Il primo è Massimiliano Valeriani, assessore all’Urbanistica e alle Politiche abitative della Regione Lazio, convinto sostenitore del processo di rigenerazione delle periferie di questa metropoli (anche, ma non solo) attraverso la cultura. Lo abbiamo incontrato e intervistato in occasione della presentazione della terza edizione della manifestazione “Affacciati alla finestra”, promossa e patrocinata dalla Regione Lazio e realizzata grazie al contributo dell’associazione culturale Glicine. Il secondo è Riccardo Cacchione, un sindacalista, coordinatore di USB Taxi, che invece abbiamo intervistato a poche centinaia di metri di distanza nel corso della partecipata manifestazione nazionale unitaria dei tassisti che ha avuto luogo nel centro della capitale.
LA CULTURA RITORNA NEI CORTILI DELLE CASE POPOLARI
Affacciati alla finestra ha raggiunto la sua terza edizione e, ormai, rappresenta un appuntamento tradizionale per Roma e non solo. Questa estate, infatti, la rassegna destinata ai residenti dei complessi di edilizia pubblica dell’ATER raggiungerà anche la provincia grazie ai due spettacoli che verranno messi in scena a Tivoli e a Civitavecchia. L’evento, concepito e realizzato a partire dal periodo della pandemia, costituisce un ulteriore passo avanti sulla strada della valorizzazione dei lotti di edilizia pubblica, che, nelle intenzioni dei promotori dell’iniziativa, devono tornare a essere luoghi di socialità e condivisione.
LUOGHI DI SOCIALITÀ E CONDIVISIONE
Dall’11 al 28 luglio, oltre ai due comuni della Provincia di Roma citati, i quattordici spettacoli in cartellone verranno rappresentati nei cortili e sotto le finestre delle case popolari ATER dei quartieri Pietralata, Val Melaina, Tor Bella Monaca, Lamaro, Laurentino, La Rustica, Torpignattara, Tiburtino III, Garbatella, Torre Gaia, Villa Gordiani e Trullo. La rassegna, sotto la direzione artistica di Stefano Fabrizi, è dedicata alla comicità e vedrà la partecipazione di artisti di assoluto livello, con l’attore Maurizio Mattioli che interverrà all’evento finale in programma il 4 agosto a Tor Tre Teste.
TASSINARI E CELERINI NEL CALDO TORRIDO DI ROMA
Nonostante l’asfalto quasi liquefatto dal caldo torrido di questo luglio romano e le vampate di aria calda che ogni tanto spazzano Via Cavour, le migliaia di “tassinari” convenuti nella capitale da tutta Italia, partiti da Piazza della Repubblica procedono in corteo verso Via dei Fori imperiali. Più avanti non andranno, poiché con la Questura i patti sono questi. Protestano e chiedono lo stralcio dell’articolo 10 dal “Ddl concorrenza”, strumento per il varo di una delle riforme strutturali richieste da Bruxelles. Mario Draghi è il loro evidente bersaglio: «contro i Draghi cattivi» recita uno dei loro striscioni, mentre su un altro si legge: «Draghi, non te lo chiede l’Europa, te lo chiede Uber».
DRAGHI CATTIVI E SPIRAGLI DI DIALOGICITÀ
Affermano di voler difendere le loro licenze e attaccano il governo perché ha inserito nel disegno di legge anche i Tpl non di linea, i taxi e i Ncc, «ovvero – rimarcano – servizi pubblici non compresi nei processi di liberalizzazione previsti dalla Bolkestein». Molti di loro sono romani, è da tempo che sono oggetto di una campagna di stampa non del tutto positiva. Esplodono un paio di petardi, ma non è nulla di grave. Folclore. Alla testa e alla coda del corteo i poliziotti del Reparto Mobile sono tranquilli malgrado stiano letteralmente bollendo dentro le loro uniformi. È a Largo Corrado Ricci, sotto l’unica zona d’ombra disponibile alle due del pomeriggio, che riusciamo a raccogliere l’opinione di un sindacalista di USB, Riccardo Cacchioni, che stimoliamo con alcune domande apparentemente provocatorie (…)