a cura di Rosario Sprovieri – Per riavviare i meccanismi di “coesione sociale”, che vuol dire ricomporre quell’insieme che va dalla fiducia, alla cultura e al benessere economico e relazionale, cioè quello che ha caratterizzato storicamente la vita della comunità degli umani; per ripartire davvero, dopo le ultime globali impreviste disavventure, dopo la cancellazione forzata delle relazioni interpersonali e, le sindromi derivate, quali: l’isolamento e la solitudine; e ancora, per scongiurare quella che è stata chiamata “la sindrome della tana” (dei rifugi virtuali) e infine, per andare oltre quello, che fu il monito di René Char: «Sopprimere la lontananza uccide».
SOPPRIMERE LA LONTANANZA UCCIDE
Abbiamo, tutti insieme, una forte e impellente necessità, che è quella di riportare al centro della nostra vita l’arte. L’arte che è straordinariamente necessaria alla nostra esistenza. Le virtualità del lungo periodo di black out, pur utili, non sono sicuramente sostitutive della realtà, perché «la parola di una carezza può essere data solo in presenza». Nel vivo contatto di una mano. E ognuno che ha dato almeno una volta un bacio, sa come l’anima esce da sé per incontrane un’altra. Paradossalmente è proprio il corpo che muore il vero argine all’umano non telematico, il pegno del corpo vivo di spirito che siamo.
TEMPO SOTTRATTO ALLA VITA
Comunque anche nel corso di questo tempo «sottratto alla vita», nel bene e nel male, pittori, scultori, fotografi, poeti e letterati, non si sono mai fermati, anzi hanno cercato sempre di spingersi oltre, avendo più tempo per scandagliare il proprio inconscio e i territori più intimi della propria psiche. Dal cuore, che è la fonte dell’energia creativa, hanno cercato di vedere il mondo e il futuro, non solamente con gli occhi, ma con i palpiti dell’anima. Per questo hanno cercato di imprimere alle loro opere, carattere esclusivo intriso del proprio sentire. Così sono nate complesse visioni, nuove, come le opere esposte; realizzazioni dalle molteplici sfumature cromatiche, dalle tecniche più svariate e, dal modo di saper trattare con destrezza ogni materia, insomma dalle infiorescenze della fecondità creativa alla ricchezza del talento.
NASCONO COMPLESSE VISIONI
Adesso, le opere venute alla luce dal sudore e dalle fatiche degli artisti ci spronano e ci impegnano a dare, con serietà, continuità e lustro a una storia secolare; per far questo serviranno visibilità e innovazione, supporto e condivisione, al di là di ogni furberia, di ogni sotterfugio, di ogni semplice speculazione: innovare, arricchire, supportare, per essere d’aiuto concreto, per meglio veicolare il vecchio e il nuovo alfabeto della pittura e all’arte. Secondo recenti studi di settore, oggi, ahinoi, l’arte della modernità basa il 70% della propria fortuna su una socialità mondana che in vent’anni ha messo in piedi, una specie di Circo elitario, un esclusivissimo jet set internazionale, che ha trasformato l’arte in momenti estemporanei, fastaioli, frivoli e fugaci. Tocca a noi riportare al centro l’asse dell’arte! L’arte non è una esclusiva per Vip, non lo è mai stata! Così come l’arte pubblica non è semplicemente arte nello spazio pubblico.
L’ARTE VIVE SOLO SE CONDIVISA
L’arte vive solo se è condivisa, perché nasce ed è pensata sul territorio, nasce da un territorio ed è, innanzitutto, un messaggio vero per le persone che vivono e abitano il Paese. Crescono adesso, per il mondo dell’arte, nuove puntualizzazioni e buone autocritiche, ci sono innumerevoli richiami alla responsabilità, s’impone una rilettura del mondo dell’arte degli ultimi anni, lo ha scritto “Artribune”. Serietà, credibilità, progetto innovativo strutturato, al servizio degli artisti e delle loro creazioni d’arte. Questa è la mission che ci proponiamo di perseguire insieme. “Proposta d’Arte” è solo l’inizio di un lungo cammino ed è attraverso iniziative come questa che proveremo a offrire professionalità, competenza, dedizione e lavoro continuo, a completo servizio dell’arte.
LUOGHI E OPERE
Dalla scelta di città e posti ove esporre le opere d’arte, dalla cura dei cataloghi (necessariamente distribuiti nelle Biblioteche Italiane) con l’utilizzo e la catalogazione SBN, ai reportage audiovisivi professionali, sino alle applicazioni e all’utilizzo delle moderne tecnologie, dalla realtà aumentata e, dalla visione immersiva, all’affresco digitale, all’ologramma e all’uso della tecnologia dei led, fino al trasferimento delle visioni d’arte su ogni sorta di manufatto, dal monile, agli accessori ai capi d’abbigliamento; con la cura diretta del filone della catena di distribuzione e della vendita.