo. Questa dipendenza è divenuta inaccettabile sul piano politico, e mette a rischio la competitività industriale del sistema economico (per via di prezzi elevatissimi) e la stabilità del sistema energetico nazionale. In questo quadro, accanto alla decarbonizzazione, la sicurezza energetica è diventata una priorità per la politica energetica dell’Unione europea e dell’Italia, da raggiungere sostituendo progressivamente il gas importato dalla Russia con altre fonti di energia, ancora meglio se provenienti dal territorio nazionale. I due obiettivi (sicurezza energetica e decarbonizzazione) non sono alternativi tra loro ma sinergici: i pilastri per la decarbonizzazione, ovvero l’efficientamento dei consumi e la produzione di energia da fonti rinnovabili, sono anche strumenti per incrementare l’indipendenza energetica.
OBIETTIVI DELLO STUDIO
Alla luce di questo legame, gli investimenti e le politiche per la decarbonizzazione oggi acquistano ancora più valore: non solo ci permetteranno di limitare gli impatti sul pianeta nel lungo periodo, ma sono una leva fondamentale per la competitività economica e la sicurezza energetica già nell’immediato. Sulla base del contesto descritto, lo studio si propone di identificare gli impatti per l’operatività e le strategie delle utilities nonché il ruolo che esse possono rivestire nella duplice sfida della riduzione delle emissioni e dell’indipendenza energetica. Per questo il documento si articola in quattro capitoli. Nel primo viene descritto il radicale mutamento nel settore energetico seguito alla crisi Ucraina, con gli impatti che esso ha avuto sulle utilities, e sono presentati degli scenari per risolvere la dipendenza dal gas russo e decarbonizzare la produzione di energia. Nel secondo vengono delineate le novità nel quadro di policy, comunitario e nazionale, riferite alla decarbonizzazione e in risposta alla crisi energetica scatenata dal conflitto in Ucraina. Inoltre, per completare il quadro di riferimento in cui le utilities operano, sono descritte le dinamiche di evoluzione delle principali tecnologie per la transizione energetica, in termini di maturità e di costo. La terza parte, muovendo dalla descrizione del contesto effettuata nei primi capitoli, analizza gli impatti specifici, le opportunità e le sfide che si pongono per le utilities in ciascuno dei servizi pubblici in cui sono impegnate. Infine, nella quarta parte si suggeriscono i possibili interventi di policy finalizzati ad agevolare gli investimenti delle utilities nella transizione ecologica.