Lo scorso 22 giugno ha avuto luogo a Roma, presso Spazio Roma Eventi in via Alibert, il convegno nazionale sul recente triennio di ricerche effettuate sul sistema elettrico, progetti sviluppati al fine di implementare la dinamica di transizione energetica sulla quale si è avviato il Paese. Dall’eolico galleggiante alle comunità di energia rinnovabile, ENEA, CNR e RSE hanno reso noti i risultati del loro lavoro. L’evento è stato organizzato da Cassa servizi energetici e ambientali (CSEA) e dedicato alla diffusione dei risultati dei progetti realizzati nell’ambito dell’Accordo di Programma 2019-2021.
IL PIANO TRIENNALE VARATO DAL MITE
Nella stessa mattinata sono stati presentati e approfondimenti i contenuti del Piano 2022-2024 varato dal Ministero per la Transizione ecologica (MiTe), cioè della ricerca condotta in tre anni in un contesto variegato e in continua evoluzione. A dieci dalla prima edizione di questo evento di natura periodica si registra un graduale e sensibile incremento dell’interesse nei suoi confronti. L’ultima volta che i dati vennero resi noti fu prima della diffusione della pandemia, un fenomeno che ha lasciato un segno marcato anche nella maturazione nel campo della ricerca, che ha dovuto attraversare un triennio molto difficile. Numerosi i temi al centro della discussione, come l’interrogativo relativo al modo migliore per legare investimenti e ricerca tenendo conto della vocazione manifatturiera del Paese, o ancora, come mettere a sistema le eccellenze nel settore al fine di renderle più efficaci e aumentare le ricadute in termini economici.
210 MILIONI STANZIATI
Uno stanziamento di 210 milioni di euro per presidiare e sviluppare tecnologie di prodotto e di processo essenziali alla transizione energetica che si vuole perseguire. Sono le risorse messe a disposizione dal Piano triennale della ricerca di sistema elettrico 2019-2021, finanziamenti che hanno consentito lo sviluppo di progetti innovativi nel campo elettrico, oggi più che mai necessari per imprimere una spinta decisiva alla decarbonizzazione e ridurre al contempo in maniera progressiva la dipendenza energetica dall’estero del Paese. Questo finanziamento, che al contribuente italiano costa praticamente meno un caffè espresso all’anno (0,60 euro addebitato in bolletta), ha posto ENEA,CNER e RSE (cioè gli enti di ricerca nazionali in grado di valorizzare i fondi erogati), nonché le compagini partecipanti ai bandi relativi ai progetti, nelle condizioni di conseguire risultati importanti.
RISULTATI IMPORTANTI
Infatti, si tratta delle innovazioni nel campo del power to gas per stoccare l’elettricità da fonte rinnovabile ai sistemi di accumulo con microbatterie; risultati che spaziano inoltre dall’eolico galleggiante al solare termodinamico, dall’energia del mare all’ottimizzazione dei software utilizzati nello sviluppo delle comunità energetiche. Attività di ricerca che si rendono necessarie non soltanto ai fini dell’attuazione delle strategie nazionali previste nel quadro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 (PNIEC), ma che altresì anticipano le lungimiranti indicazioni di respiro strategico definite in sede europea mediante il «Green Deal» con i “pacchetti” Fit for 55 e REPowerUe. Il primo che si pone l’obiettivo di pervenire alla neutralità carbonica entro il 2050, il secondo adottato invece dalla Commissione europea allo scopo di superare la dipendenza dal gas russo attraverso un’accelerazione della transizione energetica e l’indipendenza di approvvigionamento.
Di seguito è possibile ascoltare la registrazione audio integrale del convegno (A459A e A459B)