DIFESA, summit NATO di Madrid. A Roma se ne discute in anticipo

Il prossimo vertice sarà uno dei più importanti dell’ultimo decennio, poiché in una fase cruciale per l’intera comunità euro-atlantica, verrà approvato il nuovo Concetto strategico dell’Alleanza e, per la prima volta nella storia, parteciperanno a esso paesi partner dell’Indo-Pacifico e del Medio Oriente, così come Svezia e Finlandia

a cura di Giuseppe Morabito, generale dell’esercito italiano in ausiliaria attualmente membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation – Il prossimo summit della NATO, che avrà luogo a Madrid, sarà uno dei più importanti dell’ultimo decennio, poiché in una fase cruciale per l’intera comunità euro-atlantica, verrà approvato il nuovo Concetto strategico dell’Alleanza e, per la prima volta nella storia, parteciperanno al vertice paesi partner dell’Indo-Pacifico e del Medio Oriente, così come Svezia e Finlandia. Questi ultimi sono prossimi a entrare a farne parte, capricci e interessi di Erdoğan permettendo.

KIEV È STANCA

La guerra in Ucraina vede in corso nel Luhansk una cruenta battaglia tra l’esercito russo con i suoi alleati separatisti contro un ormai stanco esercito ucraino che viene comunque, anche se lentamente e con grandi difficoltà, rafforzato dalle armi e munizioni occidentali. Analisti internazionali prevedono che a fine giugno potrebbe essere raggiunto davvero  il punto culminante nell’attuale fase della guerra. Tale previsione giustifica la continua richiesta di maggiore supporto militare dal governo ucraino. Nei quasi centoventi giorni trascorsi da quando il presidente Putin ha lanciato l’invasione i paesi NATO hanno avuto chiaro indicatore  delle capacità delle forze armate russe e alla fine di giugno, al  citato vertice dell’Alleanza di Madrid, verrà conseguentemente concordato il Concetto strategico della NATO che dovrebbe essere l’elemento trainante della strategia della NATO per il prossimo decennio.

LA CENTRALITÀ DEGLI USA

Tuttavia, data la centralità delle forze statunitensi nell’importantissima politica di deterrenza e difesa dell’Alleanza, la nuova Strategia di difesa nazionale statunitense è forse la direttrice a cui la NATO dovrà adattarsi entro il 2030 se l’Alleanza vuole rimanere credibile nei suoi compiti principali. Sarà interessante vedere se sia l’Agenda 2030 della NATO sia il Concetto strategico della NATO saranno all’altezza di tale sfida strategica americana. Washington ha anche la necessità vitale di essere in grado di contrastare minacce come la Corea del Nord, l’Iran e l’estremismo violento, ma vanno anche considerati i cambiamenti climatici e le pandemie. Per il futuro gli Usa offrono agli altri paesi della NATO una chiara direzione di marcia. La capacità militare del futuro dovrà essere  costruita su tre principi, la deterrenza integrata e la generazione di una potenza di combattimento credibile (comprese le forze nucleari), e la necessità di creare un vantaggio duraturo sfruttando la supremazia nelle tecnologie emergenti.

TUTTO A CARICO DI MR. SMITH

Come sempre, tutto dipenderà dal denaro pubblico americano investito dal Congresso e per gli alleati della NATO il messaggio è chiaro: se la garanzia di sicurezza degli Stati Uniti per l’Europa deve essere mantenuta in modo credibile gli europei dovranno condividere gli oneri della difesa in modo molto più equo (coprire il 50% della capacità della NATO entro il 2030 è probabilmente il minimo che gli americani si aspetteranno dai loro alleati). L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha chiaramente accelerato la pianificazione della difesa della NATO ed è stato deciso  di attivare tutti i piani di risposta graduale  e le appropriate operazioni di risposta alle crisi come azione di contrasto diretta all’aggressione. L’obiettivo è che la NATO sia in grado di fornire una serie di capacità importanti e sofisticate  in numero sufficiente per essere ruotate efficacemente per la durata di qualsiasi crisi. L’Alleanza continuerà inoltre a migliorare e adattare la sostenibilità, la dispiegabilità e l’interoperabilità delle sue forze. I piani nazionali di sviluppo delle capacità sosterranno (si spera)  la piena e tempestiva generazione di tali capacità, in linea con il processo di pianificazione della difesa occidentale.

CONVEGNO AL PARCO DEI PRINCIPI

Come ogni anno, il 23 giugno prossimo pochi giorni prima dell’incontro dei leader alleati per discutere il futuro della NATO e della sicurezza internazionale, su iniziativa della NATO Defence College Foundation si terrà una conferenza nel corso della quale si cercherà di delineare possibili scenari al di là delle grandi crisi attuali. Articolato su tre sessioni, l’evento riunirà diciannove specialisti internazionali per affrontare i temi più discussi di oggi in un dibattito fattuale e informato. Si analizzerà inizialmente il ruolo e le possibili evoluzioni future dell’Alleanza Atlantica di fronte ai sempre più rapidi e imprevedibili mutamenti dello scenario internazionale.  Ci si concentrerà poi su diversi teatri di instabilità (soprattutto nell’Indo-Pacifico, in Medio Oriente e nel Maghreb) e su come la rete dei partenariati in queste aree possa giocare un ruolo chiave nel potenziamento della cooperazione a livello di sicurezza. Infine, il carattere sempre più globale delle sfide che interessano la sicurezza internazionale, prima fra tutte quella della sicurezza alimentare, sarà il tema che concluderà la giornata. L’evento che si terrà in lingua inglese e sarà disponibile la traduzione in italiano potrà essere seguito in presenza presso l’hotel Parco dei Principi di Roma o virtualmente attraverso la diretta streaming. In entrambi i casi è necessario accreditarsi all’indirizzo: ndcf.pressmediarelations@gmail.com

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